Centoduesima edizione del Tour de France da oggi al 26 luglio: 3360 chilometri suddivisi in 21 tappe di cui nove pianeggianti, tre collinari, sette di montagne con cinque arrivi in salita, una cronometro individuale e una cronosquadre. Il Tour partirà dall’Olanda con una cronometro di soli 13,8 chilometri a Utrecht. Già nelle prime tappe ci saranno grandi motivi d’interesse, dal Muro di Huy al pavé fino al Mur de Bretagne, ma tutto si deciderà in salita, nelle tante tappe tra Alpi e Pirenei con Vincenzo Nibali, Chris Froome, Nairo Quintana e Alberto Contador a giocarsi la vittoria finale. I tifosi francesi sperano invece che Thibaut Pinot riporti un successo che manca da tanto tempo al ciclismo d’oltralpe. Per presentare il Tour 2015 abbiamo sentito Gianni Bugno. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Un Tour con poca cronometro quest’anno: cosa comporterà e chi favorirà tutto questo? Diciamo che per i corridori di classifica questo non sarà decisivo, visto che vanno forte soprattutto in salita. Magari gli organizzatori hanno voluto dare più suspense alla corsa. Mi sembra però assurdo che ci sia stata una cronometro di sessanta chilometri al Giro e qui ce ne sarà solo una di tredici. Così non va bene, la situazione ideale sarebbe un chilometraggio intermedio.



Potrà già essere fondamentale il pavé alla quarta tappa? Sì, in effetti potrà essere molto importante, soprattutto se non ci sarà bel tempo potrebbe influenzare l’esito finale del Tour.

L’Alpe D’Huez sarà la tappa decisiva? Potrebbe essere come al solito una tappa determinante, anche perché in questa edizione sarà l’ultimo arrivo in salita il penultimo giorno di corsa.

In generale più dure le Alpi o i Pirenei? Non è facile dirlo, conta come li affronteranno i corridori, mi aspetto che vadano a mille su tutte le salite.

Come giudica le possibilità di Nibali, anche in base a forma e percorso? Mi sembra che sia nella stessa condizione del 2014, dunque ha tante possibilità di far bene. Anche l’anno scorso vinse il Campionato italiano, poi vinse il Tour…



Contador, Froome, Quintana: in che ordine li mette? Saranno tutti sullo stesso livello. Credo in particolare che Contador sarà più rilassato per aver vinto il Giro, ma nello stesso tempo più stanco per averlo disputato.

Quali saranno le possibili sorprese? Non dovrebbero essercene, saranno loro quattro a giocarsi le posizioni sul podio di Parigi.

Dagli altri italiani cosa si aspetta? Molti di loro saranno gregari, pur importanti, a servizio dei rispettivi capitani, comunque sono 16 in tutto e spero in alcuni successi di tappa.

Il suo pronostico su questa edizione del Tour? Nibali, Contador, Froome e Quintana avranno tutti le stesse probabilità di successo finale. (Franco Vittadini)