sempre più leader del Giro d’Italia 2015. La maglia rosa infatti ha guadagnato 1’13” a tutti i più immediati inseguitori con uno splendido attacco sul Monte Ologno, tutto solo ad oltre 40 km dall’arrivo dimostrando anche notevole coraggio. D’altronde la sorte aveva offerto su un piatto d’argento il ritardo di Mikel Landa, rimasto invischiato nella caduta avvenuta poco prima della salita e il Pistolero non si è lasciato sfuggire l’occasione di incrementare ulteriormente il proprio vantaggio. Ora lo spagnolo della Astana è a 5’15” di ritardo dall’illustre connazionale, Fabio Aru terzo a 6’05”, Andrey Amador quarto a 7’01”. Realisticamente si lotterà adesso solo per le altre due posizioni sul podio, anche se mancano ancora due tapponi. Recupera una posizione Ryder Hesjedal, l’unico big rimasto con Contador: ora il canadese è nono, sempre con 13’01” di ritardo dalla maglia rosa. La vittoria di tappa è andata a Philippe Gilbert, che sale anche al quarto posto nella classifica della maglia rossa, sempre sulle spalle di Giacomo Nizzolo. Nulla cambia nelle altre graduatorie: Aru conserva la maglia bianca mentre l’olandese Steven Kruijswijk indossa sempre la maglia azzurra.



Affronterà in maglia rosa anche la diciottesima tappa Melide-Verbania del Giro d’Italia 2015, una frazione forse poco considerata ma a dire il vero insidiosa perchè nel finale ci sarà da affrontare la dura salita del Monte Ologno. Nulla di paragonabile ai due tapponi che ci attendono venerdì e sabato, ma ci sarà occasione di provare qualche attacco: chissà se si muoverà anche l’Astana, che con Mikel Landa e Fabio Aru è inevitabilmente la grande rivale di Contador e della sua Tinkoff-Saxo.



Segnaliamo una curiosità: fino ad oggi solo due volte due spagnoli sono saliti sul podio finale del Giro, ma sia Fuente e Galdos nel 1972 (vincitore Eddy Merckx) sia Olano e Osa nel 2001 (vincitore Gilberto Simoni) arrivarono secondo e terzo alle spalle del vincitore. Stavolta Contador e Landa sembrano in grado di fare meglio, anche se ci sono ancora molte salite da affrontare prima di esserne certi, e per il podio ci potrebbe essere la novità assoluta del Costa Rica grazie ad Andrey Amador che attualmente è quarto. Quanto alle altre graduatorie, oggi nulla dovrebbe cambiare per la maglia rossa di Giacomo Nizzolo e per la maglia bianca di Fabio Aru, mentre i pesanti punti in palio sul Gpm di prima categoria potrebbero riservare sorprese per quanto riguarda la classifica della maglia azzurra, che per il momento vede Steven Kruijswijk in testa davanti a Benat Intxausti per un solo punto. Lo spagnolo però è lontanissimo in classifica e potrebbe avere il via libera per una fuga, diversamente dall’olandese che è ottavo: ne saprà approfittare? La parola alla strada… 



1. Alberto Contador (Spa, Tinkoff-Saxo) in 72h23’09”

2. Mikel Landa (Spa, Astana) a 5’15”

3. Fabio Aru (Ita, Astana) a 6’05”

4. Andrey Amador (Crc, Movistar) a 7’01”

5. Yury Trofimov (Rus, Katusha) a 9’40”

6. Leopold Konig (Cze, Sky) a 10’44”

7. Damiano Caruso (Ita, Bmc) a 11’05”

8. Steven Kruijswijk (Ola, Lotto NL- Jumbo) a 12’53”

9. Ryder Hesjedal (Can, Cannondale-Garmin) a 13’01”

10. Alexandre Geniez (Fra, Fdj) a 14’01”

1. Giacomo Nizzolo (Ita, Trek) 159

2. Sacha Modolo (Ita, Lampre-Merida) 142

3. Elia Viviani (Ita, Sky) 134

4. Philippe Gilbert (Bel, Bmc) 128

5. Nicola Boem (Ita, Bardiani-Csf) 111

1. Steven Kruijswijk (Ola, Lotto NL- Jumbo) 92

2. Benat Intxausti (Spa, Movistar) 91

3. Mikel Landa (Spa, Astana) 73

4. Carlos Betancur (Col, Ag2R La Mondiale) 68

5. Simon Geschke (Ger, Giant-Alpecin) 53

1. Fabio Aru (Ita, Astana) in 72h29’14”

2. Davide Formolo (Ita, Cannondale-Garmin) a 50’56”

3. Fabio Felline (Ita, Trek) a 1h41’15”

4. Francesco Manuel Bongiorno (Ita, Bardiani-Csf) a 1h45’40”

5. Johan Esteban Chaves (Col, Orica-GreenEdge) a 1h55’49”