Rafal Majka ha vinto l’undicesima tappa Pau-Cauterets del Tour de France 2015. Intanto Nairo Quintana continua a credere nel bersaglio grosso. Il ciclista colombiano ha conservato il secondo posto nella classifica generale dopo l’undicesima tappa del Tour de France 2015, che non ha riservato scossoni particolari nella corsa alla maglia gialla. Il sito www.cyclingpro,net ha riportato le dichiarazioni del capitano della Movistar al termine della corsa di oggi: “Abbiamo avuto buone sensazioni e questa è la cosa più importante. Bisogna andare avanti, giorno dopo giorno. La nostra intenzione era un po’ di superare la giornata di oggi e sperare di poter far bene con il passare dei giorni. Domani potremmo attaccare. Bisognerà vedere come sta Chris e se io mi sento ancora bene. Dobbiamo provarci, siamo venuti qua sognando la maglia gialla e per questo io e Alejandro continueremo a provarci“.
Ha vinto l’undicesima tappa Pau-Cauterets del Tour de France 2015. Un bel successo per il polacco della Tinkoff-Saxo, che si è regalato una giornata di gloria individuale che rinfresca la memoria su quanto seppe fare un anno fa: ben due successi di tappa a Risoul sulle Alpi e Saint-Lary Pla d’Adet sui Pirenei (come oggi) che gli garantirono anche la maglia a pois di miglior scalatore. Oggi però la sua vittoria è speciale soprattutto perché Majka l’ha dedicata a Ivan Basso, suo compagno di squadra alla Tinkoff-Saxo che nel giorno di riposo ha dovuto abbandonare il Tour per un tumore al testicolo sinistro e oggi è già stato operato a Milano. Un messaggio che sicuramente sarà arrivato al cuore di Basso…
Ha vinto l’undicesima tappa Pau-Cauterets del Tour de France 2015. Un bel successo per il polacco della Tinkoff-Saxo, che come già aveva fatto due volte l’anno scorso dimostra che quando può godere di una giornata di libertà sa fare grandi cose. Alle sue spalle ecco al secondo posto Daniel Martin, brillante nel finale grazie al quale ha sopravanzato Serge Pauwels, in nettà difficoltà sull’ultima salita tanto da venire staccato anche dal tedesco Emanuel Buchmann, che ha conquistato il terzo posto appunto davanti a Pauwels. Nel gruppo dei big l’allungo di Bauke Mollema purtroppo ha causato il cedimento di Vincenzo Nibali, che ci aveva illuso con un brillante Tourmalet ma evidentemente non è al top e ha pagato nel finale. Lo Squalo così ha perso un minuto dal gruppo con tutti i migliori, in una giornata che quindi possiamo definire tranquilla per Chris Froome, che non ha avuto problemi a difendere la sua maglia gialla.
Sempre più vicina per Rafal Majka la vittoria dell’undicesima tappa Pau-Cauterets. Il polacco infatti ha circa un minuto e 10 secondi di vantaggio su Serge Pauwels che sembra avviato verso il secondo posto, ancora più staccati gli altri fuggitivi da lontano. Il gruppo dei migliori è senza dubbio fuori gioco, perché il ritardo di Chris Froome, Vincenzo Nibali e compagnia si aggira attorno ai sei minuti. C’è ancora da affrontare l’ultimo Gpm di giornata (terza categoria), ma le gerarchie sostanzialmente dovrebbero essere definite.
Grande soddisfazione per Rafal Majka, che è passato per primo da solo sul Tourmalet, la salita simbolo dell’undicesima tappa Pau-Cauterets. Il polacco della Tinkoff-Saxo ha salutato la compagnia degli altri fuggitivi alla ricerca di un prestigioso successo di tappa e intanto ha conquistato il Souvenir Jacques Goddet, cioè il premio legato alla vetta più alta della Grande Boucle. Tra i big molto attivo Vincenzo Nibali, decisamente più in forma rispetto a ieri: sono rimasti circa una quindicina di uomini nel gruppo dello Squalo e di Chris Froome, chissà se Vincenzo proverà ad inventare qualcosa in discesa…
Siamo nel momento più atteso dell’undicesima tappa Pau-Cauterets, perché la corsa sta affrontando la salita verso il leggendario Col du Tourmalet. Speriamo che ci sia più battaglia rispetto all’Aspin, che verrà ricordato solo da Daniel Martin: l’irlandese della Cannondale-Garmin infatti ha raggiunto i fuggitivi della prima ora e poi è transitato per primo al Gpm. A 50 km dall’arrivo il vantaggio dei fuggitivi sfiora ancora i sette minuti, dunque crescono le possibilità che possano davvero giocarsi il successo della tappa. Intanto da segnalare che l’Astana è arrivata a tirare in testa al gruppo: Vincenzo Nibali andrà alla ricerca del riscatto?
