In relazione allinchiesta sulle partite truccate da Antonino Pulvirenti e altri dirigenti del Catania, è arrivato anche il comunicato ufficiale della che ha dichiarato di aver aperto un procedimento. La Procura federale () ha contestualmente richiesto la trasmissione degli atti ai magistrati catanesi. Dunque un passo in più nellindagine, la palla passa ora alla FIGC che ha ricordato come fossero già stati instaurati precedenti procedimenti sulla base delle segnalazioni ricevute sul flusso anomalo di scommesse. Ricordiamo che sono almeno cinque le partite che il Catania avrebbe comprato; sarebbero coinvolti altri tesserati di altre società (abbiamo già parlato di Piero Di Luzio ma altri nomi potrebbero presto emergere dal quadro delle indagini). 



Parte tutto da una dichiarazione di Antonino Pulvirenti, che dice di aver capito come funziona il campionato di Serie B: Lanno prossimo arrivo primo. Sky Sport riporta stralci delle intercettazioni in mano agli inquirenti: dialoghi tra il presidente del Catania e il suo direttore sportivo Daniele Delli Carri. Uno in particolare, nel quale il patron rossazzurro chiede di tenerlo informato. Qualcosa sì, però non posso dire niente adesso è la risposta allaltro capo del filo. Gli inquirenti sostengono che il gergo utilizzato indichi giocatori e numeri di maglia associati: per esempio quando si parla di un treno alle 15 ci sarebbe un giocatore con il numero 15 da tirare in mezzo nellaffare. Pulvirenti si dimostra ansioso: in unaltra telefonata lo si sente dire a Delli Carri ma cosa stai combinando? Scusa non capisco e che ci vuole? e Delli Carri che lo tranquillizza. Ma emergono altri nomi: cè una conversazione tra il ds del Catania e Piero Di Luzio, tesserato del Genoa, e la partita in questione sarebbe Catania-Trapani che gli etnei hanno vinto 4-1. Si parla di un treno delle 33 delle 3 e 33, come riferito da Delli Carri: il 33 è il numero di maglia di Christian Terlizzi, il cui autogol aveva portato in vantaggio per 2-1 i rossazzurri. Insomma, si indaga su un dato ben preciso: tra il 2 aprile e il 2 maggio il Catania ha vinto 5 partite consecutive ottenendo di fatto la salvezza, e sono proprio cinque le partite che Pulvirenti e gli altri dirigenti del club avrebbero comprato. Si parla anche di soldi e di come saldare, e riecheggia una frase di Giovanni Impellizzeri, agente di scommesse online che per gli inquirenti metteva a disposizione le somme economiche: “se non ci pensavamo noi in queste cinque giornate erano davvero retrocessi”.



Ancora le parole di Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B, sul caso Catania che ha portato all’arresto del presidente Antonino Pulvirenti: Assicuro che la Lega che rappresento non darà tregua ai responsabili di queste nefandezze, perseguendoli in sede sportiva e penale. Un messaggio forte che vuole prendere le distanze dallaccaduto, presentando invece limmagine pulita di un campionato molto seguito ed appassionante, che ha visto anche emergere splendide realtà come Carpi e Frosinone, capaci di regalarsi la prima storica promozione in Serie A. Lultimo messaggio di Abodi riguarda laccertamento di tutte le responsabilità, che deve essere il più rapido possibile e con una risposta esemplare e definitiva. Da tempo chiediamo regole ancora più dure, la possibilità di incidere sul patrimonio di chi sbaglia attraverso il sequestro preventivo e la confisca dei beni personali. Abodi ha poi detto che il calcio non può essere un terreno di conquista per chi lo vuole distruggere; lo dobbiamo a chi crede in questo sport e lo ama.



Sul caso del Catania e dellarresto del presidente Antonino Pulvirenti in relazione ad alcune partite combinate (linchiesta denominata I treni del gol), si è espresso anche il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi. In un comunicato stampa diramato dalla Lega, Abodi si è detto addolorato da quanto accaduto. Ogni giorno lavoriamo per rendere più credibile il nostro contesto ha affermato e certe notizie fanno più male di una coltellata. Il concetto è chiaro: che quello del Catania sia uno dei pochissimi casi isolati in un mare di società (e giocatori) oneste e pulite non costituisce motivo di sollievo. Basta un delinquente per mettere a repentaglio tutto e anche questo non è giusto. Il dolore è per chi segue con passione il campionato di Serie B e i tifosi, in primis quelli del Catania; ma anche, appunto, per tutti coloro che lavorano onestamente e duramente per raggiungere i risultati. La ricetta per Abodi è chiara: si tratta di proseguire il lavoro moltiplicando il nostro impegno per cacciare dal calcio tutto il marcio

E uscito allo scoperto Antonino Pulvirenti, presidente del Catania finito in manette con laccusa di aver truccato alcune partite dello scorso campionato di Serie B, evitando quindi la retrocessione agli etnei. Attraverso il proprio legale rappresentante, Giovanni Grasso, il numero uno della società rossoazzurra si dice totalmente estraneo ai fatti: «Estraneo alle accuse contestate e certo di potere dimostrare la totale estraneità ai fatti. Il presidente esprime massima fiducia nella magistratura. Il presidente – annuncia il legale – intende prendere delle decisioni immediate sul suo ruolo nella Società Calcio Catania spa, al fine di potersi difendere con la massima serenità e di salvaguardare gli interessi della società sportiva. Ricordiamo che oltre al presidente sono stati arrestati anche il vice-presidente Cosentino e il ds Delli Carri. A breve potrebbero però emergere altri nomi scottanti come anticipato dagli inquirenti in occasione della conferenza stampa di stamane.

