Il traguardo della decima tappa del Giro d’Italia 2015, la Civitanova Marche-Forlì, è stato conquistato da Nicola Boem, giovane corridore veneto che veste la maglia della Bardiani CSF. Alto un metro e 87 centimetri per 75 chilogrammi di peso, è nato il 27 settembre 1989 a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, la stessa città che ventinove anni anni prima aveva dato i natali a Moreno Argentin, corridore a cui però Boem sembra assomigliare molto poco.
Fin da piccolo è spinto a salire sulla bicicletta da suo zio e sua zia, entrambi corridori dilettanti. E prima di approdare al professionismo, Boem domina le categorie giovanili, vincendo molte prestigiose corse e mettendo in luce ottime doti da passista con propensione al fondo (che lo spinge spesso in fuga) e una buona velocità di punta. Proprio grazie a quest’ultima caratteristica riesce nelle categorie giovanili a vincere numerose volate in gruppi a ranghi ridotti e a ottenere parecchi piazzamenti. L’esordio agonistico avviene nel con la maglia di una squadra dilettantistica della sua zona, la U.C. Basso Piave. Al primo anno, riesce già a imporsi in due corse, il Memorial Danilo Furlan e il Memorial Vittime del Vajont, e a ottenere un ottimo secondo posto nel prestigioso Piccolo Giro dell’Emilia. Tra il 2009 e il 2010 cambia diverse squadre, fino ad approdate alla Zalf Désirée Fior, forse la principale società Under 23 del nostro Paese, tra le cui fila hanno in passato militato corridori come Maurizio Fondriest, Damiano Cunego e Domenico Pozzovivo.
All’esordio nel 2010 con la nuova maglia ottiene subito un prestigioso terzo posto alla Piccola Milano Sanremo e una vittoria al Giro Ciclistico della Valle d’Aosta Mont Blanc, importante corsa a tappe italiana per non professionisti. Ma è nel 2011 che Boem compie un vero salto di qualità, conquistando ben sette gare, tra cui la Coppa Fiera del Mercatale, il Giro del Belvedere e il Giro delle Valle Areatine. Sfruttando il proprio spunto veloce, inoltre, ottiene numerosi piazzamenti nelle corse a tappe, tanto da meritarsi per la prima volta la convocazione nella nazionale giovanile Under 23. Partecipa così al Campionato Europeo (chiuso al ventottesimo posto) e al Campionato del Mondo (in cui arriva centesimo) di categoria. Nel 2012 riesce ad alzare le braccia al cielo altre quattro volte, affermandosi di nuovo alla Coppa Fiera del Mercatale e vincendo il Trofeo Matteotti Dilettanti, ma i piazzamenti sono numerosi e spesso di prestigio. La continuità di risultati gli fa conquistare le attenzioni delle squadre professionistiche, e Boem a fine anno esordisce tra i professionisti con la maglia della Colnago CSF-Bardiani di Bruno e Roberto Reverberi. Nel giro di poche settimane riesce persino a piazzarsi settimo in una tappa del Giro di Danimarca e a meritarsi la conferma, per l’anno successivo, nella nuova squadra dei fratelli Reverberi, la Bardiani-CSF.
Alla prima stagione da professionista cerca di accumulare esperienza partecipando a numerose corse in Italia e all’estero. A soli 22 anni, prende persino il via del Giro d’Italia, realizzando un sogno cullato fin da bambino. E nella corsa rosa si mette subito in luce con una fuga di oltre 200 chilometri nella tappa più lunga, la diciassettesima, da Busseto a Cherasco. Prese le misure alla nuova categoria, nel 2014 si lancia spesso in fughe da lontano e prende nuovamente parte al Giro d’Italia, con il sogno di ottenere la prima vittoria da professionista. Ma questa arriva solo il 10 agosto, quando vince la sesta e ultima tappa del Giro di Danimarca, proprio la corsa in cui aveva esordito da professionista due anni prima, superando in volata colleghi più esperti come Valerio Agnoli, Martin Mortensen e Lars Ytting Bak dopo una fuga a 12 uomini partita a 70 chilometri dal traguardo. Si merita dunque la riconferma nella formazione di partenza del Giro d’Italia per il 2015, e nella decima tappa trova finalmente la fuga vincente, in una frazione sulla carta per velocisti, ma in cui Boem, con i suoi compagni di fuga Matteo Busato, Alessandro Malaguti, Alan Marangoni, Oscar Gatto, riesce a sorpresa ad anticipare di pochi secondi il rinvenire del gruppo lanciato per la volata.
Una vittoria ancor più meritata, perché Boem è abile nel rispettare il pronostico che lo vedeva favorito sui suoi compagni di fuga, complice anche la foratura di Gatto a 12 chilometri dall’arrivo. Sapendolo più veloce di loro, gli avversari di giornata hanno cercato in tutti i modi di anticiparlo e di scrollarselo di ruota nei chilometri finali, quando è giunta la sicurezza di potersi giocare la vittoria di tappa, ma il corridore veneto è sembrato nettamente quello con più energia nelle gambe, andando a chiudere in prima persona sullo scatto di Marangon e vincendo con decisione la volata. Per Boem, inoltre, dopo il traguardo arriva una gioia ulteriore: con i 74 punti conquistati in giornata (tra traguardi intermedi e successo di tappa), balza infatti in testa alla classifica a punti. Nell’undicesima tappa da Forlì a Imola, dunque, Boem vestirà la maglia rossa, con il sogno di portarla fino a Milano… e chissà che non ci riesca, vista la propensione di questo ragazzo nel realizzarli con molta naturalezza.