La maglia gialla di questo Tour de France 2015, dopo aver espresso tutta la propria amarezza per il trattamento ricevuto da un “tifoso” che deciso in maniera inaudita di lanciargli addosso un secchio d’urina per poi apostrofarlo come “dopato”, ha ritrovato la giusta serenità per analizzare nel dettaglio quanto avvenuto oggi in corsa. Queste le sue parole:”Per noi è stata una buona giornata. La squadra ha fatto un gran lavoro fino all’imbocco della salita, poi son ovviamente iniziati gli attacchi su una salita così breve. Quintana oggi è stato davvero forte, sono stato contento di essere riuscito a rientrare salendo con il mio ritmo. Sono anche contento di aver guadagnato sugli altri rivali e che Thomas è ancora in ottima posizione, questo ci mette in ottima posizione per la prossima settimana. In qualche modo stavo facendo la corsa per conto mio oggi. Sapevo quanto la salita fosse dura. Sapevo che era corta e che Nairo non mi avrebbe distanziato troppo se fossi andato su con il mio ritmo fino alla fine. Il mio obiettivo era riprenderlo prima della fine della salita per poi andare avanti assieme a lui fino al traguardo, guadagnando sugli altri rivali. Stiamo davvero dando tutto in questo momento“.



Dopo aver dato spettacolo sulle rampe dell’ultima salita che conduceva a Mende, Nairo Quintana non fa mistero che, nonostante Chris Froome sia riuscito a rintuzzare per l’ennesima volta i suoi scatti in salita, il suo obiettivo rimane la vittoria di questo Tour de France 2015. Queste le sue dichiarazioni:”Mi sento meglio. Oggi volevo verificare come stavano i miei rivali e ho realizzato che come squadra possiamo continuare a combattere per il nostro sogno in giallo.  incoraggiante perché questa breve salita si adatta alle mie caratteristiche molto meno delle Alpi, che sono molto più lunghe e impegnative. Noi abbiamo creato qualche danno oggi: Van Garderen e Contador hanno perso qualcosa ma sono ancora lì. Noi possiamo raggiungere Froome sulle Alpi, il nostro obiettivo rimane la prima posizione, se poi Valverde riuscirà a salire con me sul podio a Parigi sarà ancora meglio.



Una dichiarazione scioccante: solo così si può definire l’affermazione fatta dalla maglia gialla del Tour de France 2015 Chris Froome, che a fine tappa ha rivelato di essere stato insultato da un tifoso, che gli ha per giunta scaricato addosso un secchio d’urina:”A circa 50, 60 km dalla fine uno spettatore mi ha tirato un contenitore con urina e mi ha urlato “dopato”. Sono disgustato. Trovo questo gesto irrispettoso, nessuno del gruppo merita questo trattamento“. Froome si è poi scagliato contro i media, a suo dire tra i maggiori colpevoli dell’attegiamento accusatorio che spesso si riscontra nei confronti del “kenyano bianco”:”Credo che alcuni media che stanno raccontando questo Tour non si stanno comportando in modo professionale ed è per questo che è successo questo incidente. Il pubblico del ciclismo è stupendo, sono certo si tratta solo di una minoranza di persone, ma ricordo a tutti che stiamo svolgendo il nostro lavoro e loro dovrebbero semplicemente godersi lo spettacolo, sorridere e applaudire. Questo gesto non ha nulla a che vedere con lo sport“.



Protagonista di una quattordicesima tappa coraggiosa, la condizione di Vincenzo Nibali in questo Tour de France 2015 sembra essere in netta crescita rispetto a quella dei primi giorni alla Grande Boucle. Intercettato da Rai Sport all’arrivo di Mende, Nibali ha promesso un’azione da lontano sulle Alpi, consapevole che seppure il ritardo dalla maglia gialla sia importantissimo, la classifica finale sarà decisa, come sempre accade nei Grandi Giri, nella terza settimana di corsa:”Proveremo qualcosa sulle Alpi” ha spiegato lo Squalo dello Stretto, che poi ha analizzato cosa è avvenuto durante l’ultima parte di gara:Sono stato tra i primi ad accelerare con Quintana, solo che sono andato fuori giri e ho dovuto andare su con il mio passo. Mi sarei aspettato qualche attacco prima da parte della Movistar. Un po alla volta si cerca di risalire, non è facile. Sarei voluto arrivare con gli altri, ma ho esagerato e ho pagato sul finale.

