Undicesima tappa del Giro d’Italia da Forlì a Imola: 153 chilometri col successo finale del corridore russo Ilnur Zakarin della Katusha. Zakarin ha piazzato lo scatto decisivo sul Gran Premio della Montagna di Tre Monti nel penultimo passaggio sulla salita del circuito finale. Zakarin a inizio mese aveva vinto il Giro di Romandia, ora conferma le sue qualità. Secondo posto per il colombiano Carlos Betancur e terzo per Franco Pelizzotti, altri protagonisti della fuga da lontano. Pochi secondi dopo è arrivato il gruppo con tutti i migliori. Una tappa contraddistinta dunque ancora una volta dalla solita fuga iniziale, dieci corridori che poi si sono ridotti a sette, ma che non ha cambiato niente a livello della classifica generale. Domani tappa di rilievo da Imola a Vicenza di 190 chilometri, con uno strappo finale che è molto atteso. Per commentare questa tappa abbiamo sentito Gianni Motta, vincitore del Giro d’Italia nel 1966. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Bella vittoria di Zakarin, vincitore del Giro di Romandia… Bravo! Ha corso bene. Si era rivelato appunto vincendo il Giro di Romandia, che non è cosa da poco, quindi mi aspettavo di più da lui, che fosse tra i primi della classifica generale.

Cosa potremo aspettarci da questo ciclista in futuro? Intanto pensiamo al Giro, speriamo che sia ancora protagonista nella Corsa Rosa e possa fare cose importanti.



La fuga da lontano che ha successo sembra diventata ormai una consuetudine… Sì, è bello, mi piace che i ciclisti facciano così, che vengano fuori tappe dove ci sono queste tipo di fughe. Dimostrano il coraggio e la combattività dei corridori.

Pelizzotti oggi terzo, cosa potrà fare in questo Giro? Non è più un corridore di prima categoria, ma mi ha detto che sta entrando in forma, a poco a poco sta trovando il ritmo giusto per questo Giro. Anche Intxausti è sempre protagonista con tanti attacchi. Vorrei poi che i giovani si mettessero sempre più in evidenza, sarebbe una cosa ideale per il ciclismo.



Uno scatto di Contador ma i big si sono stati a guardare… Non ha fatto un grande scatto, l’ha fatto solo per essere primo all’inizio della discesa.

Come giudica il “caso” Porte-Clarke? Hanno sbagliato tutti e due, è vero che sono amici ma non si fanno queste cose, è contro il regolamento. Però Porte potrebbe ancora tornare in corsa se farà una grande cronometro.

Come giudica la tappa di domani Imola-Vicenza? Difficile, potrebbero veramente succedere cose importanti. Potrebbe essere una tappa che lascerà il segno sul Giro. (Franco Vittadini)