Elisa Longo Borghini, è la storica vincitrice del Giro delle Fiandre femminile 2015. Oggi, infatti, Elisa Longo Borghini ha messo a segno un’impresa mai riuscita a nessuna ciclista italiana: è infatti andata a vincere il Giro delle Fiandre, dove aveva già ottenuto due volte il quarto posto, nel 2013 e nel 2014. La sua è stata una vittoria schiacciante, perchè è arrivata da sola al traguardo dopo esser scattata a 30 km dal traguardo.
Nata alla fine del 1991 a Ornavasso, comune piemontese, e precisamente il 10 dicembre si può dire che ha lo sport e il ciclismo nel sangue. Sua madre, Guidina Dal Sasso è stata infatti una buona esponente dello sci di fondo italiano femminile, mentre il padre è allenatore di sci nordico. Il fratello Paolo è stato anch’egli ciclista, ma ha chiuso la carriera alla fine del 2014. Attualmente gareggia per la Wiggle-Honda in cui ha fatto il suo ingresso all’inizio di quest’anno e dove corre insieme a Giorgia Bronzini, di otto anni più anziana e grande esponente del ciclismo italiano femninile di questi anni, non solo su strada, specialità che la accomuna alla Longo Borghini.
L’esordio di Elisa Longo Borghini in una squadra avviene nel 2010, quando ha appena 19 anni. Ad accorgersi di lei è il team Cristoforetti-Cordioli, che la fa correre tesserandola come Under-21. Passa solo un anno e per lei arriva l’ingresso tra le professioniste: ad ingaggiarla è la Top Girls Fassa Bortolo, non una squadra come tutte le altre, visto che con questi colori ha gareggiato l’indimenticata Fabiana Luperini, vero totem del ciclismo italiano che ha vinto ben 5 Giri d’Italia. Terminato il 2011 cambia nuovamente squadra e passa alla Hitec Products-Mistral Home, compagine norvegese dove ha come capitano la svedese Emma Johansson.
Il 2012 è l’anno in cui cominciano ad arrivare i primi piazzamenti importanti, i quali fanno sì che il suo nome cominci ad essere conosciuto dagli appassionati di ciclismo nostrani. La sua prima vittoria da professionista è quella nella Woman’s Bike Race di Montignoso, a cui segue l’affermazione in una tappa del Giro della Turinga, corsa a tappe di ciclismo su strada che si svolge ogni anno in Germania: la tappa che la vede tagliare per prima il traguardo è la quinta. La sua maturazione è proseguita con la partecipazione al Giro d’Italia di quell’anno in cui è riuscita a classificarsi tra le prime dieci, aggiudicandosi il nono posto: questa ottima performance le ha consentito di primeggiare nella classifica dei giovani della corsa a tappe e di portarsi a casa la maglia bianca, assegnata alla vincitrice di questa speciale classifica. Ma la certezza di trovarsi di fronte ad un talento purissimo del ciclismo italiano è arrivata a settembre, in occasione dei Mondiali che si sono svolti a Valkenburg, in territorio olandese. Nella gara su strada si è infatti aggiudicata la medaglia di bronzo arrivando a meno di 20 secondi da Marianne Vos, l’atleta che in questi anni sta dettando legge nelle prove su strada e ai cui attacchi ha saputo resistere molto più a lungo di tante altre atlete più esperte e conosciute.
Il 2013 inizia sulla falsariga del 2012, ovvero con prestazioni di ottimo livello: il primo successo dell’anno arriva presto, perchè si aggiudica quella che è la prima prova della Coppa del Mondo, ovvero il Trofeo Alfredo Binda-Comune di Cittiglio. Ad aprile arriva l’ottimo secondo posto nella Freccia Vallone, dove a precederla c’è ancora Marianne Vos, alla quinta affermazione in questa classica. Ottiene un identico piazzamento, vincendone anche la quarta tappa, nella corsa a tappe che si tiene ogni anno nei Paesi Baschi e denominata Emakumeen Euskal Bira: stavolta la gioia della vittoria le viene tolta da quella che è stata il suo capitano nel suo anno alla Hitec Products-Mistral Home, ovvero Emma Johnson. Quindi, dopo due quarti posti al Giro del Trentino e al Giro delle Fiandre, con cui conferma il miglioramento costante delle proprie prestazioni agonistiche, arriva il primo momento difficile della sua ancora brevissima parabola sportiva, perchè si ritrova a dover saltare il Giro d’Italia a causa di un brutto infortunio occorsole in occasione dei campionati italiani: si procura una frattura alla parte superiore dell’anca, che la costringe a stare ferma due mesi e mezzo. Tuttavia dimostra una grande tempra perchè riesce a recuperare in tempo per prendere parti ai Campionati del Mondo che si svolgono proprio nel nostro paese e precisamente a Firenze: si classifica ottava nella gara che vede trionfare, così come l’anno prima, l’olandese Marianne Vos.
Nel 2014 continua a fornire prestazioni di grande livello e riesce a conciliare l’attività agonistica con gli studi universitari. Tra i piazzamenti dello scorso anno vi è il quarto posto al Giro delle Fiandre e il terzo gradino del podio nella Freccia Vallone. Conquista poi il titolo di campionessa italiana a cronometro e si rende protagonista di un ottimo Giro d’Italia, dove chiude al quinto posto, unica italiana tra le prime dieci, e dove vince due tappe. Quindi arriva la prima grande soddisfazione in una corsa a tappe: si impone infatti, prima italiana a riuscirci, nel Tour de Bretagne. Successivamente fa sua anche la Trophée d’Or féminin, un’altra corsa a tappe, dove precede Elena Berlato. Nei campionati del mondo a cui prende nuovamente parte e che si svolgono nella città iberica di Ponferrada non ottiene risultati degni di nota, classificandosi 14 e 15 rispettivamente nella prova in linea e in quella a cronometro. Oggi il suo successo più prestigioso, che la fa entrare nella storia.