Il vincitore della seconda tappa (la prima in linea) dell’edizione 2015 del Tour de France è il tedesco André Greipel, che con la maglia della Lotto-Soudal ha vinto una volata a ranghi ristretti sul traguardo di Zeland, in Olanda. Il corridore classe 1982, soprannominato il Gorilla per le sue incredibili doti fisiche (è alto infatti un metro e ottantaquattro centimetri per ottantadue chilogrammi di peso), è da anni ormai tra i velocisti più forti del gruppo e può vantare ben 125 vittorie tra i professionisti, compresa quella odierna.
Ma le vittorie per Greipel sono arrivate fin da da giovanissimo, come dimostrano i due campionati nazionali in linea conquistati da juniores. Nel 2005, al primo anno da professionista con la maglia di una squadra tedesca di categoria Continental, il Team Wiesenhof, è riuscito già a vincere la sua prima corsa tra i grandi, ovvero la sesta tappa del Giro di Danimarca. Le sue ottime doti da velocista lo hanno fatto fin da subito mettere in luce, e l’anno dopo per Greipel è arrivato il primo ingaggio importante, grazie all’ex corridore Olaf Ludwig, che, diventato ormai dirigente, l’ha portato alla T-Mobile. E con la formazione tedesca (passata poi sotto diversi cambi di nome, da Team High Road a Team Columbia e infine a Team HTC-Columbia), il corridore è rimasto fino al 2010, imponendosi come uno dei velocisti più vincenti della sua generazione.
Dopo le quattro vittorie del 2006 e le due dell’anno successivo (tutte conseguite in Germania), è stato il 2008 l’anno in il corridore si è imposto all’attenzione internazionale: tra i 19 successi stagionali, spiccano le quattro tappe vinte (di cui tre consecutive) e la classifica generale al Tour Down Under, tradizionale corsa australiana di apertura del calendario internazionale, e la diciassettesima del Giro d’Italia, da Sondrio a Locarno, davanti all’allora compagno di squadra Mark Cavendish. Nonostante una caduta a inizio stagione che gli ha fatto riportare una frattura alla spalla con la conseguente perdita di parte della stagione, nel 2009 le vittorie sono diventate venti, tra cui ben quattro tappe alla Vuelta a España, che gli hanno permesso di indossare alla fine anche la maglia di leader della classifica a punti.
Dopo la vittoria della quinta tappa, con arrivo a Vinaròs, inoltre, è riuscito a indossare la Maglia Amarillo di leader della classifica generale, conservandola per due giorni. Un anno dopo è riuscito a fare ancora meglio, arrivando a 21 successi stagionali (suo miglior risultato in carriera, avvicinato ma mai più replicato), tra cui ancora tre tappe del Tour Down Under, di cui ha bissato anche la vittoria in classifica generale, ben cinque al Giro di Turchia, due al Giro di Polonia, due all’Enerco Tour e soprattutto la diciottesima del Giro d’Italia, da Levico Terme a Brescia. Nel 2011 ha cambiato squadra e si è trasferito in Belgio, alla Omega-Pharma Lotto, dove ha faticato un po’ ad ambientarsi. Solo otto vittorie per lui, anche a causa di una caduta alla Tirreno-Adriatico che gli ha fatto perdere il Giro d’Italia.
Durante il corso della stagione però ha avuto la grande soddisfazione di prendere parte per la prima volta in carriera al Tour de France e vincerne anche una tappa, la decima, da Aurillac a Carmaux, battendo il miglior velocista del momento, il britannico Mark Cavendish. A fine anno, poi, è arrivata anche la medaglia di bronzo ai campionati del mondo di Copenhagen, battuto soltanto dallo stesso Cavendish e dall’australiano Matthew Goss. L’anno dopo la sua squadra ha cambiato nome in Lotto-Belisol, e Greipel è tornato sui suoi consueti standard: dopo tre tappe al Tour Down Under (ormai quasi una corsa di casa, per lui) e altrettante sicuramente più prestigiose al Tour de France (la quarta, la quinta e la tredicesima), a fine anno ha potuto contare su 19 affermazioni totali. Da lì in poi, la carriera del Gorilla è andata…
…in fase calante, ma le soddisfazioni sono state comunque molte e perlopiù di prestigio.Tra il 2013 e il 2014 ha fatto sua la maglia di campione nazionale tedesco, e in quest’ultimo anno è tornato anche a vincere al Tour, nel corso della sesta tappa da Arras a Reims.
In questo 2015, invece, si è presentato al via del Giro d’Italia come il velocista di riferimento e, prima del ritiro avvenuto dopo la tredicesima tappa, è riuscito comunque a vincere di potenza una frazione, la sesta, da Montecatini Terme a Castiglione della Pescaia. Il lungo riposo gli ha permesso di arrivare fresco e pronto a far valere le proprie qualità fisiche anche al Tour e, alla prima occasione utile, è riuscito a battere Peter Sagan e Fabian Cancellara, sfruttando l’ottimo lavoro della sua squadra che in precedenza, grazie soprattutto al forte vento, era riuscita a scremare il gruppo e far staccare molti velocisti di punta.
Per quanto gli manchino ancora risultati di prestigio nelle classiche monumento del ciclismo (i suoi migliori risultati sono stati un ventunesimo posto alla Parigi-Roubaix nel 2011, un ventiquattresimo alla Milano-San Remo nel 2014 e un quindicesimo al Giro delle Fiandre di quest’anno), si può dire però che Greipel non fallisca mai l’appuntamento con i Grandi Giri, se consideriamo le sette vittorie al Tour, le tre al Giro e le quattro alla Vuelta. E, nonostante i 33 anni in ormai prossimi, il conto sembra destinato a dover essere presto aggiornato.