Siamo alla miglior fotografia, ovvero gli attimi fuggenti ed indimenticabili dell’ultimo campionato. Sono stati privilegiati i gol anche se come tutte le competizioni calcistiche, dalla Serie A fino al calcetto con gli amici, sono disseminate di perle che rimarranno nella storia di chi le ha eseguite, subite o ammirate. Concedeteci giusto una citazione su tutte: la giocata di Paul Pogba in Juventus-Inter con protezione della palla da Campagnaro, ‘elastico’ perfetto alla dogana Ranocchia-Juan Jesus e sinistro basso alzato in angolo da Handanovic. Un’incompiuta di cui Franz Schubert sarebbe degno, che vi invitiamo a riapprezzare più e più volte.
Mauricio Pinilla, un uomo chiamato rovesciata. L’attaccante cileno ha segnato la metà dei suoi gol atalantini in rovesciata, regalandoci istantanee da poster. Scegliamo il primo: la rete del 2-1 realizzata al Cagliari il primo febbraio. Bello ma non solo, anche decisivo e pure agli ex compagni: 94′, ultima speranza gettata in area da Cigarini, pallone morbido da destra ed arpionata vincente di Pinigol, superbo nel punire il metro di spazio concesso con una girata volante da manuale (senza poi nemmeno esultare). Di ogni prodezza del genere va elogiato il pensiero, prima ancora che l’esecuzione: non è da tutti rischiare un gesto tecnico del genere nel momento decisivo di una partita decisiva. Pinilla lo fa d’istinto e per questo merita l’Oscar.
Jeremy Menez e la zingarata in Parma-Milan 4-5. Ribattezzato il ‘gol dell’oratorio’ o de la Banlieue per dirla alla francese, ad indicarne la spontaneità bambinesca, quasi da strada. Un grazie al macedone Ristovski, ispiratore del folle volo: retropassaggio corto verso il portiere Mirante, che Menez aggira d’esterno prima di insaccare con un colpo di tacco a mezz’altezza. Fuorilegge. Via con i tiri dalla distanza a cominciare dal bolide di Achraf Lazaar in Udinese-Palermo del 12 aprile. Un fulmine a ciel sereno da parte del giovane marocchino, che ha sbloccato la sfida del Friuli e confermato la buona educazione del suo piede sinistro.
Idem dicasi per il destro di Antonio Candreva che nell’arco del campionato ha spennellato a getto continuo, caratterizzando quasi tutte le tele biancocelesti. Dal mazzo estraiamo il fendente del 3-0 in Lazio-Empoli: più prevedibile per lo sviluppo dell’azione, un calcio d’angolo battuto corto, ma non per questo meno difficile; Candreva riceve e calcia da fermo, senza un particolare slancio o caricamento del tiro, insaccando a fil di palo. Chapeau. Altro giro e altro tiro vincente da fuori area, ma questa volta al volo: la fiondata di Mateo Kovacic nel 2-2 prenatalizio tra Inter e Lazio (21 dicembre). Coefficiente di difficoltà più alto perché la palla piomba dal cielo, bisogna adattarsi a pure in fretta: nessun problema, coordinazione e collo destro potente e preciso sotto la traversa. Roba per pochissimi.
Se ci soffermiamo sulla distanza invece nessuno batte la pazzia autunnale di Mattia Destro, in Roma-Verona 2-0 del 27 settembre. Azione tanto semplice quanto clamorosa: rinvio di De Sanctis, controllo di petto a centrocampo e parabola divina a scavalcare il giovane Gollini, fulminato come San Matteo sulla via di Damasco. Altra foto da ricordare: Simone Zaza e il suo arcobaleno per salutare l’estate, durante Sassuolo-Cagliari della prima giornata (31 agosto). Difficilissimo: sul cross di Berardi sta correndo verso sinistra e quindi all’indietro rispetto alla direzione della palla, ma riesce comunque a colpire al volo di collo mancino senza mandare il pallone in tribuna, ed anzi infilandolo nell’unica lama di luce tra il guantone del portiere ed il palo opposto. Da non provare a casa…
Concludiamo con la madre di tutte le fotografie, anzi, il papà di tutti i selfie: quello di Francesco Totti nel derby di ritorno datato 11 maggio. Due flash in sequenza: l’acrobazia alla Carlo Parola, degna del prossimo album Panini, e il celeberrimo autoscatto con il cellulare del preparatore. Un genio. A proposito di Roma: una foto-ricordo per sempre è quella che conserverà la nonna di Alessandro Florenzi, abbracciata al nipote dopo il gol che ha aperto il 2-0 al Cagliari del 21 settembre. Chiediamo scusa a tutti i gol non inclusi o dimenticati, qualcuno tornerà in altri Oscar, ogni suggerimento sarà comunque ben accetto.
(Carlo Necchi)