Il 16 maggio del 2004 il mondo del calcio e in particolare quello italiano, persero uno dei suoi più grandi artisti, ovvero Roberto Baggio, che in un Milan-Brescia giocò la sua ultima partita. Il Divin Codino ha segnato un’epoca, uno dei pochi campioni ammirati ed amati da tutti i tifosi italiani e non solo visto che all’estero hanno spesso tributato grandi apprezzamenti al giocatore nato a Caldogno nel 1967. Carriera travagliata da tanti infortuni e da disguidi tattici con diversi allenatori, da Lippi a Sacchi, ma sempre con la professionalità e la classe che lo ha contraddistinto in tutte la sua carriera. Uno dei pochi giocatori italiani ad aver ricevuto il grande riconoscimento del Pallone d’Oro nel 1993, eppure la sua carriera è stata avara di trofei, per lui 2 Scudetti, 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa, di certo ben poco rispetto la sua grande classe. Ha girato praticamente tutta l’Italia giocando sia nei grandi club, Juventus, Milan e Inter, sia nei club di medio livello come Bologna, Brescia, riuscendo ad ottenere diverse salvezze. Lasciò il calcio a San Siro, nello stadio che lo ha visto esultare con le maglie di Milan e Inter, con l’abbraccio finale a Paolo Maldini, un’altra leggenda vivente del calcio italiano. Roberto Baggio, un campione senza tempo ancora oggi rimpianto da tutto il calcio italiano e mondiale.



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