Alla fine della stagione 2004 – 2005, il Bologna venne retrocesso in Serie B e per questo dopo lo scandalo di Calciopoli decise di denunciare le irregolarità di quel campionato che ormai tutti sanno fu falsato. L’avvocato della squadra emiliana Bruno Catalanotti ha affermato che la Corte di Cassazione di Napoli ha confermato che Giraudo dovrà risarcire come parte civile il Bologna per la retrocessione in quel campionato che evidentemente non fu decisa sul campo. Tutti e tredici i motivi di ricorso dell’ex dipendente della Juventus sono stati respinti e per questo le sentenze verso Moggi e Giraudo, principali fautori del sistema, sono state confermate. 



La Corte di Cassazione di Napoli ha respinto una richiesta degli avvocati di Antonio Giraudo che avevano presentato un ricorso contro le accuse del proprio assistito. Gli avvocati dell’ex dipendente della Juventus avevano chiesto una diminuzione della pena perchè secondo loro i sorteggi pilotati degli arbitri non erano dimostrabili su larga scala. I giudici però hanno spiegato che la situazione era diversa: “Sono proprio i diretti contatti tra gli emissari della società che avevano concorso a predisporre le griglie arbitrali e l’arbitro definitivamente sorteggiato a costituire la prova dell’inquinamento complessivo del sistema” ha detto la Corte aggiungendo che “esisteva la piena operatività di un sistema ben organizzato costituito da soggetti a vario titolo e con vari ruoli, intenzionati a porre in essere condotte penalmente illecite dirette a influire sul campionato di calcio di serie A 2004-2005”. Per questo la condanna di associazione a delinquere e frode sportiva è stata confermata per Giraudo pur se ora estinti per prescrizione.

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