Ha vinto la diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne del Tour de France 2015. Una vittoria straordinaria per il corridore francese della Ag2R-La Mondiale, la più importante della sua ancora giovane carriera. Ecco dunque le sue dichiarazioni nell’intervista ufficiale che il vincitore concede in zona mista: ” stata una tappa folle fin dall’inizio. Ho avuto fortuna, sono entrato nell’attacco giusto e poi in discesa (dal col du Glandon, ndR) ho fatto la differenza. Tutti gli altri fuggitivi erano un po’ stanchi e io sono riuscito ad andar via. Vincere una tappa era un mio obiettivo: ci tenevo tanto: sono veramente felice per il successo odierno. Conoscevo il percorso, lo avevo fatto in allenamento in primavera, ma era molto lungo negli ultimi chilometri. In cima ai Lacets di Montevenier gli incoraggiamenti che si ripetevano grazie all’eco mi hanno dato la pelle d’oca”. –
Ha vinto la diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne del Tour de France 2015. Per il corridore francese è la prima vittoria in carriera al Tour, che l’anno scorso chiuse in una ottima sesta posizione. Quest’anno invece ha avuto una prima parte molto difficile, ma adesso è in crescita e con l’attacco di oggi è risalito al decimo posto. Quanto ai big, oggi abbiamo visto meno bene Alejandro Valverde ma anche lo stesso Chris Froome sull’ultima salita dei Lacets de Montvernier. Tuttavia nessuno ha saputo approfittarne e aleggia una domanda: cosa sarebbe potuto succedere se qualcuno avesse osato seguire Alberto Contador nel suo attacco sul Glandon? Discorso che ormai però è solo una congettura, ma ci restano altre due grandi tappe di montagna a partire da quella di domani a La Toussuire. Da non perdere…
Ha vinto la diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne del Tour de France 2015 giungendo da solo sul traguardo della seconda tappa alpina di questa Grande Boucle. Uno splendido successo per l’uomo della Ag2R-La Mondiale, che regala alla Francia la seconda tappa nel Tour 2015. Completa il trionfo francese il secondo posto di Pierre Rolland (Europcar), anche se per lui prevarrà il rammarico di non essere riuscito a stare con il connazionale. Il colombiano Winner Anacona invece ha vinto la volata per il terzo posto nel gruppetto degli altri attaccanti superstiti, buon piazzamento anche per il nostro Damiano Caruso. Quanto al gruppo dei big, qualche schermaglia anche sulla salita finale grazie ad un allungo di Vincenzo Nibali, ma alla fine i migliori sono arrivati tutti insieme: un giorno in meno alla fine del Tour per Chris Froome, che dunque consolida la propria maglia gialla.
Ultima asperità di giornata, la salita inedita dei Lacets de Montvernier, in questa avvincente diciottesima tappa che sta esaltando il francese Romain Bardet, che è lanciato da solo all’inseguimento della vittoria di tappa. Nel gruppetto all’inseguimento c’è sempre il nostro Damiano Caruso e anche lo sfortunato Jakob Fuglsang, che nella parte finale della salita del Glandon era finito per terra dopo un contatto con una moto. Per loro il ritardo è di circa mezzo minuto, le speranze non sono finite. Fase più tranquilla invece nel gruppo dei big della classifica, ma quest’ultima ascesa potrebbe ancora regalare qualche brivido anche da parte loro…
