Una quinta tappa scoppiettante al Giro del Delfinato 2015. Certo non è il Tour de France, ma questo stesso percorso sarà anche la diciassettesima tappa della Grande Boucle, nella terza durissima settimana che aspetterà i corridori che vi parteciperanno. 161 chilometri che da Digne-les-Bains hanno portato il gruppo fino al traguardo in salita di Pra-Loup. La vittoria è andata al francese dell’Ag2r La Mondiale Romain Bardet, che è arrivato tutto solo a braccia alzate alla fine dell’ascesa, che presentava una pendenza media del 6,5%. La tappa è stata animata immediatamente dopo la partenza da una fuga di sette corridori partiti dopo appena 4 chilometri. Christophe Riblon dell’Ag2r, Tim Wellens della Lotto Soudal (già protagonista l’altro ieri di un’azione nel finale di tappa), Pieter Serry della Etixx Quick-Step, Romain Sicard della Europcar, Albert Timmer del Team Giant-Alpecin, Arnaud Courteille della Fdj e Daniel Teklehaimanot della Mtn-Qhubeka (questi ultimi pronti a darsi battaglia per la maglia a pois) sono partiti all’attacco decisi a rendersi protagonisti di una tappa per niente semplice, che presentava numerose salite lungo il percorso.



Il gruppo, guidato dal BMC Racing Team del leader Rohan Dennis, ha controllato da dietro, non consentendo ai battistrada di prendere un margine importante che gli consentisse di arrivare al traguardo (il loro vantaggio massimo non ha superato di molto i 5 minuti). E infatti, sin dalla prima ascesa verso il Col des Lêques, il distacco ha iniziato a scendere. Il plotone ha aumentato l’andatura (e i velocisti hanno subito alzato bandiera bianca) prima con l’andatura imposta dalla BMC, poi dal Team Sky il cui capitano Chris Froome ha invitato i compagni a iniziare a lavorare in testa al gruppo. I fuggitivi sono stati man mano ripresi e riassorbiti mentre davanti Romain Bardet si è reso protagonista di uno scatto sulla salita verso il Col d’Allos. Il giovane scalatore francese è riuscito a scollinare con qualche secondo sul gruppo, ma il suo capolavoro lo ha fatto soprattutto nella discesa successiva. Il ventiquattrenne dell’Ag2r si è lanciato ad un andatura a dir poco elevata, quasi incurante dei rischi e dei pericoli che stava correndo. Questo gli ha permesso di arrivare ai piedi della salita finale verso il traguardo di Pra-Loup con un consistente vantaggio sul plotone, sempre guidato dal Team Sky. L’andatura in gruppo si è fatta quindi sempre più consistente, tanto da scremarlo e da fare anche vittime eccellenti. Prima Alejandro Valverde, poi dopo mezzo chilometro Vincenzo Nibali, si sono fatti sfilare per salire del loro passo e non rischiare un fuorigiri che avrebbe comportato un ritardo ben più pesante all’arrivo. Quando mancavano 2 km alla linea d’arrivo è stato Chris Froome a scattare, mentre i resti del gruppo si sono staccati. Solo Tejay Van Garderen della BMC e Benat Intxausti della Movistar sono riusciti a tenere il passo dell’anglo-kenyano. Con uno scatto finale Van Garderen ha tagliato il traguardo con 36 secondi di ritardo dal vincitore Bardet, rosicchiando qualche secondo a Froome arrivato con 40 secondi di distacco. A 42 secondi Intxausti. A 50 secondi Simon Yates dell’Orica Green-Edge ha preceduto Louis Meintijes della Mtn-Qhubeka, mentre con 55 secondi di ritardo dalla vetta è giunto Andrew Talansky. Joaquim Rodriguez, in dodicesima posizione, ha pagato 1 minuto e 11 secondi a Bardet, più indietro Valverde a 1 minuto e 53 secondi e Nibali a 1 minuto e 59 secondi.



Grande la soddisfazione del vincitore Romain Bardet che coglie così la sua prima vittoria stagionale. In vista del prossimo Tour de France il francese si dice molto soddisfatto della sua azione odierna e dichiara di sentirsi bene e pronto a dar battaglia. Soddisfatto anche Chris Froome che tra gli uomini che puntano alla vittoria del Tour è quello che ha dimostrato la forma migliore. Nessuna preoccupazione per Vincenzo Nibali. La scelta di lasciarsi sfilare è dovuta a una condizione non ancora al massimo, ma è vero che alla Grande Boucle mancano ancora tre settimane e anche l’anno scorso lo Squalo dello stretto non aveva combattuto per la vittoria finale al Giro del Delfinato.



Una classifica generale completamente stravolta vede ora Tejay Van Garderen indossare la maglia gialla di leader. A tallonarlo a pochi secondi di distacco (rispettivamente a 17 e 20 secondi) ci sono Benat Intxausti e Romain Bardet. A 31 secondi Michele Scarponi, fedele gregario di Nibali ma ora capitano Astana in questa gara. A 41 secondi Chris Froome che si candida alla vittoria finale, seguito da Simon Yates a 43 secondi dalla maglia gialla. Andrew Talansky ha un ritardo di 1 minuto e 08 secondi mentre Daniel Martin di 1 minuto e 16 secondi. Gli altri uomini, considerati tra i favoriti, guardano la maglia un po’ più da lontano. Valverde ha un ritardo di 1 minuto e 28 secondi, Nibali di 1 minuto e 33 secondi e Purito Rodriguez di 1 minuto e 46 secondi. La maglia verde del leader della classifica a punti è sempre saldamente sulle spalle di Nacer Bouhanni. La maglia a pois del leader del Gran Premio della Montagna è ancora di Daniel Teklehaimanot che con i punti conquistati nei primi due GPM di giornata ha incrementato il suo bottino fino a 33 punti. La maglia bianca di leader dei giovani passa sulle spalle di Romain Bardet, seguito a 23 secondi da Yates.