Nuovo successo di Fabio Aru nella ventesima tappa del Giro d’Italia, la Saint Vincent–Sestriere di 199 chilometri. Il corridore dell’Astana ha vinto da solo, davanti al canadese Ryder Hesjedal a 18 secondi e il colombiano Rigoberto Uran arrivato con Mikel Landa a 24 secondi. Alberto Contador ha passato una giornata molto dura, ma ha resistito perdendo 2’25” in una tappa che ha visto per tanto tempo il russo Ilnur Zakarin all’attacco. La classifica generale del Giro, finale a meno di sorprese veramente clamorose è quindi questa: Contador maglia rosa, secondo Aru a 2’02” , terzo Landa a 3’14”. Domani ultima tappa Torino–Milano, passerella finale del Giro nell’anno dell’Expo. Per presentare la tappa di oggi e per un commento al Giro abbiamo sentito Roberto Damiani. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Aru incontenibile in queste tappe… Molto bravo, ha fatto molto bene, è arrivato al secondo successo consecutivo. Dopo un periodo di crisi è ritornato in forma. Bravo anche chi lo guida, chi lo gestisce, perché quando il corridore sardo si è trovato in difficoltà poteva prendere molto di più di due minuti, anche quindici minuti!



Merita il secondo posto nella classifica finale? Sì, lo merita tutto, è un piazzamento che gli fa onore, essere andato sul podio è un risultato di prestigio per lui. Ha tra l’altro avuto problemi prima dell’inizio del Giro con quel virus che l’ha colpito e gli ha fatto saltare anche il Giro del Trentino.

Contador oggi in crisi, come ieri, merita comunque il successo al Giro? Sì, Contador in ogni caso merita il successo finale, ha saputo gestire i suoi momenti di difficoltà con estrema intelligenza, da campione quale è. Bravo a saper gestire la corsa, è stato importante nella tappa di oggi non perdere terreno nel falsopiano verso Sestiere, in questo senso Contador è stato anche fortunato perché ha avuto il vento a favore.



Qual è stata la chiave della sua vittoria? Di certo Contador ha costruito parte del suo successo al Giro con la vittoria della cronometro, dove Aru e Landa hanno perso tanto nei suoi confronti.

Gli è mancata la squadra? No, forse si accusa troppo la Tinkoff che ha lavorato molto prima di arrivare alle salita, forse anche per questo non si è potuta presentare compatta al fianco del suo capitano.

L’Astana invece ha fatto tutto bene? Ha fatto il suo lavoro, ci sono sempre stati compagni di Landa e Aru con loro in salita, certo l’Astana è un’ottima squadra.

Mikel Landa è la sorpresa di questo Giro? Al Giro del Trentino è arrivato secondo, bisognava vedere se avesse saputo tenere per tre settimane e ci è riuscito. Merita anche lui di essere sul podio.

Aru e Landa potranno vincere il Giro in futuro? Sono giovani, hanno grande potenziale, credo che potranno riuscirci.

Crede che Contador farà la doppietta Giro-Tour? Solo lui potrebbe riuscirci oggi, ci sono riusciti in pochi. Certo la Tinkoff dovrà fornirgli un gruppo più compatto. Sicuramente troverà molta concorrenza.

Hesjedal davvero inesauribile in questi giorni… Bravo anche lui, non è riuscito a vincere una tappa, gli è mancato solo questo successo al Giro.

Bravo Zakarin, una prova di coraggio la sua? Ha fatto bene anche oggi, aveva già vinto una tappa al Giro, anche se ci si aspettava di più da lui dopo che aveva vinto il Romandia.

Domani tappa Torino-Milano: sarà la festa del ciclismo, nel nome del Giro e dell’Expo? Mi auguro di sì e del resto secondo me è meglio finire così il Giro che con una cronometro, in una cornice di pubblico importante per onorare questa corsa come si fa a Parigi e a Madrid.

Cosa le è piaciuto in particolare di questa edizione del Giro? Si è parlato solo di ciclismo, come succede da qualche anno: uno sport fantastico che precedentemente era stato bistrattato.

Altre cose che vorrebbe segnalare? La bravura di alcuni direttori sportivi che si sono messi in evidenza, come Maini della Lampre che pur non avendo uomini di classifica ha vinto quattro tappe. O come Martinelli dell’Astana. Fra due anni sarà il centenario del Giro. Se penso che fra tre anni ci sarà quello della Coppa Bernocchi e noi ci stiamo già pensando… Tutto questo senza volere fare paragoni tra le due corse. Chissà che Giro ci aspetterà… (Franco Vittadini)