Grandi emozioni sul Col du Glandon, la salita più lunga, attesa e imegnativa della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. Negli ultimi chilometri è scattato anche Vincenzo Nibali e a quel punto si è mosso anche Nairo Quintana, suscitando l’inevitabile risposta di Chris Froome e del Team Sky, con un Geraint Thomas a dire il vero apparso non brillantissimo. Peggio di lui Alejandro Valverde, che oggi sembra solo il lontano parente del campione che occupa la terza posizione della generale. Questi scatti hanno causato la fine dell’attacco di Alberto Contador e del terzetto Gesink-Frank-Barguil, ma adesso la battaglia continua anche in discesa, che Nibali affronta davanti al gruppo dei migliori. Inoltre non va dimenticato che davanti restano ancora alcuni dei fuggitivi: per primo al Gpm è passato Romain Bardet, che ha circa una ventina di secondi di vantaggio nei confronti dei primi inseguitori, fra i quali c’è ancora l’ottimo Damiano Caruso. Una tappa ancora tutta da vivere…
Siamo sempre lungo l’interminabile salita del Col du Glandon, la salita più lunga, attesa e imegnativa della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. In questi ultimi minuti le notizie più interessanti sono arrivate dal gruppo maglia gialla, perché si sono mossi prima Robert Gesink (sesto), Matthias Frank (ottavo) e Warren Barguil (decimo), e in seguito anche Alberto Contador. Purtroppo per lo spagnolo, non sono riusciti a restare avanti i suoi due compagni che erano andati in fuga, quindi Contador non avrà aiuto dalla Tinkoff-Saxo. Comunque adesso la gara dovrebbe accendersi perché sono in avanscoperta quattro dei primi dieci della classifica, anche se tutti lontani da Chris Froome. Davanti sono 11 i fuggitivi superstiti: Fuglsang, Bardet, Anacona, Caruso, Rodriguez, Rolland, Gautier, Jungels, Talansky, Yates e Pauwels, dai quali si è staccato Pinot.
In corso l’interminabile salita del Col du Glandon, la salita più lunga, attesa e imegnativa della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. Già molto importante la selezione nel gruppo dei fuggitivi: attualmente sono rimasti in 112 nella testa della corsa, si tratta di Fuglsang, Bardet, Pinot, Anacona, Caruso, Rodriguez, Rolland, Gautier, Jungels, Talansky, Yates e Pauwels. Altri sono stati staccati e restano a metà strada fra la testa e il gruppo, che invece ne ha già riassorbiti altri, i primi che si sono staccati. Il distacco fra i primi e il gruppo si aggira sempre sui due minuti e mezzo circa, dunque tutto è ancora possibile ma i big oggi non hanno intenzione di rinunciare a giocarsi il successo della tappa.
Siamo sulle prime rampe del Col du Glandon, la salita più lunga, attesa e imegnativa della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. Davanti, è rimasto da solo in testa alla corsa il belga Thomas De Gendt, che ha allungato dopo lo sprint intermedio. I primi inseguitori sono il suo connazionale Jan Bakelants e il ceco Jan Barta, poco più indietro il resto del gruppo degli attaccanti, che certo presto si spezzerà premiando chi è più forte in salita. Il gruppo però sta viaggiando molto forte: sono rimasti solo in 40 circa (tutti i big presenti) e il loro ritardo dalla testa della corsa è sceso a soli due minuti e mezzo. Per la fuga oggi sarà difficile arrivare al traguardo.
Superato anche lo sprint intermedio che è stato vinto dal belga Thomas De Gendt, che ha vinto la volata fra i 29 fuggitivi (o almeno chi si è impegnato fra di loro), ci stiamo avvicinando velocemente al Col du Glandon, il momento più atteso di questa diciottesima tappa. Per i fuggitivi però non ci sono buonissime notizie: il vantaggio è sceso sotto i tre minuti e mezzo, perché nel gruppo tante squadre hanno interesse a non lasciare un grande vantaggio ai fuggitivi. In seguito allo sprint intermedio qualcosa però potrebbe cambiare: in seguito all’allungo di De Gendt il gruppo dei 29 si è frazionato, vediamo se si fornerà un gruppo più ridotto in testa alla corsa.
