Oggi si corre il Giro delle Fiandre e noi speriamo veramente che, dopo il successo alla Gand Wevelgem, magari Luca Paolini possa concedere il bis. Le assenze di Tom Boonen e Fabian Cancellara potrebbero favorirlo. Di certo renderanno la corsa più incerta e aperta a sorprese, anche se il corridore italiano dovrebbe correre per Alexander Kristoff, il suo capitano alla Katusha. Magari però il fatto di non essere la punta della sua squadra potrebbe permettergli di poter giocarsi meglio le sue chance. Chissà sarebbe veramente bello che su queste strade dove il ciclismo è una religione laica Paolini vincesse otto anni dopo l’ultimo successo azzurro, di Alessandro Ballan nel 2007. Per presentarci questa classica abbiamo sentito Michele Bartoli, che nel 1996 vinse proprio il Giro delle Fiandre. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Paolini al servizio di Kristoff: le sue possibilità di successo diminuiranno? In un certo senso sì, ma si può dire che le corse dei due corridori saranno parallele, visto che poi per ogni squadra squadra saranno in gara solo otto atleti. Non essere il capitano della Katusha gli consentirà magari di uscire nel finale, in qualche fuga molto interessante.

Un po’ triste però vedere che proprio lui è il nostro corridore migliore a 38 anni… Diciamo che sarebbe più bello vedere non soltanto lui e Pozzato andare forte sul pavè. Le giovani leve in questo senso ci mancano. Nelle Ardenne invece siamo messi meglio, c’è per esempio Ulissi che è un ottimo corridore per quelle corse.

Su chi dovrà far la corsa Paolini? Su Van Avermaet della Bmc, Vanmarcke della Lotto e sul blocco dell’Etixx-Quickstep, in particolare su Terpstra.

Come si vive la vigilia di una corsa di questo genere? E’ molto bello, c’è tanta adrenalina in corpo, si continua a controllare le biciclette: è molto gratificante, già questo è uno dei momenti più emozionanti del Fiandre. Inoltre in Belgio il ciclismo è una religione, ha veramente qualcosa di speciale un po’ come lo sci in Austria, il calcio in Brasile o in Argentina. Una cosa bellissima…

Come giudica tecnicamente il Fiandre? E’ la corsa più completa delle classiche, anche più della Roubaix grazie ai suoi Muri veramente molto difficili da affrontare. Una classica per scattisti, ci sono tanti strappi, qualche volta il vento può condizionare la gara. Le altre classiche come l’Amstel, la Liegi-Bastogne-Liegi o la Freccia Vallone sono più corse per scalatori. (Franco Vittadini)