La Coppa America 2015 sta per iniziare. Si parte giovedì 11 giugno, si terminerà con la finale del 4 luglio. Siamo in Cile: saranno otto le città che ospiteranno la manifestazione riservata alle nazionali del Sudamerica. Con due eccezioni, perchè le squadre del Sud America sono soltanto 10 e dunque ci devono essere inviti speciali. Uno al Messico, che cè sempre stato; laltro questa volta è toccato alla Giamaica, dopo i rifiuti di Giappone e Cina (che poco avrebbero avuto a che fare geograficamente con il torneo, ma tantè).



Campione in carica è lUruguay, che quattro anni fa era in grande spolvero dopo il quarto posto al Mondiale ma ora si presenta qui senza Luis Suarez, che deve scontare le nove giornate di squalifica per il morso a Chiellini. Sono tre i gironi: nel gruppo A Cile, Messico, Ecuador, Bolivia; nel gruppo B Argentina, Uruguay, Paraguay, Giamaica; nel gruppo C Brasile, Colombia, Perù e Venezuela. Individuare una favorita è difficile: ipoteticamente potremmo dire lArgentina, vicecampione del mondo in carica e con una rosa di altissima qualità in ogni reparto (con leccezione della difesa, che però è in crescita). Tuttavia lAlbiceleste non vince la Coppa America dal 1993: è quasi diventata una maledizione, sono due le finali perse consecutivamente e per il Tata Martino, che ha sostituito Sabella dopo il Mondiale, il compito non sarà facile. Anche perchè, come sempre, bisogna valutare la condizione dei giocatori: Leo Messi e Javier Mascherano, i due leader della nazionale, hanno tirato fino allaltro giorno giocando 60 partite in stagione. Così come Neymar, che è la grande speranza di un Brasile che ha lobbligo di uscire dal tunnel della Coppa del Mondo; forse lonta del 7-1 subito dalla Germania non sarà mai davvero cancellata, ma di certo vincere la terza Coppa America nelle ultime quattro edizioni (e la quinta nelle ultime sette) aiuterebbe. I verdeoro come sempre in questo periodo sperimenteranno: vedremo anche volti nuovi, perchè Dunga inizia da qui la preparazione al prossimo Mondiale e vuole testare lo sconfinato panorama del suo Paese. Dietro a queste nazionali, attenzione alle due grandi outsider: la Colombia, chiamata a confermare lottimo Mondiale, e il Cile padrone di casa che ha una squadra di grande valore (spiccano Claudio Bravo, Arturo Vidal, Gary Medel, Alexis Sanchez e Mauricio Pinilla) ma ha giocato lultima finale di Coppa America nel 1987. E poi le altre: Paraguay (finalista nel 2011) e Perù che possono sempre stupire, certamente il Messico che sembra aver trovato una nuova generazione di talenti. Ci divertiremo, con un particolare occhio al calciomercato: da qui solitamente escono nomi utili per le squadre europee. 

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