Superato anche il Col de la Morte, la diciottesima tappa del Tour 2015 continua ad essere nel segno di Joaquim Rodriguez, che è passato per prima anche su questo Gpm di seconda categoria: cinque su cinque finora per lo spagnolo del Team Katusha. Adesso ci sarà una discesa piuttosto lunga, poi si affronterà il temuto Col du Glandon, la salita più celebre e impegnativa della giornata odierna. La notizia principale è che oggi il gruppo sembra intenzionato a non dare molto spazio alla fuga: il vantaggio dei 29 attaccanti infatti è sceso a quattro minuti. Da segnalare purtroppo il ritiro di Mark Renshaw (Etixx-Quick Step), il trentasettesimo corridore a lasciare questa Grande Boucle.
La caccia di Joaquim Rodriguez ai punti dei Gpm sta sempre caratterizzando la prima parte della diciottesima tappa del Tour de France. Infatti lo spagnolo sta raccogliendo il massimo numero di punti possibili sulle prime salite in programma oggi: primo sul Col Bayard, primo sulla Rampe du Motty, primo sulla Côte de la Mure, primo anche sul Col de Malissol, dunque i primi quattro Gpm sono andati tutti allo spagnolo della Katusha, già vincitore di due tappe in questa Grande Boucle. In questo momento il primato è suo, dunque non vestirebbe la maglia a pois solo come secondo alle spalle di Chris Froome. Per il resto la situazione non varia: davanti la fuga dei 29, il gruppo insegue con poco più di cinque minuti di ritardo.
Prime schermaglie nel gruppo dei 29 fuggitivi che comandano la diciottesima tappa del Tour de France. Infatti viene segnalato un attacco di Rohan Dennis (Bmc), il vincitore della crono di Utrecht, che però ha resistito solo pochi minuti da solo in testa alla corsa, con pochi secondi di vantaggio sui 28 inseguitori. Probabilmente il suo tentativo voleva selezionare un gruppetto più ridotto, sicuramente ne vedremo altri simili sulle prossime salite, dove Joaquim Rodriguez è l’uomo più atteso per andare a caccia dei punti dei Gpm – anche se per assegnare la maglia a pois sarà decisivo il Glandon. Quanto al gruppo, è segnalato con circa cinque minuti di ritardo: fra le squadre che lavorano per non far prendere troppo vantaggio alla fuga c’è anche la Trek, che ha due uomini in fuga ma evidentemente vuole proteggere il nono posto di Bauke Mollema. Stesso obiettivo della Giant-Alpecin, che vuole tutelare il decimo posto di Warren Barguil.
Dopo i primi 40 km di salite, il gruppo è già ovviamente spezzato anche se è ancora troppo presto per vedere gli uomini di classifica all’opera. Nel gruppo di fuggitivi in allungo, una trentina, quello meglio piazzato in classifica generale è Romain Bardet dell’AG2R La Mondiale, undicesimo a 16 minuti dal padrone Froome. Oggi sembrano al momento intrecciarsi vari interessi tra vittorie di tappa e classifica generale: in questo secondo giorno di Alpi, squadre come la Europcar o la stessa sono in fuga in massa per cercare la vittori, mentre Frank, Mollema e Barguil dovranno al più presto seguire la fuga per non scivolare troppo indietro nella generale. Si segnala già un cambio bici per Vincenzo Nibali ma senza conseguenze per fortuna; il vantaggio intanto del gruppo di fuga sulla maglia gialla è di 3’55” e al secondo Gran Premio della Montagna è ancora “Purito” Joaquim Rodriguez a tagliare per primo aggiudicandosi punti preziosi nella salita Rampe du Motty, forse l’ascesa più facile di giornata.