Entra decisamente nel vivo l’undicesima tappa Pau-Cauterets, perché è cominciata la salita del Col d’Aspin, uno dei più celebri passi pirenaici. La situazione è la seguente: affrontano questa salita davanti i sette fuggitivi (si sono agganciati ai cinque battistrada anche Arnaud Demare e Julien Simon), che però saranno destinati a sparpagliarsi secondo le capacità di ciascuno in salita. Al loro inseguimento ci sono due atleti isolati, più avanti Daniel Martin e poi Andriy Grivko. Il gruppo invece ha oltre sei minuti di ritardo rispetto alla testa della corsa, ma naturalmente il meglio deve ancora venire, con l’Aspin e soprattutto il Tourmalet.
Sempre vivacissima l’undicesima tappa Pau-Cauterets, perché dopo l’annullamento della prima fuga ci sono stati altri tentativi. Attualmente troviamo al comando Serge Pauwels (MTN-Qhubeka), Thomas Voeckler (Europcar), Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) che è compagno di squadra di Contador, Steve Morabito (FDJ) ed Emanuel Buchmann (Bora-Argon 18). In precedenza ci avevano provato anche altri, tra cui in particolare Romain Bardet e Thibaut Pinot. Questo tentativo però potrebbe avere maggiore fortuna visto che ha quasi tre minuti sul gruppo (comunque ancora pochi per sognare in grande). Da segnalare inoltre che Matteo Trentin ha vinto lo sprint intermedio davanti a Peter Sagan, che però torna virtualmente in testa alla classifica della maglia verde, mentre i primi tre Gpm di giornata sono stati vinti da Voeckler, Morabito e Daniel Teklehaimanot, che però poi è stato raggiunto.
Prima ora a ritmi altissimi nella undicesima tappa Pau-Cauterets, visto che sfioriamo i 49 km/h: finora si pedala in pianura ma tutti tengono particolarmente a questo tappone sui Pirenei. Subito è andata via una fuga molto interessante con l’olandese Lieuwe Westra (Astana), compagno di squadra di Vincenzo Nibali, il campione del Mondo Michal Kwiatkowski (Etixx-Quick Step), Bob Jungels (Trek) ed Edvald Boasson Hagen (MTN-Qhubeka), ma non hanno mai avuto spazio e il loro vantaggio è sempre rimasto sotto il minuto, anzi il gruppo è sul punto di riprenderli. Una cosa dunque è certa: ci sarà grande battaglia e tutto potrà succedere.
Si avvicina la partenza della undicesima tappa Pau-Cauterets, la seconda del trittico sui Pirenei: l’appuntamento è per le ore 12.05 per una frazione che sulla carta potrebbe essere una delle più insidiose per Chris Froome, che ha dimostrato in modo chiaro la sua superiorità ma spesso – lui come tutto il Team Sky – ha sofferto le tappe in cui serve anche la fantasia. Oggi è uno di questi casi: Aspin e Tourmalet ma lontano dal traguardo. Chi osa potrebbe sparigliare le carte e forse sarà una delle poche occasioni, perché se si porta il ‘keniano bianco’ all’ultima salita poi chi lo batte? Staremo dunque a vedere che cosa succederà oggi…
In attesa della partenza della undicesima tappa Pau-Cauterets, andiamo a rivivere i commenti del dopo tappa di ieri. Nairo Quintana è chiaro: “Froome ora è sovrumano”. Cosa dice invece la maglia gialla? Conscio del fatto di essere solo a metà Tour, Chris Froome ha affermato: “Il Tour non è assolutamente finito”. Difficile però che qualcuno possa battere lui e il suo fenomenale Team Sky: “Sono super felice, grazie anche a Porte e Thomas. Quando ho visto che si stavano staccando tutti, ho chiamato i miei e abbiamo alzato il ritmo. Si è realizzato lo scenario da sogno, non avrei potuto chiedere qualcosa di meglio”.
