Un eroe e tre protagonisti nella quinta tappa La Spezia-Abetone del Giro 2015. L’eroe è il giovane sloveno Jan Polanc, classe 1992, che coglie un prestigioso successo sul primo arrivo in salita di questa edizione della Corsa Rosa, mentre i tre protagonisti sono naturalmente i tre big che adesso occupano le prime tre posizioni della classifica generale. La maglia rosa adesso è sulle spalle di Alberto Contador, che come nel 2008 e nel 2011 (pur poi revocato) non fallisce l’obiettivo di indossare il simbolo del primato. Alle sue spalle per soli due secondi c’è solo Fabio Aru, che invece indossa la maglia bianca di miglior giovane. Proprio Contador e Aru sono i due grandi protagonisti finora di questo Giro: fanno lavorare le loro squadre, attaccano, infiammano tutte le salite. Oggi per primo ha attaccato lo spagnolo, che a un certo punto sembrava avere staccato il sardo che però ha reagito e contrattaccato, togliendosi la soddisfazione di conquistare i quattro secondi di abbuono del terzo posto di tappa. Poi c’è Richie Porte, che si fa vedere – sia lui sia la sua squadra – molto meno rispetto ai primi due, però è sempre lì. Tattica diversa per l’australiano, che però alla lunga potrebbe anche avere ragione, perché il Giro dura tre settimane e raramente avevamo visto le prime cinque tappe così tirate… Di certo la vittima è Rigoberto Uran, che anche oggi ha perso terreno: i tre grandi favoriti per salire sul podio di Milano sono già chiaramente delineati.
Lo sloveno Jan Polanc ha vinto la quinta tappa La Spezia-Abetone: una grande soddisfazione per il corridore della Lampre-Merida, uno dei cinque attaccanti della prima ora che sulla salita finale ha saputo staccare i compagni di fuga e resistere all’attacco dei big, che si sono mossi con decisione ma non l’hanno raggiunto. Secondo posto per Sylvain Chavanel, raggiunto proprio sul traguardo da Fabio Aru, che con il terzo posto conquista anche 4″ di abbuono, Alberto Contador e Richie Porte, che si sono classificati rispettivamente quarto e quinto. Il Giro sembra già un affare a tre: in classifica generale Contador è la nuova maglia rosa con soli 2″ su Aru, Porte è terzo a 20″.
Eccoci finalmente al momento più atteso della quinta tappa La Spezia-Abetone. Per i cinque fuggitivi comincia la salita finale: ancora 17 km per il francese Axel Domont (Ag2r La Mondiale), il romeno Serghei Tvetcov (Androni-Sidermec), lo svizzero Silvan Dillier (BMC), l’altro francese Sylvain Chavanel (IAM) e lo sloveno Jan Polanc (Lampre-Merida). Pendenza media del 5,4%, punte massime al 10%: la parte più difficile è quella centrale, più semplici i tratti iniziali e finali. Il vantaggio dei cinque attaccanti nei confronti del gruppo è però sceso a sei minuti, dunque non è detto che uno di loro possa conquistare il successo di tappa, mentre di certo sarà bagarre fra i big. Che lo spettacolo abbia inizio!
Circa 40 km al termine della quinta tappa La Spezia-Abetone, è sempre in corso la fuga dei cinque coraggiosi attaccanti, cioè il francese Axel Domont (Ag2r La Mondiale), il romeno Serghei Tvetcov (Androni-Sidermec), lo svizzero Silvan Dillier (BMC), l’altro francese Sylvain Chavanel (IAM) e lo sloveno Jan Polanc (Lampre-Merida). Per loro il vantaggio è ancora superiore ai dieci minuti nei confronti del gruppo maglia rosa, dunque potrebbero anche sognare il colpaccio. Per ora dietro tira la Orica-GreenEdge di Simon Clarke, che ha assunto l’onere di fare la corsa che nei giorni scorsi avevano assolto Tinkoff-Saxo e Astana: quali sono dunque le intenzioni dei big? Fra poco lo sapremo… Intanto segnaliamo che Tvetcov ha conquistato il traguardo volante di Barga ma ha anche corso un enorme rischio in una curva in discesa nella quale è andato lungo.
