La decima tappa del Giro d’Italia 2015, la Civitanova Marche-Forlì di 200 chilometri, è stata vinta da Nicola Boem al termine di una fuga a cinque, presto diventata a quattro per la foratura di Oscar Gatto; una fuga che incredibilmente è durata fino al traguardo, forse perchè il gruppo ha dato per scontato un recupero nel finale che invece non è avvenuto per il grande spirito di sacrificio dei battistrada. E, a proposito di gruppo, è successo quello che nessuno si augurava. Richie Porte, in questa frazione per così dire tranquilla, è rimasto coinvolto in una foratura a sei chilometri dall’arrivo, ha rimediato 47 secondi di svantaggio da Alberto Contador e Fabio Aru e dunque ha perso anche la terza posizione nella classifica generale (a favore di Mikel Landa) dovendo ora recuperare lo svantaggio. Domani tappa breve ma impegnativa da Forlì a Imola, 153 chilometri in cui qualche scossone ci potrebbe essere, con tre Gran Premi della Montagna e con un percorso finale di 15,4 chilometri nel Circuito Automobilistico di Imola da ripetere tre volte. Intanto per commentare i temi principali della decima tappa del Giro d’Italia 2015, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Maurizio Fondriest.



Una tappa importante con la foratura di Richie Porte, una cosa che non ci voleva… Certo non è l’ideale, ma non è come per Valverde che l’anno scorso per una situazione a ventaglio perse quattro minuti. Oggi in una tappa cosidetta tranquilla c’è stato questo distacco accumulato da Porte, del resto però bisogna capire che nel ciclismo queste cose possono succedere.



Adesso come cambierà il giro del corridore australiano e della sua Sky? In senso tecnico non cambierà niente, però se prima Porte avrebbe potuto controllare la situazione vincendo la cronometro con un minuto, un minuto e mezzo sui rivali, ora con quello che è successo oggi sarà costretto ad andare bene e tenere anche in salita per giocarsi le possibilità di arrivare a Milano in maglia rosa.

Non pensa dunque che ormai sia un duello solo tra Contador e Aru? No, non sono d’accordo, con loro vedo anche Uran e lo stesso Porte. Tutti loro avranno possibilità di vittoria finale, è tutto ancora aperto.



C’è stata poi oggi una fuga d’altri tempi che ha tenuto fino all’arrivo… Una cosa molto bella, che fa bene al ciclismo: sono molto contento, è un bello spot il fatto che i quattro battistrada abbiano tenuto fino al traguardo. Bravissimi.

Non potevano fare di più le squadre dei velocisti per andare a prendere i fuggitivi? Forse, ma si è presto capito che andare a riprenderli non era affatto facile. Da sottolineare il fatto che l’unica ad averci provato fino in fondo è stata la Lotto, ma da sola non poteva certo fare i miracoli…

Sfortuna anche per Oscar Gatto, il corridore forse con più chances nella fuga, appiedato da una foratura a 13 chilometri dall’arrivo? Sì, un vero peccato: fosse arrivato alla volata con gli altri sarebbe stato molto probabilmente il vero favorito per la vittoria.

Meritato il successo di Nicola Boem in volata? Diciamo che a vincere potevano essere tutti i quattro corridori che si trovavano in fuga. Ci voleva un po’ di fortuna alla fine per arrivare primi sul traguardo di Forlì, ci ha provato Marangoni ma a conquistare il successo è stato Boem. Bravi veramente tutti questi corridori.

Domani tappa breve ma impegnativa, da Forlì a Imola: cosa succederà? Potrebbe essere una tappa come quella di La Spezia, una tappa dove potrebbero succedere cose interessanti. Perchè no? Magari saremo anche in grado di vedere qualche attacco di rilievo.

(Franco Vittadini)