Si aprono domani a Baku in Azerbaigian i primi Giochi Europei, manifestazione multidisciplinare sul modello delle Olimpiadi, ma naturalmente limitati alle sole Nazioni europee. In nove sport le gare saranno valide anche come qualificazione a Rio De Janeiro 2016: in essi sicuramente assisteremo a gare di ottimo livello, mentre altrove questi Giochi si inseriscono in un periodo già molto intenso, tanto che le gare saranno dedicate alle categorie giovanili (ad esempio nel nuoto) oppure si studieranno formule alternative, come per il basket che sarà proposto nella versione tre contro tre. Quindici saranno le strutture che ospiteranno le gare: tanti i soldi investiti per questa manifestazione in un Paese in crescita economica e che vuole farsi conoscere nel mondo, anche se restano ombre sui diritti civili. Per presentare i primi Giochi Europei abbiamo sentito il giornalista di Rai Sport Franco Bragagna. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Cosa pensi di questi Giochi Europei? Diciamo innanzitutto che li seguirò, perché bisogna sempre essere aggiornati su tutto, ma sono ancora scettico. Mi sembrano idonei soprattutto per quelle discipline per così dire minori, che non trovano sempre spazio. In Africa e Asia ci sono già Giochi continentali, ora ecco l’Europa.



Molti sport importanti saranno invece in tono minore, non si rischia di ingolfare i calendari? In effetti ci saranno molte situazioni particolari. Ci sarà ad esempio il basket tre contro tre. Il rischio di sovrapporre i Giochi Europei ad altre manifestazioni c’è, vedi ad esempio la contemporaneità con le World League di pallavolo e pallanuoto. Bisognerà riuscire a trovare un accordo tra le competizioni tradizionali dei vari sport e i Giochi Europei.

Cosa serve poi per sviluppare i Giochi e renderli più importanti in futuro? Cercare accordi con le varie federazioni per dare anche ai Giochi Europei un valore significativo.



In quali sport avremo gare di ottimo livello? In quegli sport minori che a Baku avranno una vetrina importante, per esempio il tiro oppure la lotta che ha tanta diffusione e pratica nei paesi dell’Est. In queste discipline potranno partecipare i migliori atleti delle varie nazioni.

Cosa pensi della possibilità concessa in alcuni sport di potersi qualificare per Rio 2016? Buona idea, perché permetterà a questi sport di valorizzare la loro presenza ai Giochi Europei.

Quasi inesistente sarà l’atletica leggera, una grave assenza? L’atletica leggera in effetti vedrà un programma compresso in due soli giorni e con partecipazione soprattutto delle Nazioni più piccole.

L’Azerbaigian è il Paese ideale per ospitare questa rassegna? Direi di sì, perché l’Azerbaigian è un Paese che sta crescendo, anche a livello sportivo: vuole farsi conoscere e tutte le occasioni sono buone perché questo accada. I Giochi Europei avranno valore in questo senso, come era stato già per la finale dell’Eurofestival 2012. (Franco Vittadini)