Tappa abbastanza impegnativa e molto insidiosa quella che porta i corridori del Giro dItalia da Benevento a San Giorgio del Sannio. Erano 224 i km da percorrere tra le montagne (che portano oltre 4000 metri di dislivello) con ben tre GPM, lultimo dei quale a una decina di km dallarrivo, ed è proprio sul passo Serra che si è decisa la tappa, con l’allungo decisivo per la vittoria da parte di Paolo Tiralongo e gli attacchi anche degli uomini di classifica.



Tappa che parte con un ritmo abbastanza sostenuto, gli uomini della maglia rosa cercano di controllare il gruppo con lintenzione di limitare eventuali fughe, che con questa altimetria potrebbero fare veramente male. I “gialli” della Tinkoff-Saxo fanno un ottimo lavoro tenendo la testa della corsa, e mantenendo un buon ritmo (quasi 45 km/h nella prima ora). Al km 60 chilometro si registra uno scatto da parte di 11 corridori che riescono a staccare il gruppone e guadagnare immediatamente quasi 5 minuti di vantaggio. Il gruppo dei fuggitivi che si è creato è abbastanza variegato, e al suo interno vi è anche lolandese Kruijswijk autore ieri di una fuga di oltre 200 km. La maglia rosa lascia fare, e pure gli altri big non sembrano aver voglia di sprecare energie, per riprendere dei corridori che non hanno velleità in classifica generale. 1 GPM, quello del monte Terminio (2^ categoria) che vede passare per primo sotto il traguardo il tedesco Geschke, mentre la maglia rosa e il gruppone accusano quasi 6 minuti di ritardo. La tappa sembra cristallizzata con i corridori della Tinkoff che smettono di fare landatura, la squadra della maglia rosa lancia allattacco Paulinho probabilmente con lintenzione di portare lAstana allinseguimento, ma gli uomini di Aru non si scompongono minimamente. Esaurito lo scatto del portoghese si transita sotto il traguardo del 2GPM, questa volta di 1^ categoria, il vantaggio dei fuggitivi scende a poco più di 3 minuti. La vittoria sul colle Molella va nuovamente a Geschke (cosa questa che lo porterà a indossare alla fine della corsa lambita maglia azzurra). Nella discesa sfruttando la sua tecnica, l’olandese Jelte Slagter riesce a staccare gli altri corridori e prende la testa della corsa. Quando la strada finisce di scendere, il vantaggio dellolandese è quasi di 2 minuti, a loro volta i 10 corridori in fuga distanziano il gruppo della maglia rosa di oltre 3 minuti. Limpressione è che probabilmente la corsa si deciderà sulla salita di Passo Serra (lultimo GPM), nel gruppo della maglia rosa gli uomini migliori alzano il ritmo, ma non riescono a limare lo svantaggio che rimane stabile attorno ai 3 minuti dai fuggitivi. Sulle rampe del passo Serra si decide la gara, Tiralongo (l’uomo Astana nella fuga) che aveva già provato a staccarsi ci riprova, a nulla vale il tentativo di Herrada di stargli alla ruota. Il siciliano fa vedere una forma fisica migliore, e velocemente recupera su Slagter, dietro Fabio Aru prova a fare il vuoto sfruttando laiuto del compagno di squadra Landa, rispondono prontamente Alberto Contador e Richie Porte che non lo lasciano un attimo, si stacca invece laltro favorito alla vittoria finale Rigoberto Uran. Nel finale, Tiralongo completa la rimonta su Slagter che crolla completamente e va a vincere in quasi 6 ore con un distacco di oltre 20 secondi su Kruijswijk, terzo Geschke. Aru va allo sprint su Contador e guadagna un secondo sulla maglia rosa, staccatissimo Uran che chiude con quasi 2 minuti di ritardo.



Bellissima lintervista del vincitore Tiralongo. Il siciliano alla fine della gara è felicissimo per la terza vittoria della sua carriera al Giro dItalia, lo scalatore dell’Astana non fa mistero della stima che ha del suo capitano (Aru) che chiama affettuosamente “il mio bambino”, Tiralongo fa notare come abbia affrontato lultima salita alla morte, e dedica la sua vittoria alla gente del sud. Contador ha confermato che ha preferito risparmiarsi in vista della prosecuzione della corsa, ha anche spiegato le parole che si sono scambiati con Aru durante le ultime fasi della corsa, che tendevano a una collaborazione per tentare di mettere fuori gioco Uran, soprattutto in vista della cronometro, specialità in cui il capitano della Etixx-Quick è molto forte. Poche le parole di Aru emozionatissimo per la vittoria di tappa della sua squadra, una vittoria che il sardo ha confermato che era cercata dallinizio della corsa, il capitano della squadra kazaka non ha fatto mancare parole di stima per il compagno di squadra Mikel Landa.



Non cambia la classifica generale, gli unici movimenti riguardano il secondo rosicchiato da Aru sulla maglia rosa, ora il suo svantaggio è di soli 3 secondi. Pesante il ritardo di Uran che adesso si trova a oltre 2 minuti dalla maglia rosa. Interessante la posizione dello spagnolo dellAstana Landa (anche oggi protagonista nella parte finale della corsa) che adesso si trova in quarta posizione a 46 secondi dalla vetta.

Confermata la maglia rossa per Elia Viviani, il corridore del team Sky continua ad avere 3 punti di vantaggio sul tedesco Greipel. Maglia azzurra (quella riservata agli scalatori) che viene nuovamente rivoluzionata, il tedesco Simon Geschke entra prepotentemente in classifica e con la vittoria di 2 GPM supera tutti con 50 punti. Il miglior giovane si conforma anche dopo la 9^tappa Fabio Aru, secondo laltro italiano Formolo con un distacco di quasi tre minuti, in terza posizione sale Polanc del team Lampre. Classifica a squadre che vede in prima posizione sempre i corridori dellAstana