Oggi è in programma l’undicesima tappa dell’edizione numero 102 della Grande Boucle: la Pau-Cauterets di 188 km è il classico tappone pirenaico con due salite leggendarie come l’Aspin e il Tourmalet, anche se sarà l’unica delle tre frazioni sui Pirenei senza arrivo in salita. Siamo alla seconda tappa del trittico sui Pirenei: andiamo subito ad analizzarne il percorso. La partenza avrà luogo da Pau, città da sempre di riferimento per la Grande Boucle quando si affrontano le montagne al confine con la Spagna tanto da avere già ospitato il Tour ben 66 volte: oggi il via alla tappa sarà alle ore 12.05. Da segnalare che dopo 35 km si passerà da Lourdes, poi inizieranno le salite.
I primi tre Gpm saranno molto semplici: la Côte de Loucrup di terza categoria al km 48,5, la Côte de Bagnères-de-Bigorre di quarta categoria al km 61,5 e la Côte de Mauvezin di terza categoria al km 74,5. Nel mezzo ci sarà lo sprint intermedio, che avrà luogo in località Pouzac al km 56,5 di gara, ma il bello inizia dopo il centesimo chilometro. Si affronterà innanzitutto il Col d’Aspin, che debuttò al Tour già nel lontanissimo 1910: sono 12 km di salita con pendenza media del 6,5%, numeri non impossibili nel ciclismo di oggi, il Gpm di prima categoria sarà al km 117 della tappa e l’Aspin sarà la prima vera occasione per chi vorrà osare un attacco da lontano. La salita più attesa sarà però la successiva: stiamo parlando infatti del Col du Tourmalet, la vetta più alta di questa edizione della Grande Boucle che assegnerà dunque il Souvenir Jacques Goddet, il corrispettivo della Cima Coppi del Giro. Soprattutto, si tratta di una salita davvero durissima, lunga ben 17,1 km con pendenza media al 7,3%, tra l’altro in netta crescita dopo i primi 5 km decisamente facili. Qui sicuramente succederà qualcosa: il Gpm Hors Catégorie sarà posto al km 147, cioè quando ne mancheranno ancora 41 al traguardo. Lontano ma non lontanissimo, anche perché di pianura non ce ne sarà: lunghissima discesa, inizialmente anche piuttosto insidiosa poi man mano più semplice, che avrà termine al km 178, quando avrà subito inizio la salita verso la Côte de Cauterets, un Gpm di terza categoria lungo 6,4 km al 5% di pendenza media e punte al 10%. Salita quindi non molto dura, ma che potrebbe decidere il vincitore della tappa: allo striscione mancheranno ancora 3,5 km al traguardo di Cauterets, per la precisione in località Vallée de Saint Savin, che sarà raggiunta dopo un falsopiano con ancora altri due brevi tratti di salita. Insomma, una tappa che potrebbe rivelarsi fondamentale per l’intero Tour se ci saranno attacchi da lontano, mentre ovviamente cambierebbe poco se si aspettasse la salita finale. Spazio a chi osa, sia in salita sia in discesa: potrebbe essere il giorno ideale per Vincenzo Nibali, al quale la fantasia e il coraggio certamente non mancano, almeno per salvare l’onore e se le gambe lo consentiranno. Di certo sarà grande spettacolo… (Mauro Mantegazza)
1. Rafal Majka (Pol, Tinkoff-Saxo) in 5h02’01”
2. Daniel Martin (Irl, Cannondale-Garmin) a 1’00”
3. Emanuel Buchmann (Ger, Bora-Argon 18) a 1’23”
4. Serge Pauwels (Bel, Mtn-Qhubeka) a 2’08”
5. Thomas Voeckler (Fra, Europcar) a 3’34”
6. Julien Simon (Fra, Cofidis) s.t.
7. Bauke Mollema (Ola, Trek) a 5’11”
8. Alejandro Valverde (Spa, Movistar) a 5’19”
9. Chris Froome (Gbr, Sky) a 5’21”
10. Alberto Contador (Spa, Tinkoff-Saxo) s.t.