Il Critérium de Dauphiné, la corsa a tappe ciclistica definita la “prova generale” del Tour de France, è arrivata oggi alla sua seconda tappa (in totale sono 8). Per la seconda frazione della gara, con partenza da Le Bourget du Lac e arrivo a Parc des Oiseaux Villars les Dombes, per un totale di 173 km da percorrere, era previsto un arrivo in volata da parte dei velocisti: la tappa, infatti, dopo il saliscendi da cui era caratterizzata la prima parte e l’ascesa del Col de Cuvéry a metà strada, si concludeva con un lungo tratto completamente pianeggiante adatto ad un arrivo ad alte velocità.
La tappa odierna è iniziata con la fuga da parte del corridore della squadra francese FDJ, Arnaud Courteille, a cui sono subito andati dietro Quéméneur e Teklehaimanot, rispettivamente ciclisti dell’Europcar e della MTN-Qhubeka. Il corridore eritreo della Qhubeka è riuscito a tenersi in testa, e così a conquistare i punti dei due gran premi della montagna, su Col du Chat e Col de Cuvéry, rispettivamente di seconda e prima categoria, per mantenere la sua prima posizione nella classifica dedicata al miglior scalatore. I tre fuggitivi hanno guadagnato un distacco massimo dal gruppo di 6 minuti e mezzo, il quale poi, già ai meno 60 km dalla fine, si è ridotto a meno di 2 minuti. Al 98 km una brutta caduta ha coinvolto Pichon, corridore della FDJ, Cummings della Qhubeka, e uno dei più importanti gregari di Vincenzo Nibali, Alessandro Vanotti. A parte Pichon, che è stato costretto al ritiro, gli altri hanno proseguito la corsa senza gravi conseguenze. La corsa ha avuto un ritmo costante fino a quando, a meno 20 km dalla fine, un’altra caduta ha sconvolto e rallentato di nuovo il gruppo. Stavolta i coinvolti sono stati il corridore della Trek Popovych, il quale è stato ritenuto responsabile della caduta, lo spagnolo Purito Rodriguez della Katusha e Thomas Voeckler (Europcar). I tre fuggitivi, dopo la loro lunghissima fuga, sono stati ripresi a meno di 10 km dal traguardo, quando si sono fatte avanti le squadre interessate alla volata finale: la Cofidis, che cercava di portare avanti il suo velocista Nacer Bouhanni, la Lampre Merida per Sacha Modolo, secondo in classifica generale, e la AG2R per favorire Samuel Dumouil. Dopo uno sprint a velocità forsennata ha avuto la meglio sugli altri uno strepitoso Bouhanni, il quale conferma di nuovo il suo talento nel mettere a segno gli sprint. Alla fine della seconda tappa, la maglia gialla del migliore in classifica generale resta sulle spalle di Peter Kennaugh (team Sky), il quale ieri l’ha conquistata grazie ad un’azione di coraggio e oggi ha dichiarato di essere emozionato per questi due giorni in giallo. Bouhanni, dopo la sua stupenda volata, si è mostrato alle telecamere soddisfatto per il suo lavoro e per la sua prima vittoria nel WorldTour, ma soprattutto sollevato perché dopo tanti secondi posti finalmente è arrivato un primo (per la quarta volta nel 2015). Il francese ha dichiarato anche di aver preparato la sua forma fisica per il Tour de France, ma di ambire alla maglia gialla anche al Giro del Delfinato, durante il quale spera si presentino altre occasioni per vincere. Anche l’italiano della Lampre, Sacha Modolo, si è mostrato soddisfatto per il piazzamento in terza posizione nel finale di oggi e ha ringraziato tutti i compagni di squadra per il lavoro che hanno fatto a suo favore. Il veneto in maglia fucsia-blu ha dichiarato alle telecamere che la sua condizione era buona, ma Bouhanni, rispetto a lui, è rimasto più coperto dal vento contrario nel finale ed è arrivato agli ultimi metri di corsa avvantaggiato per questo motivo. La classifica generale dopo la seconda tappa del Giro del Delfinato vede al secondo posto, dietro Kennaugh, proprio il veneto della Lampre. Kennaugh per continuare a vestire l’ambita maglia gialla dovrà lottare dato il distacco di soli 2 secondi da Modolo. Il terzo e quarto posto della generale sono occupati ora dal primo e secondo piazzato della frazione odierna, quindi da Bouhanni e Dumoulin.
Uno dei favoriti per il Tour de France 2015, Chris Froome, si trova in ventesima posizione nella classifica per la maglia gialla, mentre l’altro favorito, il vincitore del Tour de France 2014, Vincenzo Nibali, è piazzato in trentaduesima posizione. Non è strano vedere due big del ciclismo così in basso nella classifica del Delfinato, e soprattutto molto poco attivi nelle tappe: entrambi non vogliono azzardare azioni dispendiose, ma cercano invece di restare coperti dal gruppo per arrivare in forma ed avere la meglio al Giro di Francia. Per quanto riguarda le altre classifiche di questo Tour, la maglia bianca a pois rossi, destinata al miglior scalatore, è rimasta salda sulle spalle di Teklehaimanot, il quale oggi ha guadagnato distacco dal secondo classificato, il francese Quéméneur, ora a -14 punti. Modolo, che alla partenza della tappa di oggi indossava la maglia verde del miglior velocista, perché il suo reale possessore, Kennaugh, aveva già indosso quella gialla, si è conquistato la prima posizione della classifica a punti. Il velocista italiano, dopo diverse vittorie al Giro d’Italia quest’anno, sta dimostrando le sue doti anche in Francia, per l’orgoglio dei suoi tifosi. Bouhanni non è riuscito ancora ad indossare la maglia verde (è in seconda posizione nella classifica a punti) ma la sua grinta e voglia di vittoria già all’età di 24 anni gli hanno permesso di aggiudicarsi la maglia bianca, dedicata al miglior ciclista under 25. In questa particolare classifica non si evidenzia nessun italiano. Il tour del Delfinato è ancora lungo e ricco di tappe di montagna in grado di stravolgere la classifica generale; domani prende il via la cronometro a squadre: i giochi sono aperti.