Quando mancano circa 65 km al termine della quinta tappa La Spezia-Abetone, è sempre in corso la fuga dei cinque coraggiosi attaccanti, cioè il francese Axel Domont (Ag2r La Mondiale), il romeno Serghei Tvetcov (Androni-Sidermec), lo svizzero Silvan Dillier (BMC), l’altro francese Sylvain Chavanel (IAM) e lo sloveno Jan Polanc (Lampre-Merida). Per loro in questo momento il vantaggio sul gruppo maglia rosa sfiora gli 11 minuti, ma non sono ancora sufficienti per sbilanciarci: dipende da cosa vorranno fare i big nella salita finale. Invece è finita l’avventura di Alessandro Malaguti, che saggiamente ha deciso di rialzarsi per farsi riprendere dal gruppo visto che non aveva speranze di riagganciare i cinque fuggitivi.
Partita ormai da oltre un’ora la quinta tappa La Spezia-Abetone, da segnalare la fuga da lontano di cinque coraggiosi attaccanti: il francese Axel Domont (Ag2r La Mondiale), il romeno Serghei Tvetcov (Androni-Sidermec), lo svizzero Silvan Dillier (BMC), l’altro francese Sylvain Chavanel (IAM) e lo sloveno Jan Polanc (Lampre-Merida). Alle loro spalle c’è tutto solo Alessandro Malaguti (Nippo-Vini Fantini), che sta tentando di ricongiungersi agli attaccanti ma ha oltre un minuto e mezzo di distacco: grande dispendio di energie e probabilmente nessun risultato alla sua portata. Il gruppo invece ha poco meno di sei minuti di ritardo, ma ancora tutto deve succedere.
Partita da pochissimi minuti la quinta tappa La Spezia-Abetone, il gruppo si è mosso per affrontare questa frazione dedicata alla memoria dell’indimenticabile Gino Bartali, che nel 1947 e 1948 scollinò per primo su questo Gpm. D’altronde oggi si entra nella sua Toscana e l’omaggio è inevitabile per uno dei ciclisti che hanno scritto la leggenda del Giro. Per la quarta volta l’Abetone ospita l’arrivo: nel 1954 vinse Mauro Gianneschi, nel 1959 il lussemburghese Charly Gaul (uno degli scalatori più forti della storia) e nel 2000 Francesco Casagrande. L’Abetone però ricorda anche Fausto Coppi, che qui spiccò il volo per vincere la prima tappa al Giro della sua carriera nel 1940 – Giro che poi vinse, il primo dei suoi cinque. Oggi chi esulterà sulla scia di questi campioni?
In attesa della partenza della quinta tappa La Spezia-Abetone, in programma alle ore 13.05, parliamo dei due protagonisti più attesi, naturalmente Alberto Contador e Fabio Aru. Lunedì lo spagnolo aveva corso da padrone con la sua Tinkoff-Saxo, ieri ha fatto ottima figura l’Astana del giovane sardo, protagonista assoluta degli ultimi 70 km. Infatti dopo il traguardo Aru era molto soddisfatto: “Dai 70 all’arrivo abbiamo fatto una cronosquadre, un grande lavoro”. Qualche dubbio invece potrebbe essersi insinuato nella mente di Contador: “Sapevo sarebbe stato un giorno duro, ma mi sono sbagliato: è stato molto, molto duro. L’Astana ha fatto un ritmo incredibile ovunque”. Molto interessante anche l’analisi della tappa di oggi: “L’Abetone non è molto pendente, , ma al ritmo con quale abbiamo corso negli ultimi due giorni potrebbe presentare il conto. Attenzione pure a caldo e umidità”.
Appuntamento con la quinta tappa La Spezia-Abetone: c’è grande attesa perché si tratta del primo arrivo in salita, e visto come è iniziata la corsa rosa potrebbe già succedere di tutto. Ma prima diamo ancora spazio alla gioia di Davide Formolo, autore ieri di una vera e propria impresa: “Che spettacolo! Negli ultimi 300 metri avevo i brividi. Mi giravo e non vedevo nessuno, solo una moto. Non mi sembrava vero, avevo paura che qualcuno mi saltasse. Non ci credo ancora, è il giorno più bello della mia vita – ha affermato alla Gazzetta dello Sport -. Bisogna battere il ferro quando è caldo. Le occasioni, quando si presentano, non vanno sprecate”.