Un finale di tappa fantastico quello andato in scena nella Rodez-Mende del Tour de France 2015! Ad aggiudicarsi la tappa è stato il britannico Stephen Cummings della MTN-Qhubeka, che ha letteralmente beffato i due francesi Thibaut Pinot e Romain Bardet. I due scalatori transalpini erano stati protagonisti di una grande azione sull’ultima ascesa verso Mende, con Bardet soprattutto autore di 3 rasoiate che avevano spezzettatto il gruppo di fuggitivi. Pinot proprio sul traguardo del Gpm era riuscito a riportarsi sul connazionale con una splendida progressione, ma nel tratto in discesa successivo al Gpm i due hanno esitato qualche secondo di troppo, con Stephen Cummings bravo prima a ricucire lo strappo dai due francesi, e poi a beffarli allungando di una decina di metri, con i due scalatori incapaci di trovare le energie necessarie per superare il ciclista della formazione sudafricana, che coglie uno storico successo alla Grande Boucle. Nel finale grande bagarre anche tra gli uomini di testa, con Quintana ad aprire le danze degli scatti e Nibali pronto alla sua ruota. Apparentemente in difficoltà, in un primo momento la maglia gialla Chris Froome non ha reagito, ma con l’andare dei minuti il britannico è riuscito a trovare la giusta frequenza di pedalata per riportarsi sul colombiano. Nibali ha invece ceduto terreno prezioso, pagando lo scatto iniziale.

Quattordicesima tappa del Tour de France 2015 che si avvia verso la conclusione! Mancano 7 km all’arrivo e in testa alla corsa vi sono attualmente Michal Golas della Etixx-Quick Step e Kristijan Koren della Cannondale! I due mantengono un vantaggio di circa venti secondi dal gruppetto di inseguitori tirato dalla FdJ! Gruppo distanziato di 6 minuti ormai impossibilitato a rientrare sui fuggitivi!

Quando mancano 25 km all’arrivo della quattordicesima frazione del Tour de France 2015 da Rodez a Mende iniziano le manovre tra i fuggitivi in cerca della vittoria di tappa! Michal Golas della Etixx-Quick Step si è avvantaggiato sugli altri compagni di fuga e mantiene attualmente la testa della corsa con un vantaggio di 15 secondi sui 19 inseguitori. Il gruppetto è intanto da poco transitato sotto lo striscione del Gpm di seconda categoria della Cote de Sauveterre: primo sul traguardo valido per la classifica di miglior scalatore è stato Ladagnous davanti a Roy, Bakelants e Pantano. Il gruppo maglia gialla insegue 5 minuti e 30 secondi di ritardo.

Allo scoccare delle tre ore di corsa di questa quattordicesima tappa del Tour de France 2015, i 20 fuggitivi, prima divisi in un gruppetto di testa composto da 7 attaccanti e in uno di 13 inseguitori, si sono ricongiunti e ora pedalano di buona lena per cercare di arrivare ai piedi della Cote de Sauveterre, terzultima asperità di giornata, con un buon margine sul gruppo maglia gialla. Il plotone insegue attualmente con un ritardo di 6 minuti e mezzo, e già a partire da questa ascesa sarà chiara la condotta di gara del gruppo. Se nessuna squadra prenderà in mano le operazioni di inseguimento, anche quest’oggi la fuga potrebbe andare in porto, e ai big resterebbe “soltanto” la sfida nella sfida per la generale.

Quando sono stati percorsi circa 75 km di gara nella 14^ tappa del Tour de France 2015, la situazione in corsa è la seguente: un gruppetto di 7 fuggitivi composto da Pantano Gomez (IAM), Rigoberto Uran (EQS), Sagan (TCS), Ladagnous (FDJ), Grivko (AST), Jungels (TFR) e Plaza Molina (LAM), conduce con quasi 8 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Staccati di 15 secondi dal gruppo di testa vi sono 13 contrattaccanti, ovvero: Pinot, Roy (FDJ), Bardet, Bakelants (ALM), Castroviejo (MOV), Van Avermaet (BMC), Gautier (EUC), Koren (TCG), De Kort (TGA), Golas (EQS), Yates (OGE), Cummings (MTN) e Perichon (BSE).

La quattordicesima tappa del Tour de France 2015 è scattata da meno di dieci minuti e subito c’è da segnalare una caduta che ha diviso il plotone in tanti gruppetti. La caduta, verificatasi al km 5, ha coinvolto tra gli altri il francese Thibaut Pinot e l’olandese Robert Gesink. A fare le spese più degli altri è stato però lo svizzero Steve Morabito, impossibilitato a risalire in sella alla propria bici e costretto al ritiro. Da segnalare nel frattempo il tentativo di fuga di Cyril Gautier (Europcar) e Ruben Plaza (Lampre), con il gruppo che ha però ricucito prontamente. 

un Vincenzo Nibali “in ripresa”, sebbene lontano anni luce a livello di fiducia e di entusiasmo da quello dello scorso anno, il corridore intervistato al termine della tredicesima tappa del Tour de France 2015. Il capitano dell’Astana, intercettato da Rai Sport, non ha voluto fare proclami in vista delle tappe di montagna ancora in programma, a partire dalla Rodez-Mende di oggi, ma ha ammesso di sentirsi “sempre un po’ meglio”, rispetto all’avvio shock della Grande Boucle. Il messinese ha sottolineato come la corsa gialla veda quest’anno il caldo protagonista:” stata una giornata molto, molto calda. Abbiamo raggiunto i 43 gradi circa: sono temperature quasi proibitive. Solo anni fa alla Vuelta abbiamo trovato qualcosa di simile”. Nibali non sembra capacitarsi della sfortuna, che quest’anno sembra davvero averlo preso di mira:”Ho bucato entrambe le ruote, prima quella davanti e poi quella dietro: una cosa che non mi era mai successa prima”, ma con una classifica “quasi compromessa”, l’intento di Nibali è ormai un ritornello da rispettare:”Ripeto: voglio vivere la corsa giorno dopo giorno, senza pressioni”.