La conferenza stampa tenuta a Catania dagli inquirenti dell’operazione ‘I treni del gol’ sta portando a galla nuovi dettagli. Secondo quanto riporta l’edizione online del Giornale di Sicilia tra gli indagati dalla polizia rientra anche Pietro Lo Monaco, attuale proprietario del Messina Calcio e dirigente del Catania dal 2005 al 2011. Citati anche alcuni giocatori in attività tra cui anche Matteo Briscagin, difensore del Latina, Alessandro Bernardini, difensore del Livorno, Riccardo Fiamozzi, terzino in forza al Varese, Luca Pagliarulo ed Antonino Daì entrambi del Trapani. 

Tra le partite che, secondo lindagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, il Catania avrebbe comprato la scorsa stagione, cè anche quella che gli etnei giocarono al Franco Ossola contro il Varese. Era il 2 aprile, 34esima giornata: il Catania vinse 3-0 segnando due volte nel primo tempo (con Riccardo Maniero e Lucas Castro), poi triplicò nella ripresa con Emanuele Calaiò. Tre punti importanti per la salvezza, il Varese era ultimo in classifica e già condannato alla retrocessione in Lega Pro; ma a fare scalpore non era stato il risultato, quanto il fatto che prima della partita era pervenuto un numero sospetto di scommesse sulla vittoria del Catania, cosa che aveva portato alla sospensione delle quote. Al Franco Ossola i tifosi del Varese avevano esposto degli striscioni di protesta (uno recitava venduti), ma si era poi saputo che la società lombarda aveva provveduto ad autodenunciare in anticipo il fatto.

Si è tenuta poco fa la conferenza stampa da parte degli inquirenti che hanno svolto le indagini che hanno portato allarresto dei vertici del Catania, a cominciare dal presidente Pulvirenti. Decisamente curiose le parole del questore di Catania, Cardona, che ha spiegato: «L’indagine è nata da una denuncia del presidente del Catania per dei motivi di preoccupazione nei riguardi della tifoseria. Da questa indagine si è passati a un’altra perché sono emersi elementi molto importanti. La dottoressa Paglialunga, spiega invece il modus operandi della società etnea nel truccare le partite: «Il modus operandi degli associati si articolava in due fasi: una ideativa che aveva al suo vertice il presidente Pulvirenti e una fase esecutiva con la consegna del denaro che serviva al pagamento del giocatore soggetto di corruttela. Il presidente Pulvirenti una volta ottenuto l’ok dall’ Impellizzeri (uno degli arrestati) dava il via, Delli Carri parlava con Di Luzio (conosciuto durante l’esperienza dirigenziale nel Pescara) che a sua volta contattava Arbotti, agente Fifa, che vantava conoscenze che gli permettessero di avvicinare i calciatori. Arbotti poi si interfacciava con Delli Carri per la riuscita della combine. Il procuratore Sardi, infine, fa capire che a breve potrebbero arrivare altri arresti, molto probabilmente dei calciatori: «Riteniamo dagli elementi raccolti svela – che almeno 5 partite, forse sei, siano state truccate attraverso il pagamento dei giocatori. Vi sono altre persone indagate, ma non facciamo i nomi perché non vogliamo che vengano a sapere delle indagini da parte della stampa.

Un nuovo scossone nel mondo del calcio. Questa mattina sono finiti in manette 7 dirigenti del Catania fra cui il presidente Antonino Pulvirenti ma anche il vice-presidente Cosentino e il direttore sportivo Delli Carri. Secondo gli inquirenti i vertici etnei avrebbero comprato delle partite per evitare la retrocessione in Lega Pro e tutto ciò che ne consegue. Poco fa ha parlato il numero uno della Serie B, Abodi, che ai microfoni di Sky Sport ha commentato il tutto così: «Lavoriamo tutti i giorni per rendere credibile ed aumentare la reputazione del nostro contesto, quindi si tratta di una notizia che ci lascia sgomenti. La prima reazione è sicuramente un grande dolore. Adesso bisogna reagire nellimmediatezza e continuare il nostro lavoro, limpegno verrà ulteriormente moltiplicato. Poi Abodi ha aggiunto: «Mi auguro che le cose vengano chiarite, che venga fuori la verità nel più breve tempo possibile e che comunque, di fronte a certi fenomeni, la risposta in caso di conferma sia dura, e faccia capire che il nostro mondo non è disposto ad accettare nessun tipo di accomodamento o accordo, che mortifichi il campo e il valore sportivo di una competizione. Spero che il processo sportivo sia veloce, in modo da iniziare il nuovo campionato nel più breve tempo possibile. Responsabilità? Risponde chi paga, non cè alcun rischio che il torneo sia invalidato. A breve ci sarà una conferenza stampa in cui verranno resi noti ulteriori dettagli su quanto accaduto.

Nuovo scandalo nel mondo del calcio, questa volta con protagonista la Serie B. Come riferito da diversi organi di stampa stamane, il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, è stato arrestato con laccusa di aver comprato alcune partite. Obiettivo del numero uno degli etnei, evitare la retrocessione in Lega Pro dei rossoazzurri, falsando di conseguenza il risultato di alcuni match. Insieme a Pulvirenti sono finiti in manette anche il suo vice, Pablo Cosentino, nonché il direttore sportivo Daniele Delli Carri. Lindagine, condotta dalla Digos in collaborazione con la Polizia postale e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catania, ha portato anche allarresto ai domiciliari di due procuratori e di due gestori di scommesse on line. Fra le accuse ai danni degli arrestati, frode in competizioni sportive e truffa. Sono in corso perquisizioni in diverse zone d’Italia per capire se vi siano altre persone coinvolte.