Il Barça spicca il volo verso la finale 2015 di Champions League, in una serata da sogno al ‘Camp Nou’. Il simbolo è sempre Messi, devastante e fenomenale. La ‘Pulga’ decide a un quarto d’ora dalla fine che è ora di smetterla con gli scherzi, segnando 2 gol nel giro di pochi minuti, il secondo dei quali da miglior giocatore del mondo. Quale è, senza discussione. Neymar, nel recupero, condanna quasi senza appello il Bayern di Guardiola, che ora avrà bisogno di un’impresa a dir poco storica per ribaltare tutto all”Allianz Arena’. Domina, pur rischiando qualcosa (d’altronde ha il Bayern di fronte…) per 76 minuti, senza però affondare i colpi. Poi Messi risolve la questione con imbarazzante semplicità e la mazzata del 3-0 può essere decisiva Era sufficiente fino a quando Messi non ha deciso di rompere schemi, equilibrio e sogni bavaresi. Poi sarebbe da 4, visto che compromette ampiamente il passaggio del turno. Ma visto l’avversario siamo comprensivi Un paio di episodi controversi, da una parte e dall’altra, non inficiano un giudizio molto positivo per uno dei migliori arbitri del mondo



Palle gol, clamorose, 3-1 per il Barça. Punteggio parziale, 0-0. Nel primo tempo (voto 7) del ‘Camp Nou’ i blaugrana conducono solo ai punti, con la parità sigillata soprattutto da Manuel Neuer (voto 7,5), fuoriclasse e decisivo tra i pali. Due le occasionissime sventate dal miglior portiere al mondo, attualmente: la prima su Suarez (voto 6), come sempre indemoniato nei movimenti ma abbastanza impreciso al tiro; la seconda, parimenti pericolosa, su Dani Alves (voto 7), uno dei migliori in campo e devastante su tutta la fascia. Leo Messi (voto 6,5) ha incantato con dribbling sovrumani, come sempre, senza però trovare la stoccata giusta; molto bene Rakitic, (voto 7), forse alla migliore prova dal suo arrivo al Barça. Nel Bayern il mascherato Lewandowski (voto 6) ha impegnato costantemente Piquè e Mascherano con la sua presenza offensiva, sprecando però un assist formidabile di Muller (voto 6,5) sull’unico errore della linea difensiva catalana. Pari la sfida tra i due amici in panca: sia Luis Enrique sia Guardiola sono sul 6,5, sufficienza piena e abbondante per quello che stiamo vedendo.



Delizioso e (quasi) letale, è in un periodo prolungato di forma eccezionale. Manca e può diventare un grosso problema la zampata che sblocchi lo 0-0 Almeno 4 giocatori sono a pari rendimento dopo questo primo tempo. Scegliamo di premiare il capitano perchè siamo amanti del gioco del calcio. Un’icona, per tutti Forse l’unico sotto il 6. Qualche errore in impostazione, presenza meno “centrale” del solito Reggere l’urto contro una squadra che ha segnato 23 gol nelle ultime 6 partite è un grande risultato, per tutti. Difficile chiedere di più agli uomini di Guardiola: con Muller e Lewandowski davanti, poi, tutto è possibile Se il punteggio è sullo 0-0 il Bayern lo deve soprattutto a lui. Suarez e Dani Alves respinti a un passo dal grido di gioia In sofferenza, Guardiola gli cambia posizione un paio di volte. Un esempio di come la duttilità possa diventare un problema, seppur (per lui) solo in occasioni molto particolari (Luca Brivio)



Impegnato molto poco, si tratta solo di dimostrarsi affidabile e bloccare qualche cross, ogni tanto

E’ impressionante per costanza nella spinta offensiva ma oggi anche per le chiusure dietro. E’ tornato per l’occasione il miglior terzino destro del mondo PIQUE’ 6,5: Partita di sostanza su Lewandowski, assieme a Mascherano. Il tedesco gli va via solo una volta, ma stecca, per sua fortuna

Vedi Piquè. Partita quasi equivalente, anche difensivamente il Barcellona ha giocato una grande partita

Anche lui coinvolto nell’unico vero sbandamento in 94 minuti, l’imbucata di Muller su Lewandowski. Per il resto contribuisce al capolavoro collettivo

Insegna calcio, ormai ha raggiunto Xavi per sapienza tecnica e tattica. Una meraviglia per gli occhi di ogni appassionato

Toglie la macchia dell’insufficienza del primo tempo con una ripresa leggermente migliore. Non eclatante ma in ripresa con il passare dei minuti

Se non fosse per gli alieni sbarcati al ‘Camp Nou’ sarebbe il migliore in assoluto. Il fatto che trovi la sua miglior prova in blaugrana nella serata più importante è indice di personalità

E’ un cavallo, passateci il termine. Prende botte, fa innervosire gli avversari, non riesce stasera ad essere pericoloso ma è nel cuore dell’attacco del Barça

Quando hai la consapevolezza di dover giudicare il migliore al mondo e – assieme a Maradona e Pelè – di sempre, non puoi che fare un inchino davanti alla tastiera e lasciare spazio all’unico voto che racchiude lo stato dell’arte, nel calcio

Il valore del suo gol è indefinibile, un vero colpo al mento per Guardiola e i suoi. In precedenza solo Neuer gli aveva negato la soddisfazione

( Entra nel finale per avvicinarsi alle 150 presenze in Champions con il Barça. Ne mancano 2 adesso…)

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Stravince il confronto, anche tattico, con il “fratello” Guardiola. Si è trovato tra le mani una squadra letteralmente esplosa in tutto il suo talento nel 2015. E lui sta meritando di allenarla

Nonostante i 3 gol è il migliore dei suoi. E questo deve far riflettere…

Perde la palla che apre la strada al Barça verso il trionfo, consegnata a Dani Alves e poi Messi. Però non si può infierire in situazioni come questa, quando paghi lo scotto di giocare con i più forti

Travolto nel quarto d’ora finale, dopo una partita di concentrazione e preghiere, rivolte a San Manuel Neuer

Andiamo sotto il 5 solo con lui, perchè è evidente l’imbarazzo tecnico, simboleggiato in maniera netta dal 2-0 di Messi

Quando Neymar gli scappa via in dribbling lui non lo vede. Fa quello che può finchè può, ma non basta

Scompare tatticamente nelle pieghe della partita, il che è un caso più unico che raro per lui. Si vede pochissimo

Solido, un baluardo davanti alla difesa. Anche per lui vale il discorso dell’impatto degli avversari; nonostante questo è il migliore dei suoi

Un pò troppo timido, gioca sulle punte nel teatro che l’ha visto crescere sognando, prima di spostarsi in Baviera

Da lui, centrocampista universale, ti aspetti più presenza e più intraprendenza. Se lui e Lahm sono contemporaneamente insufficienti, non c’è via d’uscita per il Bayern

Scompare nella ripresa, perdendo un voto rispetto ai primi 45′ di gioco. La sostituzione lo manda in bestia, ma ci sta

Lotta e si dà da fare per tutto il match, sensa indugio. Non può avere la lucidità di fare più di questo… anche se a inizio partita, senza la stanchezza di tutte le corse successive a vuoto, quel pallone poteva colpirlo diversamente

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Cambia subito la tattica, dopo un inizio temerario con difesa a 3. Al di là degli schemi e della preparazione, però, quando c’è Messi è quasi un altro sport. Nessuno lo sa meglio di lui

(Luca Brivio)

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