Percorsi circa 30 km della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. Come era prevedibile, c’è stata grande battaglia fin dai primi chilometri e si è formata una fuga con ben 29 corridori. Si tratta di Jakob Fuglsang (Astana), Romain Bardet, Jan Bakelants e Christophe Riblon (AG2R-La Mondiale), Thibaut Pinot (FDJ), Roman Kreuziger e Michael Rogers (Tinkoff-Saxo), Jonathan Castroviejo e Winner Anacona (Movistar), Damiano Caruso e Rohan Dennis (BMC), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Georg Preidler (Giant), Joaquim Rodriguez (Katusha), Michael Matthews e Simon Yates (Orica), Pierre Rolland, Cyril Gautier, Romain Sicard e Thomas Voeckler (Europcar), Julian Arredondo e Bob Jungels (Trek), Ruben Plaza (Lampre-Merida), Andrew Talansky, Ryder Hesjedal e Dan Martin (Cannondale-Garmin), Stef Clement (IAM), Jan Barta (Bora), Serge Pauwels (MTN-Qhubeka). Tanti nomi noti, molti anche in possibile appoggio ai loro capitani – solo Sky resta compatta con tutti gli uomini accanto a Froome – e per fortuna anche l’azzurro Caruso. Intanto Joaquim Rodriguez ha vinto il primo Gpm portandosi a -4 dal britannico nella classifica dei Gpm. Il gruppo insegue con circa 3 minuti di ritardo.
Tutto è pronto per la partenza della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. Da segnalare che questa mattina non prenderà il via il sudafricano Louis Meintjes della Mtn-Qhubeka, costretto a ritirarsi perché vittima di una gastroenterite: in gara restano dunque 162 corridori, che si stanno muovendo da Gap proprio in questi minuti. Potrebbe esserci subito battaglia perché la strada sale immediatamente verso il Gpm del Col Bayrd. Ne potremo quindi vedere delle belle fin dai primi metri di un’altra lunga e appassionante giornata sulle Alpi, imperniata sul lungo Col du Glandon.
Sta per cominciare la 18esima tappa di questo emozionante Tour de France 2015 e le condizioni climatiche potrebbero riservare oggi qualche piccolo problemi ai corridori, dopo due settimane massacranti dal punto di vista del caldo e dell’umidità che ha fatto parecchie “vittime” sulle prime salite intraprese in questa Grand Boucle. Oggi sono previsti ben 7 gran premi della montagna e la scalata sulla penultima salita tra le più difficili e affascinanti al mondo, il Col Du Glandon: ma proprio qui il clima potrebbe riservare sorprese, con sbalzi improvvisi di temperature che potrebbero presentare qualche difficoltà ai ciclisti. Clima infatti torrido per la prima parte del percorso, riporta 3Bmeteo.com, con punte di 32C a 500m e 28C a 1000m, ma verso la fine con le ultime due salite potrebbe arrivare l’incognita della pioggia-temporale a scombinare i piani di Froome e compagni, impegnati a controllare anche oggi e preservare la maglia gialla.
Oggi è il giorno della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. La partenza avrà luogo alle ore 12.20, è la tappa alpina sulla carta meno difficile ma forse più aperta a possibili diverse interpretazioni visto che manca l’arrivo in salita e quindi chi vorrà provarci dovrà attaccare prima. Intanto però la supremazia di Chris Froome nella classifica generale resta netta. Ecco le parole della maglia gialla: “Mi sono spinto ai miei limiti. Nel finale mi ha aiutato Porte, che era in fuga e mi ha aspettato: poteva vincere, gli abbiamo chiesto un grande sacrificio. E’ stato veramente un bel giorno. Adesso i rivali devono attaccare da lontano e prendere grandi rischi, ma così si spendono tante energie e si va in riserva”.
Oggi è il giorno della diciottesima tappa Gap-Saint Jean de Maurienne. In attesa della partenza che avrà luogo alle ore 12.20, ecco le dichiarazioni di Vincenzo Nibali alla Gazzetta dello Sport: “Ho fatto quello che potevo (nella tappa di ieri, ndR). Sulla penultima salita Scarponi ha fatto un forte ritmo, ci ho provato, ma in discesa l’asfalto non era in buone condizioni. Non posso ogni volta rischiare l’osso del collo. Rispetto ai Pirenei non ho sofferto la tappa dopo il giorno di riposo. Nel finale ho pagato l’ultimo scatto di Froome e Quintana, ma le gambe stanno meglio”. Queste invece le prospettive per le rimanenti tappe alpine: “Sono corte, isolare Froome non è semplice. Io ho guadagnato un’altra posizione e sono un po’ più vicino ad alcuni rivali. Per come si sono messe le cose, arrivare nei primi cinque non sarebbe da disprezzare”.
