Il derby della tensione, dal fantasma (per il Napoli) di “biscotto” romano passa al pazzo finale che premia la Roma di Garcia con un secondo posto matematico a questo punto meritato, dopo le tante difficoltà di metà stagione, vanificando la volatona laziale del girone di ritorno. All”Olimpico’ finisce 2-1 per la Roma con gol di Iturbe e Yanga-Mbiwa, intervallati dal pareggio inutile di Djordjevic per la Lazio: ora gli uomini di Pioli, dopo la finale persa di Coppa e il derby finito così, devono evitare l’incubo finale a Napoli. Con una sconfitta al ‘San Paolo’ tra meno di una settimana i biancocelesti passerebbero dal sogno Champions diretta all’Europa League.



Crolla fisicamente nel secondo tempo, lasciando strada ad una Roma cinica che si era limitata a controllare fino al 70. Ora, con il buio più pesto calato negli ultimi giorni, il rischio che sarebbe pesantissimo è “giocarsi” anche il terzo posto… Vince meritatamente, considerando l’andamento della partita, anche perchè doveva giocare (almeno) metà match in superiorità numerica. Ritrova maturità e consapevolezza proprio nel momento più importante della stagione Molto deludente. Dal migliore arbitro del mondo (possiamo considerarlo tale, dopo la finale Mondiale) non ti aspetti la mancanza di coraggio nell’espellere Lulic. C’era anche un rigore per i giallorossi su Iturbe



Vince la paura (o la “tattica”) all”Olimpico’, dopo il primo tempo (voto 5,5) del derby di fine stagione che vale un posto nella prossima Champions League. Lazio e Roma sono sullo 0-0 con una sola grande occasione per Klose (voto 5), stranamente impreciso nel colpo di testa. Per la squadra di Pioli (voto 5,5) non basta la grinta e la pressione a tratti furibonda in mezzo al campo, con Parolo (voto 5,5) che si concentra sul pressing piuttosto che sugli inserimenti che l’hanno portato a 9 gol in campionato. Bene Candreva (voto 6,5), probabilmente il migliore dei suoi.



Dall’altra parte Garcia (voto 6) rischio iniziale su Klose a parte ha impostato una partita attenta e molto accorta, consapevole del fatto che un pareggio varrebbe più di mezzo secondo posto. Volenteroso ma mai pericoloso Iturbe (voto 5,5) che ha corso molto, eccezionale Florenzi (voto 6,5), ormai con costanza il migliore della formazione giallorossa. Non all’altezza Torosidis (voto 5), che ha tremato in particolare al cospetto di Candreva nei primi minuti di gioco.

Non basta il tipo di partita messo in campo fino ad ora, con le ambizioni biancocelesti frenate anche dalla solida muraglia romanista. Mauri non sta risultando decisivo tatticamente come spesso gli è capitato in questa stagione e la pericolosità offensiva ne risente  Lui è l’unico a meritarsi mezzo voto in più (inizialmente anche De Vrij, che però poi cala nel finale); come consiglio a Pioli diremmo di riportarlo sulla fascia di Torosidis, che l’ha patito terribilmente  Parimerito con Mauri, tra i peggiori in assoluto. Lo “puniamo” perchè da uno come il tedesco non ti aspetti errori così, proprio nel fondamentale migliore, il colpo di testa

Porta a casa una sufficienza senza aggiunte, interpretando un primo tempo intelligente e molto attento. Totti è un pò troppo solo (e molto lento) in avanti, di conseguenza si produce pochino. Ma forse può bastare così…  E’ una trottola irrefrenabile, un paio di volte prende palla e va da solo fino in fondo, senza che Lulic lo riesca a prendere. Ma poi in mezzo all’area non c’è nessuno da servire  Per lui che è stato uno dei singoli migliori e più continui nel corso della stagione, un passaggio a vuoto (parziale) che non ti aspetti: soffre molto Candreva e trema troppo spesso nei momenti “caldi” e in chiusura. (Luca Brivio)

Il colpo di testa di Yanga-Mbiwa è molto angolato ma lui sembra un pò lento nello slancio, che non gli permette di arrivare in tempo sul pallone

Tra i migliori fino al gol di Iturbe, che è anche (non solo, al contrario di quanto si può pensare senza considerare il “gioco” delle marcature) colpa sua

Anche lui parte benissimo e poi va in confusione assieme ai compagni quando inizia a mancare ossigeno

