Il traguardo della nona tappa del Giro d’Italia, posto a San Giorgio del Sannio, ha premiato Paolo Tiralongo dell’Astana, 38enne siciliano, professionista dal 2000. Tiralongo, dopo vari tentativi, è riuscito a staccarsi dal gruppo dei fuggitivi, a riprendere e staccare Slagter, giungendo in solitaria al traguardo. Paolo Tiralongo il vincitore della 9^tappa del giro dItalia, è quello che nel ciclismo internazionale è definito un gregario di lusso. Nato ad Avola in provincia di Siracusa l8 luglio del 1977, si appassiona immediatamente al ciclismo e inizia giovanissimo a pedalare. Si fa notare già nella categoria giovanissimi, categoria in cui vince, nel suo primo anno di attività, il titolo di campione regionale. Scontato il suo passaggio nelle categorie superiori (esordienti) con il quale fa incetta di vittorie, raggiungendo quasi 100 allori provinciali e regionali. Tra i “piccoli” si laurea per 5 volte campione provinciale e 1 volta campione regionale. Viste le sue potenzialità innate, si trasferisce a Bergamo, e trova posto immediatamente in una squadra di dilettanti lombardi. Sono quelli gli anni della crescita ciclistica dellatleta, crescita che lo porta al primo contratto da professionista firmato nel 2000 con la Fassa Bortolo. La sua prima squadra professionistica lo plasma e lo fa diventare un ottimo scalatore adatto alle grandi fughe, e supporto indispensabile per ogni capitano che si rispetti. Si fa apprezzare tra i corridori e i direttori sportivi, per la sua determinazione che gli porta in regalo il sopranome con cui ancora è conosciuto “el grinta”. Tiralongo è lultimo a lasciare il capitano nelle salite, sempre pronto a sacrificarsi cercando di tirare la ruota del suo caposquadra, non si lamenta mai e sulla sua faccia e perennemente stampato un sorriso di gioia e soddisfazione quando inforca la bici. Passa dalla Fossa alla Panaria e in seguito alla Lampre, battendo le strade di tutti i grandi giri, e guadagnandosi la fiducia degli addetti ai lavori. Con la formazione Italiana corre la Vuelta di Spagna da capitano, mettendosi in luce nelle montagne pirenaiche e ottenendo un buon 8 posto in classifica generale. Nel 2010 arriva la legittimazione di questa fiducia, Alberto Contador lo vuole con se allAstana, la gioia è grande per il corridore siciliano perché lo spagnolo è in quegli anni è il dominatore assoluto del ciclismo internazionale, e avere la sua fiducia equivale a un riconoscimento importante. La convivenza con Contador dura un anno il tempo che lo spagnolo trionfi al tour, poi Contador lascia la squadra kazaka e chiede a Tiralongo di seguirlo in una nuova avventura. Paolo però ha un contratto da onorare e seppur a malincuore rifiuta. Lamicizia tra i due però resta forte e i due amici scrivono la pagina forse più bella del giro 2011, larrivo è quello di Macugnaga e sotto larco della vittoria è Contador che scorta Paolo, lex capitano ricambia i sacrifici del gregario e gli dà al soddisfazione di centrare la sua prima vittoria di tappa. Tiralongo non si monta la testa e nel giro successivo è nuovamente al servizio del suo capitano, pronto a riprendere quel ruolo di aiutante che impone tanti sacrifici in sella. Nel 2012 centra la vittoria della crono a squadre nella prima tappa della Vuelta. Nel 2013 per il ciclista siciliano unaltra importante affermazione al giro dItalia, Paolo transita per primo sotto il traguardo di Rocca di Cambio, con una fuga che è lessenza del ciclismo, in cui sudore e fatica si mescolano alla felicità per il traguardo ottenuto. Nelle interviste post gara Paolo non dimentica lamico Contador (con cui lo lega una sincera amicizia), stremato per la fatica, Paolo esprime la sua vicinanza al ciclista spagnolo che in quei giorni è in piena bufera mediatica, per una situazione di doping. A stretto giro di posta arrivano le congratulazioni del “pistolero” che conferma, caso mai ce ne fosse bisogno, come sulle strade si può stringere un amicizia, che seppur lontani rimane solida per tutta la vita. Tiralongo anche questanno è pronto a cogliere le opportunità che il suo direttore sportivo gli concede, non si tira indietro ai piedi delle salite ed è il primo ad alzarsi sui pedali quando la strada si fa dura. Il ciclista che ha una buona tecnica, è uno scalatore puro e possiede un coraggio che lo porta a conservare i secondi di vantaggio accumulati, una volta che la strada inizia a scendere. Il siciliano grazie alle sue caratteristiche centra la terza vittoria personale al giro, e sotto il traguardo di San Giorgio al Sannio non dimentica di ringraziare il pubblico che lha sempre supportato (per il ciclista siculo è nato anche un fan club). Tiralongo è alto 1,68 mt e ha un peso forma di 58 kg, è sposato con Angela, i due hanno un figlio, Salvatore.