Sacha Modolo ha vinto in volata la diciassettesima tappa del Giro d’Italia 2015, 134 chilometri da Tirano a Lugano. Nulla da segnalare in classifica generale: Alberto Contador ha mantenuto la maglia rosa davanti a Mikel Landa e Fabio Aru. Modolo è al suo secondo successo al Giro, ha vinto con autorità davanti a Giacomo Nizzolo, che è al suo settimo secondo posto complessivo al Giro, terzo lo sloveno Luka Mezgec. Ci avevano provato Philippe Gilbert e poi anche Luca Paolini nel finale, poi però il percorso abbastanza facile ha portato a una volata del gruppo compatto sul traguardo di Lugano. Domani diciottesima tappa da Melide a Verbania di 170 chilometri, frazione insidiosa a causa della salita del Monte Ologno nel finale. Per commentare la frazione del Giro di oggi abbiamo sentito Michele Bartoli. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Tappa tranquilla, come previsto? Direi proprio di sì, non era certamente la tappa in cui i big si sarebbero dati battaglia.
Per Modolo secondo successo, è un grande velocista? Modolo è proprio forte, l’ha dimostrato anche oggi: è un velocista di grande valore. Ha già battuto anche sprinter come Cavendish, diciamo che se si sa trovare in forma al momento giusto può fare sempre cose importanti.
Ennesimo secondo posto invece per Nizzolo, cosa gli manca? Forse questi sette secondi posti si spiegano anche con un po’ di insicurezza e di sfortuna. Se non riesci a vincere, a livello psicologico ne risenti.
Peccato per Luca Paolini, bella comunque la sua prova? Paolini quando è libero da compiti di squadra riesce sempre a fornire prove di questo tipo.
Si aspettava qualcosa più dall’azione di Gilbert? No, il percorso era troppo facile perché Gilbert riuscisse a vincere con il suo attacco.
Un giudizio su Diego Ulissi? Quella di oggi non era la tappa per lui (Bartoli lo allena, ndR), sono più adatte la tappa di Verbania e magari anche quella del Sestriere se si troverà nella fuga giusta, big permettendo. Lo aspettiamo soprattutto per il Mondiale se avrà la forma ideale.
Domani arrivo a Verbania dunque, Contador non avrà problemi a gestire la corsa? Sulla carta non dovrebbe essere questa la tappa più difficile per lui, potrebbe gestire la maglia rosa.
Cosa farebbe lei al posto dei corridori dell’Astana per attaccarlo? Intanto mi sarei comportato diversamente sul Mortirolo ieri. E’ vero che non si attacca un avversario quando fora o è vittima di un incidente meccanico. A quel punto però Landa, che è stato finora il migliore in salita, avrebbe dovuto attaccare sul Mortirolo con maggiore intensità. Forse Contador sarebbe andato in difficoltà.
E Aru? Aru paga i problemi fisici che l’hanno interessato prima dell’inizio del Giro e il fatto di aver potuto disputare poche gare prima della Corsa Rosa. (Franco Vittadini)