Il Chievo batte il Cagliari 1-0 e di fatto sancisce la retrocessione degli isolani. Decide un gol di Riccardo Meggiorini in apertura; il Cagliari fa poco per tornare in partita e il Chievo è bravissimo, come al solito, ad amministrare il vantaggio chiudendo tutti gli spazi. Per i veneti altra grande stagione, la salvezza era certa da tempo ma questa è una sorta di ciliegina sulla torta. 



Non bella, ma si sapeva che sarebbe potuto essere così. Il Chievo ha segnato subito e ha così potuto chiudersi alla ricerca di ripartenze; il Cagliari però non ne aveva per gettarsi in avanti con costrutto e dunque gli spazi per fare male i veneti non li hanno nemmeno avuti, e a loro stava bene così. Poche occasioni, tatticismo e tanti palloni giocati a centrocampo. Tatticamente, la partita perfetta. Segna subito, poi rimane dietro ma senza mai schiacciarsi sulla trequarti concedendo occasioni; anzi, il Cagliari non è mai pericoloso e Maran sceglie di non azzardare troppo a protezione del risultato. Una squadra che si deve salvare, e che però non ha fatto nulla per vincere la partita. Forse non si aspettava di essere colpito a freddo, ma la reazione non è mai arrivata: spenti i giocatori chiave, ritmo lento, occasioni pressochè nulle. E così la retrocessione è sempre più concreta. Partita che poteva essere non semplice, e che invece larbitro conduce senza troppi problemi. Le due espulsioni sembrano effettivamente esserci. 



Sostanzialmente inoperoso per tutta la partita, corre davvero pochi rischi.

Non è un terzino e si vede; tende a rimanere troppo alto. Però fa il suo, e il Cagliari sfonda ben poco.

Autoritario, e pericoloso anche in attacco: vicino al gol con un colpo di testa.

Abbandona nel secondo tempo per un infortunio, non aveva affatto demeritato. 

(69’ DAINELLI 6 Mantiene bene la sua posizione e il Cagliari non è mai pericoloso)

Traghetta a sinistra per una sera; meglio dall’altra parte, ma non demerita.

Non proprio la sua serata: la qualità non c’è, si arrangia come può. 



(66’ RUBEN BOTTA 5,5 Beccato dal pubblico: entra e cerca giocate ad effetto che servono a poco e riescono ancora meno)

La solita diga in mezzo al campo. Sicuro e preciso, non fa passare nessuno.

Inesauribile. Fa espellere Murru, ha movimenti e partenze da laterale ma in mezzo gioca come se ci stesse da anni. 

Meno frizzante di alcuni compagni, ma il suo lavoro di raccordo è sempre preziosissimo.

Lavoro sporco nell’andare a pressare i difensori avversari e recuperare palla. Prezioso anche quando non segna.

Lui di gol ne segna pochi ma fateci caso: sono quasi sempre pesanti. Questo certifica un’altra grande stagione del Chievo.

(63’ PELLISSIER 6 Di palloni ne vede pochi, ma quelli che gli arrivano li tratta bene. E’ lui che causa l’espulsione di Cossu)

Il suo Chievo vince come nel suo stile: difesa ermetica, poche occasioni ma tremenda concretezza. Altra grande stagione dopo quelle di Varese e Catania.

Anche lui deve impegnarsi poco, non può nulla su Meggiorini.

Spinge poco, non riesce mai a proporsi.

Incerto e tremolante, sbaglia molti appoggi e non tiene bene le distanze nel reparto. 

Idem come sopra, non ripete la grande prova di Firenze. Lento e impacciato. 

Ingenuità pazzesca, lascia i compagni in dieci appena prima del forcing finale per un fallo del tutto scomposto. 

Poco incisivo, in questa stagione ha fatto vedere ottime cose ma in questo caso è mancato. 

(45’ CONTI 5,5 Prova a portare esperienza, ma i giorni migliori sono passati)

Sommerso a centrocampo, non riesce mai ad accendere la luce.

Altro giocatore che stecca la partita, non riesce a garantire filtro in mezzo al campo e la squadra ne risente.

(57’ FARIAS 6,5 Entra e porta vivacità all’attacco confermandosi tra i migliori, ma questa volta non va a segno. Sfortunato)

Si è presentato in Italia con ottime credenziali poi confermate, ma non è il leader in grado di portare la squadra alla salvezza. Ha ottimi margini, deve crescere.

Doppietta a Firenze, qui abulico. 

(73’ COSSU 4 Entra e dopo 20 minuti è già fuori: espulso. Da uno con la sua esperienza ci si aspettava qualcosa in più)

Sostanzialmente non la vede mai, stagione con molte più ombre che luci.

Gli era riuscito il miracolo a Firenze, oggi forse saluta la Serie A; il suo Cagliari è troppo timido, in una situazione simile avrebbe dovuto osare di più.