Il vincitore dell’ultimo traguardo del Giro d’Italia 2015 sul circuito di Milano è il belga Iljo Keisse, portacolori della Etixx-Quick Step. Nato il 21 dicembre 1982 a Gand, Keisse ha sempre preferito la pista alla strada, costituendo un caso raro per il panorama ciclistico belga. Le sue specialità, in particolare, sono l’americana e le sei giorni.



Esordisce in pista giovanissimo, conquistando campionati belgi nell’inseguimento individuale e nella corsa a punti. Nel 2004 prende parte anche alle Olimpiadi, arrivando undicesimo nell’americana insieme al connazionale Matthew Gilmore. Proprio con quest’ultimo dà inizio a un importante sodalizio che lo porta nel 2005 a conquistare l’oro ai campionati europei nell’americana (specialità che consiste in una sorta di corsa a punti a coppie composte da due ciclisti che si alternano dandosi il cambio) e le sei giorni delle Rose (tradizionale corsa italiana che si corre ogni anno a Fiorenzuola), di Grenoble e di Gand, in casa. Nello stesso anno passa anche professionista su strada con la maglia della Chocolade Jacques. Il 2006 è quasi un anno di passaggio, in cui conquista solo una sei giorni (a Hasselt, in Belgio) e i campionati europei nel derny (gara di velocità che si corre sulla distanza di due chilometri). L’anno successivo però torna a essere prolifico. Trova un nuovo compagno di squadra nel tedesco Robert Bartko e conquista le sei giorni di Rotterdam, Amsterdam e Gand, oltre ai campionati belgi nella corsa a punti e nell’americana (insieme a Kenny De Ketele). Arriva anche il primo piazzamento importante da professionista su strada, con un terzo posto alla Kuurne-Brussels-Kuurne, classica belga sul pavè che anticipa il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix.



Negli anni seguenti Keisse si concentra però soprattutto sulla pista, conquistando sei giorni in serie in coppia con lo stesso Bartko e poi anche con Niki Terpstra, Glenn O’Shea e Mark Cavendish, tra gli altri, mostrando una continuità impressionante. Con De Ketele, invece, nel 2008 e nel 2011 torna a vincere l’oro ai campionati europei nell’americana. Nel 2008 torna alle Olimpiadi, a Pechino, e si ferma ai piedi del podio nella sua corsa del cuore, l’americana. In aggiunta, coglie un ottavo posto nella corsa a punti. Nel 2012 invece arriva la prima vittoria su strada, in maglia Omega Pharma (squadra in cui si è trasferito due anni prima), nella settima e penultima tappa del Presidential Cycling Tour of Turkey, in cui, grazie alle sue doti da pistard, Keisse riesce ad anticipare in volata velocisti ben più quotati di lui come Marcel Kittel e Alessandro Petacchi, che chiudono il podio alle sue spalle. Per bissare un successo su strada deve aspettare il 2014, quando il 24 agosto si afferma in volata nella Châteauroux Classic de l’Indre, giovane corsa francese. Alle sue spalle, si fermano ancora velocisti dal ben più ricco palmares come l’idolo di casa Romain Feillu e Danilo Napolitano.



Nel 2015, dopo l’affermazione a marzo nella Ronde van Zeeland Seaports (corsa minore del calendario olandese), prende parte al suo secondo Giro d’Italia di fila. Dopo una corsa piuttosto anonima, il belga si riscatta proprio all’ultima occasione, nella tappa conclusiva da Torino a Milano, in cui scatta a trenta chilometri dal traguardo insieme all’australiano dell’Orica GreenEdge Luke Durbridge e riesce a guadagnare quel margine necessario a evitare il rinvenire del gruppo. Sul traguardo finale, Keisse è poi bravo a sfruttare la propria forza per anticipare Durbridge, alzando per primo le braccia al cielo e cogliendo la vittoria più prestigiosa della propria carriera. Proprio nell’ultima occasione disponibile dunque la forte squadra belga della Etixx-Quick Step è riuscita a raddrizzare la propria spedizione in Italia conquistando una vittoria di tappa in un Giro fino a quel punto deludente, con Rigoberto Urán finito presto fuori classifica nonostante le ambizioni di vittoria dopo due secondi posti di fila e il ritiro senza nessun acuto di Tom Boonen, il campione belga al ritorno alle corse dopo aver saltato per infortunio l’intera campagna del nord.