A Wembley l’Arsenal trionfa sull’Aston Villa per 4 a 0 e conquista la sua dodicesima FA Cup con il record assoluto di vittorie in questa competizione. I Gunners tengono in pugno la partita sin dal primo minuto orchestrando sapientemente la propria manovra e attuando ripartenze scattanti molto difficili da gestire per i Villans, incapaci di farsi valere per l’intera sfida. Nel primo tempo i più pericolosi sono Koscielny e Ramsey, impensierendo Given con due chance ciascuno, ma la squadra di Birmingham resiste fino al 40′ quando Ozil fa correre Monreal per la sovrapposizione a sinistra, cross per la testa di Sanchez ed appoggio vincente per il tiro di Walcott che vale l’1 a 0. Ad inizio ripresa è ancora Alexis Sanchez il protagonista ed al 50′, dopo aver ricevuto palla sulla trequarti, si libera di Hutton e Cleverley per trovare il raddoppio con un vero siluro sotto la traversa. La formazione di Sherwood non reagisce a dovere nemmeno con le sostituzioni e rimane a guardare impotente sia in occasione del terzo goal di Mertesacker al 62′, su cross di Cazorla, che sul 4 a 0 di Giroud al 93′, girando a rete il cross basso di un altro subentrato, Oxlade-Chamberlain.
Gara a senso unico impreziosita dai bei goal realizzati dai grandi interpreti dell’Arsenal.
Conquista la coppa con una vera e propria prova di forza senza diritto di replica.
Giocava questa finale contro ogni pronostico ma nessuno si immaginava una prestazione così sotto tono.
Gestisce bene l’andamento della gara ma nel finale si lascia sfuggire due episodi a favore dei Villans, specialmente il rigore non concesso a Grealish.
Primo tempo: Bel primo tempo a Wembley tra Arsenal e Aston Villa che rientrano negli spogliatoi sull’1 a 0. I Gunners fanno loro la partita sin dai primi minuti con ripartenze fulminee, gestite dai passaggi illuminanti di Ozil (bravo ad cominciare l’azione del goal), a cui i Villans faticano enormemente a rispondere. Prima Koscielny poi Ramsey, entrambi in due occasioni, si rendono pericolosi nei confronti di Given, incerto ma efficace come il collega Szczesny sul versante opposto. Ci pensa Walcott al 40′, dopo aver fallito al 24′, a portare in vantaggio i suoi con un sinistro al volo sull’appoggio di testa di Sanchez. Sherwood dovrà risvegliare la squadra negli spogliatoi se vuole cambiare l’esito di questa finale.
Schiaccia l’Aston Villa senza correre grandi rischi. Architetta brillantemente le azioni offensive della squadra come in occasione del vantaggio. Si lascia un po’ troppo sorprendere sulla sua fascia e non spinge.
Non riesce a costruire occasioni degne di nota. Lotta in solitaria tra due colossi come Mertesacker e Koscielny. Falloso, si perde troppo nel suo settore nell’azione del goal avversario (Alessandro Rinoldi)
Vive una serata tranquilla e senza il bisogno del suo apporto. Controlla la sua fascia senza prendere rischi.Rende la vita impossibile a Benteke che supera anche in occasione del suo goal del 3 a 0.Non solo aiuta Mertesacker a tenere Benteke e poi Agbonlahor ma cerca anche la rete nel primo tempo. Grande la sua spinta sulla sinistra con la sovrapposizione al 40′ che porta al primo goal.Importantissimo in copertura, chiude su qualsiasi cosa transiti nei pressi dei suoi due centrali. Rifornisce bene i compagni e trova anche l’assist per il goal di Mertesacker. Il più sotto tono dei suoi, si nasconde un po’ troppo per il campo.
OZIL 7 Davvero brillante questa sera con tante giocate a favorire i compagni come in occasione del primo goal. Tocca un solo pallone nel primo tempo ed è quello che vale l’1 a 0. Ad inizio ripresa si inventa un rete dal nulla mesconlando potenza e precisione. Un vero fuoriclasse.Trova l’importantissimo vantaggio per i suoi e spiana la strada per la vittoria. Con maggiore precisione, avrebbe potuto conquistarsi un bottino ancora maggiore. Sfrutta al meglio i soli 13 minuti concessigli realizzando il 4 a 0 nel finale del recupero.Prende parte alla festa senza lasciare il segno.Sforna il passaggio vincente per il goal di Giroud.
All. WENGER 7,5 La scelta di Walcott dall’inizio si dimostra vincente anche nonostante la rete di Giroud da poco entrato ma spicca in assoluto il modo in cui la squadra sia stata capace di annientare tatticamente l’avversario.
Insicuro a più riprese, effettua un paio di buone parate che non bastano. Più centrale che terzino, paga diversi errori su almeno due delle reti avversarie. Interviene poco patendo la velocità degli avanti dell’Arsenal. Tenta di rispondere col fisico senza avere fortuna. Cerca di fare il suo in difesa salvando anche un tiro pericolosissimo di Walcott nel primo tempo. Tiene male la barriera davanti alla difesa e non riesce a rifornire palloni per costruire. Si fa ammonire già al 14′ e non capisce assolutamente nulla sul 2 a 0 di Sanchez. Decisamente non all’altezza della fascia di capitano per quanto fatto vedere anche sotto il piano dell’intensità. Non combina nulla di buono ed infatti è il primo a rientrare in panchina. Acerbo, si scalda quando non riceve palla e non gli viene concesso un rigore nel finale.Combatte come può contro i colossi tedeschi e francesi e sicuramente i compagni non gli forniscono palloni giocabili. Buono il suo approccio alla gara nonostante lo svantaggio. Con un po’ di freschezza prova a guadagnare metri in fascia.Non pervenuto dal suo ingresso in campo al 71′.
All. SHERWOOD 5 Il divario tra le due squadre si fa vedere tutto questa sera e nessuna delle sue mosse aiuta a cambiare il trend della gara.
(Alessandro Rinoldi)