Leader incontrastato della classifica generale di questo Tour de France 2015, la maglia gialla Chris Froome ha parlato della tappa di oggi da Rodez a Mende, senza nascondere la sua preoccupazione riguardo ai possibili attacchi che i suoi rivali cercheranno di sferrare nell’ascesa finale:”Vedendo come oggi (ieri, ndr) molti corridori hanno provato ad attaccarmi su una salita breve come questa, significa che lo faranno ancora di più domani (oggi). Mende è una salita di 3 km dove possono crearsi anche grandi distacchi. Speriamo di superarla senza troppi problemi”.

La Rodez-Mende, quattordicesima tappa del Tour de France 2015, si preannuncia, come spesso accaduto in questa Grande Boucle, ricca di colpi di scena. Secondo i maggiori bookmakers, la vittoria di tappa potrebbe essere assegnata a quegli scalatori capaci di reggere il ritmo dei big su salite impegnative ma di breve lunghezza; in questo senso il pensiero corre subito a corridori come Alejandro Valverde e Joaquim Rodriguez, e non è un caso che i quotisti Snai abbiano posto rispettivamente a 5.50 e a 6.00 i due spagnoli. Dietro il duo iberico il favorito per la vittoria di tappa dovrebbe essere Chris Froome (quota 8.00), che nell’ascesa finale potrebbe tentare di spezzare definitivamente la resistenza dei suoi avversari. A quota 16.00 viene dato il successo dello scalatore irlandese Daniel Martin, attivissimo nelle ultime tappe di montagna, mentre coloro i quali vorranno scommettere su un successo di Vincenzo Nibali, apparso in leggera ripresa dopo l’inizio tramautico di questo Tour 2015, potranno beneficiare di una quota elevatissima(25.00).

Oggi è in programma la quattordicesima tappa dell’edizione numero 102 della Grande Boucle: la Rodez-Mende di 178,5 km sarà una frazione piuttosto complicata, non durissima ma dal finale decisamente impegnativo che potrebbe regalare sorprese ed emozioni: da non perdere.

Dunque andiamo subito a vedere cosa ci proporrà il percorso di questa frazione. La partenza avrà luogo alle ore 12.45 da Rodez, capoluogo del dipartimento dell’Aveyron che ieri è stato sede dell’arrivo. L’inizio è subito in salita, anche se dolcemente: un Gpm di quarta categoria è stato fissato in località Côte de Pont-de-Salars al ventesimo chilometro di gara, ma si salirà ancora per circa altri 20 km prima di iniziare una lunga discesa che ci porterà nella valle del fiume Tarn. A quel punto avranno inizio una ottantina di chilometri pianeggianti, ravvivati solamente dallo sprint intermedio che sarà posto a Millau al km 78,5 del percorso. Gli ultimi 40 km però saranno decisamente impegnativi e potrebbero chiamare all’azione anche i big della classifica. Si comincerà con la Côte de Sauveterre, una salita lunga 9 km al 6% di pendenza media che sarà valida come Gpm di seconda categoria al km 146. A seguire un breve falsopiano, discesa e quasi subito si tornerà a salire verso la Côte de Chabrits, Gpm stavolta di quarta categoria perché sono 1,9 km al 5,9% medio (km 169,5), ma saremo già a meno di dieci chilometri dal traguardo e il meglio dovrà ancora venire. Infatti il gran finale sarà caratterizzato dalla Côte de la Croix Neuve, salita di soli 3 km ma con pendenza media del , tanto che vale come Gpm di seconda categoria pur essendo così breve. Un’ascesa quindi davvero molto dura, che sarà naturalmente decisiva per il successo di tappa anche perché dal Gpm alla linea del traguardo ci saranno soltanto altri 1,5 km da percorrere e che potrebbe causare anche dei distacchi. In effetti l’arrivo di Mende è terra di conquista per corridori di grande valore: il capoluogo del dipartimento della Lozère è già stato per tre volte sede di tappa e spiccano i successi di Laurent Jalabert nel 1995 e di Joaquim Rodriguez nel 2010. Peccato che lo spagnolo della Katusha quest’anno non appaia in grande forma (anche se ha vinto a Huy e pure a Plateau de Beille grazie ad una fuga da lontano), ma l’identikit delle caratteristiche necessarie per vincere questa tappa è molto chiaro: chiamata da non perdere per i corridori esplosivi su salite brevi ma impegnative, magari un Alejandro Valverde che sicuramente rispetto al connazionale sta meglio e avrebbe grande interesse nel guadagnare secondi compreso l’abbuono, ma attenzione perché Chris Froome ha già dimostrato di andare forte ovunque quest’anno.(Mauro Mantegazza)