Al 94 minuto arriva anche il terzo gol del Barcellona, e adesso la semifinale di Champions League sembra decisa. Grande ripartenza del Barcellona: Suarez viene piallato a metacampo ma lazione prosegue, Messi serve Neymar che ha una prateria davanti a sè e quando si trova davanti Neuer lo supera con un piatto rasoterra. Siamo al settimo gol in questa edizione di Champions League per Neymar: ritorno da incubo per Guardiola al Camp Nou, Bayern Monaco che affonda e adesso per il ritorno allAllianz Arena si fa dura.



Minuto 79, 2-0 Barcellona. La semifinale di Champions League cambia faccia: il Camp Nou osanna Leo Messi, autore di una doppietta strepitosa. Il secondo gol è unopera darte: Rakitic, infaticabile, recupera palla sulla trequarti e serve Messi. Ancora da destra, il numero 10 entra in area, passa Boateng andando sul destro con una finta che fa crollare a terra il tedesco e poi – di destro – supera Neuer con un tocco morbido. Messi straordinario, Barcellona sullaltare, Leo a quota 77 in Champions League (nuovamente scavalcato Cristiano Ronaldo).



Il Barcellona è in vantaggio al 77 minuto. Nono gol in questa edizione di Champions League per Leo Messi, che aggancia Cristiano Ronaldo: ingenuità di Bernat che perde palla in uscita sulla sinistra, Dani Alves recupera e mette in moto Messi che parte dalla solita mattonella di destra. La Pulce è scattante come mai: stoppa e si gira, poi calcia immediatamente con il mancino sul primo palo. Neuer, fino a lì impeccabile, non può nulla: Barcellona in vantaggio, con merito. Gol numero 53 (in 51 partite) per Messi in questo 2014-2015.

Una semifinale meravigliosa, uno spettacolo per il calcio. E unemozione unica per almeno uno dei tanti protagonisti in campo: Josep Guardiola. Non solo giocatore del Barcellona per 11 stagioni (più le giovanili), capitano e simbolo del Dream Team di Johan Cruijff: anche allenatore, lui stesso, per quattro anni nei quali ha vinto tutto, sublimando una squadra che sembrava in crisi e portandola a diventare la più forte e ingiocabile del mondo. Due volte la Champions League, tre volte (consecutive) la Liga, due volte la Supercoppa Europea, due volte il Mondiale per Club, due volte la Coppa del Re, tre volte la Supercoppa di Spagna: un dominio pazzesco che però i numeri non raccontano per intero, perchè quella squadra bisognava guardarla giocare. E noi vi facciamo rivivere il momento di gioia e lacrime di tutto il Camp Nou: 2012, il saluto a Guardiola che aveva già annunciato il suo addio al Barcellona. Il maxi schermo sul quale scorrono le immagini dei suoi trionfi, gli applausi e i cori di tutto uno stadio, i giocatori sul campo a celebrare, la commozione di Pep. Tornare qui non è normale ha detto alla vigilia della partita che può valere una stagione. No, non lo è: se cè una persona che incarna Barcellona e il Barcellona, e se cè una persona che ha capito in pieno cosa fosse il calcio totale portato in Catalogna dagli olandesi, quello è Pep Guardiola. Oggi allena il Bayern Monaco: esulterà in caso di vittoria ed è giusto che sia così, ma il suo cuore è blaugrana e sempre lo sarà. E dunque, in attesa dellovazione per il grande ritorno al Camp Nou, da avversario, ecco come il Camp Nou aveva salutato il suo grande mentore.



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