La dodicesima tappa Lannemezan-Plateau de Beille ci ricordava sia Marco Pantani, che qui vinse nel 1998, sia Fabio Casartelli nel ventennale della morte del campione olimpico a Barcellona 1992 passando sul Portet d’Aspet. Oggi però è stato il giorno di Joaquim Rodriguez vincitore in fuga solitaria, un successo meritato, conquistato con classe, intelligenza tattica e carattere. Dietro i big si sono sostanzialmente controllati, qualche scatto di Nairo Quintana ma Chris Froome ha mantenuto agilmente la maglia gialla. Anche Vincenzo Nibali ha provato a scattare e ha recuperato due posizioni in classifica. Per commentare la tappa di oggi abbiamo sentito Gianni Motta. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Per Rodriguez bella vittoria, conquistata alla grande… Una bella vittoria conquistata con tanto merito, Rodriguez tra l’altro ci teneva a fare bene visto che è nato da queste parti.
Finalmente una tappa positiva per Nibali, l’inizio di un Tour migliore per lui? Una buona tappa certamente, ma si vede che non è il Nibali del Tour 2014. Sembra proprio che abbia dei problemi perché tutte le volte che gli uomini di alta classifica attaccano lui si trova in difficoltà. No, non è proprio il Nibali che tutti conosciamo, uno scatto non basta. Già dalla tappa del pavé non aveva fatto grandi cose.
Per il resto corsa senza tanti sussulti, i big si controllano troppo? Diciamo che c’è un Froome troppo forte, contro cui nessuno può far molto: è l’assoluto dominatore di questo Tour, sta facendo quello che vuole.
Quintana però ha cercato di metterlo in difficoltà… Ha cercato di scattare, ha fatto quello che doveva fare ma Froome ha preso le sue contromisure alla grande, non è stato un grosso problema per lui fermare il colombiano.
Il lavoro di squadra della Movistar con Valverde potrebbe essere quello giusto per staccare il campione britannico? Valverde oggi è stato fantastico, si è sacrificato alla grande per Quintana, ha fatto il lavoro che doveva fare. E’ proprio questa la tattica che deve fare la Movistar per mettere in difficoltà Froome.
Froome troppo attendista oggi secondo lei? Cosa deve fare, è in maglia gialla, sono gli altri che devono tentare di andarsene. Lui poi è anche scattato a cinque chilometri dall’arrivo, ha provato a lasciare il suo segno su questa tappa.
Si aspetta qualcosa dalla tappa di domani in questo Tour sempre sorprendente? Quando si corre in bicicletta può sempre succedere di tutto, possono esserci ogni giorno tappe combattute. Quindi anche domani sarà così, il finale può essere ostico. (Franco Vittadini)