Successo del polacco Rafal Majka in solitario nella undicesima tappa Pau-Cauterets di 188 chilometri al Tour de France 2015. Majka ha preceduto l’irlandese Daniel Martin di un minuto, a cinque minuti e ventun secondi la maglia gialla Chris Froome col gruppo dei migliori. Vincenzo Nibali ha perso ancora un minuto, a circa tre chilometri dalla salita finale si è staccato dopo avere dato segnali positivi sul Tourmalet. Il suo Tour è proprio una grande agonia. Insomma non è successo niente d’eclatante nella tappa che presentava salite mitiche come l’Aspin e appunto il Tourmalet. Domani la frazione più dura dei Pirenei, Lannemezan-Plateau de Beille di 195 chilometri. Per commentare la tappa di oggi abbiamo sentito Roberto Damiani. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come giudica la vittoria di Majka? Una bella impresa la sua. E’ partito da lontano, ha trovato la gamba giusta. Ha fatto bene, del resto Majka aveva già vinto due tappe al Tour l’anno scorso. Un corridore da podio in futuro nelle corse a tappe.
Secondo un ottimo Martin… Bravo anche lui, una bella prova del corridore irlandese. Non credo proprio però che lui sia adatto per le corse a tappe, più per le corse di un giorno, le grandi classiche, come la Liegi-Bastogne-Liegi che del resto ha già vinto.
Tappa comunque senza tanti cambiamenti nella parte alta della classifica… Certamente, Froome ha saputo controllare fino in fondo la corsa. Stupisce il fatto che hanno tirato i corridori dell’Astana, io avrei fatto lavorare Sky. Oltre a questo è vero che non è successo niente nella parte alta della classifica, ma Nibali ha perso un altro minuto, una cosa che certo non è il massimo per lui.
Quale futuro per lui al Tour? Secondo me la cosa migliore per lui sarà puntare a vincere una tappa di prestigio.
Quali i motivi di questo suo momento? Probabilmente non è il suo anno, come non lo era quello di Froome nel 2014. Può darsi anche che abbia sbagliato la preparazione. Diciamo che capita nel ciclismo che i valori cambino in continuazione: è il bello di uno degli sport più belli del mondo…
Come giudica il momento del ciclismo italiano? Difficile. Ci sono Nibali e Aru, poi è veramente negativo il momento del nostro ciclismo…
Anche i francesi sono già crollati in questo Tour… Non vince il Tour dai tempi di Hinault e Fignon. La scorsa stagione avevano fatto un secondo posto con Peraud e un terzo con Pinot. Quest’anno i due corridori hanno disputato un Tour molto negativo. Dicevano che avrebbero fatto grandi cose, invece…
Cosa pensa delle accuse di doping a Froome? Sono assurde, non so da dove vengano, sono accuse che non capisco onestamente. Secondo me il 90% dei corridori è pulito, solo il 10% magari potrebbe essere dopato.
Domani arrivo a Plateau de Beille, la tappa più dura dei Pirenei… Una tappa importante, tra l’altro luogo di un successo importante di Marco Pantani al Tour 1998. Penso che Froome dovrebbe gestire bene la corsa.
Chi vede come avversari principali del corridore britannico? Contador ha abbastanza esperienza per mettere in difficoltà Froome che potrebbe anche avere una giornata no, più di Quintana che molto probabilmente aspetterà le Alpi.
Una cosa negativa se il Tour dovesse chiudersi subito a livello di classifica generale? Certo non sarebbe il massimo per lo spettacolo, per l’interesse, per gli stessi tifosi. (Franco Vittadini)