Oggi è in programma la diciottesima tappa dell’edizione numero 102 della Grande Boucle: la Gap-Saint Jean de Maurienne di 186,5 km che sarà la seconda frazione consecutiva sulle Alpi, anche se stavolta senza arrivo in salita.
Dunque andiamo subito a vedere cosa ci proporrà il percorso di questa frazione. La partenza avrà luogo alle ore 12.20 da Gap, il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi che già aveva ospitato l’arrivo della tappa di lunedì. Sono passati tre giorni ma siamo sempre nella regione alpina e quindi si torna qui per iniziare un’altra tappa molto difficile. Le difficoltà iniziano immediatamente: subito dopo la partenza si sale verso il Col Bayard, primo Gpm di giornata collocato dopo soli 6,5 km, tutti in salita al 7% medio. Praticamente non ci sarà pianura oggi, si prosegue con altri saliscendi fra cui segnaliamo altri quattro Gpm prima del centesimo chilometro, cioè la Rampe du Motty, la Côte de la Mure, il Col de Malissol e il Col de la Morte, tutte salite brevi (quest’ultima è la più lunga con i suoi 3,1 km) ma anche piuttosto impegnative, visto che la pendenza media sarà compresa fra il 7,5% della Côte de la Mure e l’8,7% del Col de Malissol. Insomma, queste salite sicuramente non decideranno la tappa, ma potranno farsi sentire più avanti perché davvero oggi non ci sarà respiro. Dopo il Col de la Morte ci sarà una lunga discesa che ci porterà verso lo sprint intermedio, collocato oggi in località Riouperoux al km 107,5, quando la strada avrà ricominciato a salire. Ci stiamo infatti avvicinando al momento culminante della frazione odierna, cioè il Col du Glandon. Si tratta di una delle salite che hanno fatto la storia della Grande Boucle, infatti sarà un Gpm classificato come ors Catégorie, il titolo che spetta alle salite più dure del Tour.Si tratta di una salita molto lunga, di ben 21,7 km: la pendenza media è del 5,1% ma è un dato a dire il vero non molto significativo, perché si tratta di una salita molto irregolare, con tratti di falsopiano e anche brevi discese che si alterneranno a tratti anche molto duri, che superano anche il 10%, in particolare attorno al quinto e al decimo chilometro dell’ascesa. Bisognerà stare attenti anche alla discesa, lunga circa una ventina di chilometri e che potrebbe fornire anch’essa possibilità di attacchi. A quel punto ci sarà ancora da affrontare l’ultima salita di giornata, i Lacets de Montvernier, Gpm di seconda categoria al termine di 3,4 km decisamente impegnativi, 8,2% di pendenza media. Discesa ed eccoci lanciati verso il traguardo di Saint Jean de Maurienne, in Savoia. Se si attenderà l’ultima salita non cambierà molto in classifica, ma se si sfruttasse a fondo anche il Glandon potrebbe davvero succedere di tutto…(Mauro Mantegazza)
1. Romain Bardet (Fra, Ag2R-La Mondiale) in 5h03’40”
2. Pierre Rolland (Fra, Europcar) a 33″
3. Winner Anacona (Col, Movistar) a 59″
4. Bob Jungels (Lus, Trek) s.t.
5. Jakob Fuglsang (Dan, Astana) s.t.
6. Serge Pauwels (Bel, Mtn-Qhubeka) a 1’01”
7. Cyril Gautier (Fra, Europcar) a 1’50”
8. Damiano Caruso (Ita, Bmc) s.t.
9. Andrew Talansky (Usa, Cannondale-Garmin) a 1’55”
10. Warren Barguil (Fra, Giant-Alpecin) a 3’02”