Corsa, determinazione, voglia di arrivare, queste le qualità che Simone Barone ha messo in campo da calciatore che lo hanno fatto diventare Campione del Mondo. Oggi invece è un allenatore, ha appena terminato il campionato Primavera con il Modena. Il futuro è ancora da scoprire ma lui sembra avere le idee molto chiare. Ecco la sua intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.



Sedici punti in stagione, troppo pochi per il suo Modena. Come mai? E’ stata una stagione difficile perché abbiamo dovuto lottare con società che hanno un settore giovanile importanti, per sostenere al meglio un Campionato Primavera occorrono strutture importanti con convitti, esborsi economici di rilievo. La soddisfazione è di aver aiutato alcuni talenti a trovare un contratto da professionisti con la prima squadra e ad avere offerte in Lega Pro.



E’ finito il suo secondo anno con la Primavera, progetti futuri? Per ora non ho ricevuto proposte ma è chiaro che vorrei fare il salto tra i grandi. Prima però dobbiamo capire il destino del Modena in Serie B nella speranza che possa salvarsi.

Le spaventerebbe una panchina di Serie A? Spaventare no, perché ad ogni livello ci sono pressioni. Però credo che nella vita la gavetta sia importante per poter poi allenare ad alti livelli.

Il suo amico Inzaghi ha bruciato le tappe ma quest’anno ha collezionato diversi fallimenti… Non è facile allenare il Milan e anche la dirigenza ha capito che è naturale avere dei problemi quando si arriva dalle giovanili. 



Carpi e Frosinone in Serie A. Sorpreso? Hanno effettuato un campionato incredibile, soprattutto il Carpi, approfittando anche delle difficoltà di squadroni come Bologna, Bari e Catania. Ma sono stati bravi sia il Carpi ed il Frosinone ad approfittare di questa situazione, i progetti contano ancora nel calcio.

La Juventus in finale di Champions League: il calcio italiano può ancora competere ad alti livelli? Non credo, nel senso che la Juventus è una storia particolare, vincerà ancora per molti anni perché il gap è evidente. Le altre società invece sono indietro rispetto al resto d’Europa.

In finale di Champions League incontrerà il Barcellona: che partita si aspetta? Partita difficile con il Barcellona largamente favorito per la vittoria finale. Ma la Juventus può mettere in difficoltà i catalani con l’organizzazione, Allegri è stato bravo in questo. E ci sono giocatori che conosco bene come Buffon, Pirlo, che vorranno vincere perchè per loro potrebbe essere un’occasione irripetibile.

Questa Juventus come l’Italia di Lippi nel 2006: paragone giusto? Sì quando si parla del gruppo unito, umile, con tanta voglia di vincere. Ma guardo la rosa dell’Italia del 2006 e vedo tanti campioni, una rosa sicuramente più importante di quella bianconera.

Juventus che si è appena regalata Dybala… Che colpo dei bianconeri, ragazzo e talento perfetto per loro che bruciando la concorrenza si ritroveranno un attaccante di grande livello.

Dybala significa Palermo: che pensa della stagione dei rosanero? Una grande stagione grazie anche ad un allenatore bravo come Iachini. Un peccato perdere punti in questo finale ma spesso si verifica quando riesci a salvarti con diverse partite in anticipo.

Quali sono state le delusioni in Serie A?

Direi le due milanesi anche se al Milan non era facile fare grandi cose vista la rosa e anche la voglia di puntare su un allenatore giovane. L’Inter ha cambiato allenatore in corso e questo non è mai facile per chi subentra giocare con una rosa impostata per un altro tipo di gioco.

Lei è stato allenato da diversi allenatori: a chi si sente più vicino come tipo di tecnico? Ho avuto la fortuna di essere allenato da tecnici importanti come Guidolin, Zaccheroni, Prandelli, Lippi, De Biasi, da ognuno di loro ho preso qualcosa di importante. Anche come allenatore ho deciso di puntare sulla grinta che avevo in campo e sulla voglia di ottenere successi.

Ultima domanda sullo scandalo del calcioscommesse: come mai in Italia non si riesce a fermare questa piaga? A distanza di anni ci ritroviamo sempre nella stessa situazione, credo che la situazione di Lega Pro e Dilettanti sia difficile perché spesso le società non pagano i propri giocatori e questi decidono di puntare su questi illeciti per portare a casa del denaro.

(Claudio Ruggieri)