Successo di Fabio Aru oggi nella diciannovesima tappa del Giro d’Italia Gravellona Toce-Cervinia di 236 chilometri. Una bella vittoria di Aru, che ha staccato nell’ultima salita un gruppetto di corridori che avevano ripreso Giovanni Visconti, autore di un’epica fuga da lontano premiata dalla maglia azzurra dei Gpm. Aru è arrivato al traguardo con 28 secondi su Ryder Hesjedal, 1’10” su Rigoberto Uran, 1’18” su un gruppetto di quattro corridori comprendente anche Mikel Landa e Alberto Contador. In classifica il sardo ha guadagnato una posizione e ora ha un distacco da Contador di 4’37. Domani una delle tappe più dure della Corsa Rosa, la Saint Vincent-Sestriere di 199 chilometri con il Colle delle Finestre. Per commentare questa tappa abbiamo sentito Gianni Motta, vincitore del Giro nel 1966. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Grande Aru, una bella vittoria di tappa per lui? Sono contento per Aru, in fondo il successo di oggi se l’è guadagnato sul Mortirolo quando aveva tenuto con grande coraggio e determinazione in un giorno difficile.
Una risposta anche alle critiche dei giorni scorsi? E’ normale che da un campioncino come Aru ci si attenda sempre qualcosa di speciale, perché è una grande speranza del nostro ciclismo.
La sua vittoria conterà anche per la classifica? Certo, adesso Aru è secondo e dovrebbe rimanere così fino a Milano, una posizione molto buona per il suo Giro d’Italia.
Una tattica vincente oggi per l’Astana? Sì, oggi nell’Astana ha funzionato tutto bene, ma poi naturalmente conta l’esito finale. Se l’attacco di Aru non fosse andato a buon fine, ne avremmo sentite tante anche oggi…
Contador secondo lei si è limitato a controllare la corsa? Con i minuti che aveva di vantaggio gli è stato molto facile, ha amministrato il suo vantaggio in particolare rispetto a Landa, credo che ci possa essere un po’ di maretta proprio tra i due spagnoli.
Un consiglio da chi come lei ha vinto il Giro d’Italia ad Aru per vincerlo in futuro? Fare sempre vita da atleta, avere anche la forza mentale per fare questo. Aru mi sembra un personaggio semplice, pulito, vedremo poi se riuscirà in futuro a vincere il Giro.
Per Hesjedal e Uran una giornata di gloria… Bravi, molto bravi tutti e due. Però ciò dà ancora più valore alla prova di Aru, che ha ripreso e superato un vincitore del Giro come Hesjedal.
Per Visconti una grande impresa degna del ciclismo epico di un tempo… Complimenti davvero anche a Visconti, che ha disputato una tappa straordinaria in un Giro dove si è corso sempre al massimo, con una media oraria molto alta.
Domani ultima tappa di montagna, solo un miracolo potrebbe togliere la maglia rosa a Contador? Dovrebbe succedere veramente qualcosa di incredibile in una tappa molto dura, ad esempio una caduta di Contador che di certo non gli auguro. Ormai il corridore spagnolo ha in mano il Giro e dovrebbe portare la maglia rosa fino a Milano. (Franco Vittadini)