Un incontro sulla carta non impossibile quello che la Sampdoria sosterrà giovedì alle ore 21 contro la formazione serba del Vojvodina Novi Sad, nell’andata del terzo turno dei preliminari di Europa League 2015-2016. A causa dei lavori allo stadio Luigi Ferraris di Genova l’incontro si giocherà all’Olimpico di Torino; di sicuro la maggiore incognita sarà legata alla differenza di preparazione tra le due squadre, avendo il Vojvodina già iniziato i suoi impegni ufficiali (lo scorso giovedì ha superato il secondo turno preliminare). Un’occasione tra l’altro per rendere omaggio, nella partita di ritorno, alla memoria di Vujadin Boskov, l’allenatore che portò allo scudetto la Sampdoria nel 1991. Per presentare Sampdoria-Vojvodina e un commento sulla partita di Torino, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva l’ex capitano blucerchiato Luca Pellegrini.



Come giudica questa partita della Sampdoria? Non semplice, perchè le squadre di questi Paesi, come tutte quelle di questa area geografica, sono forti fisicamente e anche tecnicamente, visto che poi spesso emergono anche talenti molto importanti.

Fondamentale quindi non sottovalutare il Vojvodina, la squadra serba è avanti anche come preparazione… Anche questo potrebbe essere un problema, il fatto proprio che il Vojvodina è avanti rispetto alla Sampdoria dal punto di vista della condizione, un motivo in più per non sottovalutare questo impegno europeo.



Si aspetta una Sampdoria proiettata in attacco per chiudere subito il discorso qualificazione? Direi di no e Zenga, che è non l’ultimo arrivato, lo sa bene; tanto più che il reparto offensivo della Sampdoria è un po’ quello più debole della squadra. Ora poi che la Samp ha perso anche Okaka sarà un problema in più. Okaka era un giocatore capace di andare in doppia cifra. Come lo è Eder su cui la squadra blucerchiata dovrà puntare molto.

Muriel uomo in più della formazione blucerchiata? Muriel è un punto interrogativo, questa stagione sarà quella decisiva per lui. Muriel non si è più riproposto più come i tempi di Lecce a Udine ha fatto male e l’anno scorso a Genova non ha certo fatto cose eccezionali. Vedremo.



Si potrebbe vedere già la mano di Walter Zenga o è ancora troppo presto? Zenga sta lavorando sulla squadra e sa il fatto suo, oltretutto è affiancato da Gigi Cagni, un altro vero tecnico in tutti i sensi. Non so se nell’esperienza in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi abbia provato particolari moduli di gioco, un’impostazione particolare calcistica, anche se poi dipende dai giocatori che vanno in campo che sono quelli che decidono veramente un incontro.

E’ quindi una Sampdoria che dovrà ancora rinforzarsi in vista dell’inizio del campionato secondo lei? Soprattutto nel reparto offensivo, che come ho detto è quello più debole dovrà essere rinforzato per presentarsi al meglio all’inizio del campionato. C’è anche Bonazzoli, che è ancora giovane, vedremo anche lui cosa potrà dare.

Secondo lei tra Mihajlovic e Zenga come cambia la Sampdoria a livello tattico? Non lo so, dipende sempre da come Zenga rispetto a Catania e Palermo alla sua esperienza nel Golfo interpreta il calcio. Dovrebbe esserci naturalmente una difesa a quattro con tanto di pressing, una cosa che però tutte le squadre fanno. Zenga poi farà le sue scelte.

Rimpianti per non vedere Cassano in blucerchiato? Nessuno, lo dico perchè dietro Ferrero c’è ancora la famiglia Garrone e dal punto di vista etico e morale sarebbe brutto vedere di nuovo alla Sampdoria un personaggio come lui che ha insultato a suo tempo Riccardo Garrone.

Il suo pronostico su questa partita? No non ne faccio, preferisco non fare pronostici, non è nelle mie abitudini.

(Franco Vittadini)

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