Ventunesima tappa che non aveva nulla da dire, almeno per quanto riguardo la classifica generale. La maglia rosa è saldamente sulle spalle dello spagnolo Alberto Contador e lo rimarrà anche alla fine dei 178 km che hanno portato i corridori da Torino a Milano. Lultima fatica, come da tradizione, è riservata più a una passerella finale che a mettere in discussione le varie classifiche che si sono formate nelle tappe precedenti, e ce da scommetterci che anche oggi la tradizione non sarà smentita.



Carovana che parte compatta con le squadre che si alternano in testa per le foto di rito, fa bene al ciclismo vedere le facce rilassate dei corridori che dopo le fatiche delle montagne, interpretano la corsa di oggi come una festa. Contador anche oggi vive la sua giornata da protagonista, la sua bici dipinta di rosa per loccasione spicca allinterno del gruppone e lo spagnolo con la sua proverbiale cordialità dispensa pacche sulle spalle a tutti. I corridori continuano a evitare fughe solitarie e la carovana procede con una media leggermente inferiore ai 40 km/orari, immediatamente prima del traguardo volante di Novara scatto di Philippe Gilbert, il corridore belga passa per primo sotto larco del traguardo volante e incamera i 20 punti con lintento di rimettere in discussione la maglia rossa (lunica che ancora potrebbe cambiare proprietario). Il corridore della BMC si fa immediatamente riprendere dal gruppo, questultimo avanza in maniera compatta poiché ancora nessuno ha ancora intenzione di scattare. Allingresso del circuito milanese si assiste alla prima scintilla, Luke Durbridge e Iljo Keisse aumentano landatura e piano piano riescono a distanziare la testa della carovana. Il loro vantaggio sincrementa e a 20 km dallarrivo si assesta ad oltre 25 secondi. Lultimo traguardo volante vede il passaggio in prima posizione di Keisse e secondo Durbridge, i punti del terzo posto vanno a Giacomo Nizzolo che cerca cosi di assicurarsi la vittoria finale nella speciale classifica dei velocisti. Anche oggi si assiste ad una serie di tatticismi che agevolano la fuga dei due corridori in testa, la squadra della maglia rosa non ha nessuna intenzione di tirare il gruppo, stessa cosa vale per lAstana, la Trek non collabora a ricucire lo strappo perché ha lintento di difendere la maglia rossa di Nizzolo e il team Sky è impegnato a far rientrare il suo uomo di classifica (König) che ha perso tempo a causa di una foratura. Di fatto i due hanno campo libero e a 8 km dal traguardo il loro vantaggio è ancora di oltre mezzo minuto. Allinizio dellultimo anello i battistrada hanno 25 secondi e iniziano a credere alla vittoria finale. Allultimo chilometro si capisce che la vittoria a Milano andrà a uno dei due, Keisse fa partire in maniera perfetta lo sprint e beffa il compagno di fuga, terzo Kluge, Nizzolo si limita ad arrivare nel gruppo di testa e cosi legittima la vittoria della maglia rossa.



Massima soddisfazione per Contador nelle dichiarazioni a fine gara, lo spagnolo non ha problemi a far notare come sia arrivato al Giro da favorito e con la sua condotta ha legittimato la sua terza vittoria nella corsa rosa. Per lui la soddisfazione è doppia, perché questa sarà lultima volta che partecipa alla gara a tappe in Italia, e chiudere con una vittoria non è da tutti. Non mancano i complimenti agli avversari soprattutto ad Aru e Landa, per il “pistolero” i due giovani campioni dellAstana scriveranno le pagine del ciclismo per i prossimi 10 anni. Soddisfatto anche Fabio Aru che pone laccento come sia arrivato a questo giro non in perfette condizioni fisiche, anche il sardo non risparmia complimenti per il suo team e per il vincitore, il giovane campione sottolinea come lo spagnolo vincitore del giro sia il suo idolo, e correre al suo stesso livello lo inorgoglisce. Ancora un po di delusione nelle parole del terzo arrivato in classifica generale, Mikel Landa. A quello che, di fatto, è il vice capitano dellAstana non è ancora andato giù il blocco dellammiraglia nella tappa di sabato e anche se le sue dichiarazioni sono improntate alla serenità fa notare che questanno è in scadenza di contratto, e latteggiamento della sua squadra lo potrebbe portare ad abbandonare il team kazako.



Contador chiude il Giro in 88 ore 22 minuti e 25 secondi. La vittoria per il “pistolero” è stata in discussione solamente dopo la sua caduta allinizio della corsa, ma il capitano della Tinkoff con la sua classe è riuscito a dominare anche in quei giorni la corsa, ed è arrivato a Milano con la sicurezza di avere un vantaggio incolmabile. Piazza donore per Fabio Aru con un ritardo di 1 minuto e 53 secondi, il sardo ha contrapposto allesperienza del vincitore la vivacità della giovane età, vivacità che però nulla ha potuto contro la forza dellavversario. Terzo gradino del podio per Mikel Landa a 3 minuti e 5 secondi, lo spagnolo dellAstana ha di fatto legittimato la forza di una squadra apparsa nettamente superiore sulle avversarie. Tra i primi dieci spicca lottavo posto dellaltro italiano Damiano Caruso, il siciliano è riuscito a ritagliarsi un posto di rispetto allinterno della BMC e sicuramente farà la parte del protagonista nei prossimi anni. Non potevano cambiare nell’ultima tappa le altre due maglie. Giovanni Visconti chiude vincendo lambito trofeo riservato agli scalatori, secondo posto per Landa e terzo per Kruijswijk. Tre italiani sul podio dei migliori giovani del Giro 2015, nellordine Aru, Formolo e Felline. Migliore squadra dellintero giro lAstana, il team Kazako ha fatto notare dei buoni corridori e sicuramente con la dirigenza che si ritrova, sarà protagonista nei prossimi grandi giri.