Appuntamento con la quinta tappa La Spezia-Abetone di 152 km, una frazione molto attesa perché si tratterà del primo arrivo in salita dell’edizione numero 98 della Corsa Rosa. Diciamo immediatamente che non sarà una frazione durissima, ma è chiaro che ci aspettiamo i primi verdetti sulle condizioni di forma dei big, che oggi dovranno fare sul serio: la classifica certamente cambierà oggi ed avrà un volto più significativo questa sera. Andiamo allora subito a vedere che cosa ci proporrà il percorso di questa quinta tappa. La partenza è in programma da La Spezia alle ore 13.05. Dopo circa 20 km saluteremo la Liguria che ha ospitato tutta la prima parte di questo Giro ed entreremo in Toscana. Il primo punto importante della tappa sarà la lunga salita verso il Gpm di Foce Carpinelli (km 57,6), un’ascesa molto lunga ma anche regolare con pendenze poco significative, tanto che si tratterà di un Gpm di terza categoria pur scollinando a quota 839 metri d’altitudine. Si scenderà poi verso Castelnuovo Garfagnana, dove sarà posto il rifornimento (km 83,7). Una breve salitella ci porterà poi a Barga, dove i corridori troveranno il primo sprint intermedio con abbuoni al km 97,1; il secondo traguardo volante sarà poco dopo, a Bagni di Lucca (km 114,6), e questo doppio sprint a distanza ravvicinata potrebbe accendere la corsa, anche se naturalmente il momento più atteso sarà la salita finale. Una salita che riporta alla memoria Fausto Coppi, che proprio sull’Abetone si rivelò nel 1940: era il suo primo anno da professionista, attaccò sulle rampe della salita tosco-emiliana nella tappa da Firenze e Modena che poi vinse indossando anche la maglia rosa e andando poi a vincere quel Giro. Sono però passati 75 anni e l’Abetone non fa più paura, nemmeno posto come arrivo in salita. Nel ciclismo di oggi infatti una salita con pendenza media del 5,4% non spaventa più nessuno, almeno fra gli uomini di classifica, anche se lunga ben 17 km e con punte al 10% circa nella parte centrale, la più impegnativa. Nel finale spiana un po’ e il rettilineo finale è al 5%. L’arrivo è previsto fra le ore 17.00 e le 17.30 e naturalmente sarà valido anche come Gran Premio della Montagna, considerato di seconda categoria. Forse non ci sarà grande battaglia, almeno fra i quattro big più attesi per la vittoria finale di questo Giro, cioè Contador, Aru, Porte e Uran, che saranno attesi a ben altri impegni nelle prossime settimane. Tuttavia saranno in tanti che vorranno vincere la tappa e in ogni caso sarà per tutti il primo vero test per saggiare sia la propria condizione di forma sia quella degli avversari, in particolare ci si attendono risposte dal colombiano che ieri è andato in difficoltà perdendo 42″ dagli altri big. Insomma, sarà una tappa da non perdere, come tutte in questo Giro già scoppiettante fin dai primissimi giorni… (Mauro Mantegazza)
1. Jan Polanc (Slo, Lampre-Merida) in 4h09’18”
2. Sylvain Chavanel (Fra, IAM) a 1’31”
3. Fabio Aru (Ita, Astana) s.t.
4. Alberto Contador (Spa, Tinkoff-Saxo) s.t.
5. Richie Porte (Aus, Sky) s.t.
6. Mikel Landa (Spa, Astana) a 1’44”
7. Dario Cataldo (Ita, Astana) a 1’53”
8. Yury Trofimov (Rus, Katusha) s.t.
9. Damiano Caruso (Ita, BMC) s.t.
10. Darwin Atapuma (Col, BMC) s.t.
1. Alberto Contador (Spa, Tinkoff-Saxo) in 16h05’54”
2. Fabio Aru (Ita, Astana) a 2”
3. Richie Porte (Aus, Sky) a 20”
4. Roman Kreuziger (Cze, Tinkoff-Saxo) a 22”
5. Dario Cataldo (Ita, Astana) a 28”
6. Johan Esteban Chaves Rubio (Col, Orica GreenEdge) a 37”
7. Giovanni Visconti (Ita, Movistar) a 56”
8. Mikel Landa (Spa, Astana) a 1’01”
9. Davide Formolo (Ita, Cannondale-Garmin) a 1’15”
10. Andrey Amador (Crc, Movistar) a 1’18”