Non può essere in grande forma, anzi è un miracolo che riesca a reggere tutti questi match in pochi giorni dopo 6 mesi di stop. Negli ultimi 20 minuti si nota chiaramente

Gli diamo noi il voto che meriterebbe, visto che Rizzoli lo grazia. Aveva regalato quella famosa Coppa Italia proprio in un derby alla Lazio, oggi è andata diversamente…

Il forcing iniziale, in coppia con Parolo, lo prosciuga di tutte le forze rimaste e quando Cholevas lo colpisce (senza cattiveria) al volto, stramazza definitivamente a terra, costringendo Pioli al cambio

La grande importanza tattica, fattore di valutazione importante per lui, stavolta non è sufficiente al 6 in pagella. Impiegato probabilmente anche non nella maniera corretta dal suo tecnico, oggi

Non bastano due numeri da giocoliere e il cross che innesca l’1-1 a salvare la sua serata. E’ il protagonista mancato del gran finale laziale, che ora rischia di diventare incubo

Totalmente inutile, per come si mette la partita. Una delle colpe di Pioli è averlo capito in ritardo

Unico positivo tra i biancocelesti, l’ultimo a spegnersi come una batteria speciale e in formato maxi, che da sola però non può alimentare tutto il motore

Salva con l’assist intelligente e (quasi) decisivo un match non all’altezza, anche e soprattutto per il gol colpevolmente divorato in avvio

( Fa meglio di Lulic solo perchè peggio era impossibile. Manca palesemente di qualità, in certe occasioni ne serve almeno un minimo)

( Restituisce fiato inaspettato ai suoi, nel momento peggiore. Ma la sua testata non sarà sufficiente)

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Non vogliamo esagerare con il voto, andando sotto il 5. Ma non condividiamo molte sue scelte tattiche e di interpretazione del match. Ora il rischio di fallire, dopo un trionfo quasi annunciato, è temibile

Non compie grandissime parate, perchè sul pericolo più grande (testa di Klose) è fuori causa, così come sul gol di Djordjevic

Sbaglia tanto, ma ci mette corsa e grinta fino all’ultimo minuto. Il finale in crescendo, come la sua squadra, porta in alto il voto

Il colpo di testa più pesante della stagione è troppo importante, nell’ottica della qualificazione diretta in Champions, per metterlo a confronto con altre leggerezze o chiusure mancate, che peraltro oggi non abbondano come altre volte. E’ lui l’uomo del derby, stavolta

Sbanda come tutta la difesa sul gol di Djordjevic, ma fino a quel momento era stato addirittura oltre il 7, il migliore in campo in assoluto

Si riprende, anche perchè Pioli non capisce che è lui l’anello debole di giornata e gli oppone un Felipe Anderson spento invece di Candreva, unico biancoceleste ancora in grado di puntare e andare

Ritmi da calcetto settimanale, per dirla con una chiara iperbole che ci concederete. Preferito a Pjanic per puri meriti tattici, quando Garcia inserisce il bosniaco vince il match. Che fosse un piano premeditato o meno, stavolta ha ragione lui

Impressionante per forza fisica e tenuta atletica sui 90 minuti. E’ il singolo migliore della stagione giallorossa

Appena dietro a Nainggolan nel giudizio globale, ormai è un top player di livello assoluto (almeno a livello nazionale)

Una delle prestazioni migliori dell’anno, stavolta non sbaglia quasi nulla. Si piazza davanti alla difesa, da centromediano, intercettando la maggior parte di cross

Fino alla zampata del gol era da promuovere per impegno ma da bocciare perchè – quando paghi un giocatore di calcio quasi 30 milioni – ti aspetti una qualità diversa. Poi segna e cancella le critiche

Appesantito, non gli riesce più nemmeno il classico gioco da finto nueve che si abbassa e lancia le ali nei loro tagli “offensivi” soprattutto perchè Gervinho (prototipo ideale di compagno del tridente) è sparito dai radar

( Il suo ingresso, al momento perfetto, spezza la partita in due e permette alla Roma di vincere e prenotare la prossima Champions)

( Sprecone e impreciso come sempre, ma trova l’assist da apprezzare per il gol di Iturbe)

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La partita a scacchi, fatta di dichiarazioni e silenzi, stoccate e scelte tattiche, la vince lui. Dopo una lunga caduta – dalla lotta-Scudetto a quella per non crollare – apre il paracadute e salva tutto, centrando il risultato importante

(Luca Brivio)