Mano pesante da parte della Procura Federale nel processo di primo grado della giustizia sportiva ai danni del Teramo: sono note le richieste fatte dal procuratore federale Stefano Palazzi al Tribunale nazionale federale. Se per il Catania Palazzi ha riconosciuto la collaborazione della società e quindi ha richiesto pene più morbide, il Teramo – accusato di aver comprato la partita-promozione di Savona, vinta 2-0 alla penultima giornata del girone B di Lega Pro – rischia tantissimo: come riporta Sky Sport, la richiesta di Palazzi è non soltanto la retrocessione in Serie D (per effetto della retrocessione a tavolino allultimo posto in classifica del girone di Lega Pro) ma addirittura una partenza nel prossimo campionato con 20 punti di penalizzazione. Pena severissima se la sentenza dovesse confermarla.



Ha preso il via oggi mercoledì 12 agosto a Roma, davanti al Tribunale federale nazionale presieduto da Sergio Artico, il processo sulla presunta combine durante la partita Savona-Teramo, match disputato lo scorso 2 maggio. Questa è una delle partite più importanti emerse nell’ultimo scandalo del calcioscommesse che sta turbando l’estate 2015 del calcio italiano. Si tratta infatti dell’incontro del girone B dello scorso campionato di Lega Pro, vinto dagli abruzzesi per 2-0. Una vittoria decisiva perché permise al Teramo di conquistare la matematica certezza della promozione in Serie B, evento storico per un club che mai nella sua storia ha militato nel campionato cadetto.



Il Teramo dovrebbe quindi debuttare in B nel campionato che avrà inizio fra poche settimane, ma è stato deferito per responsabilità diretta, quindi è a rischio retrocessione assieme allo stesso Savona. I tesserati deferiti al Tribunale Federale Nazionale Figc sono i due presidenti Luciano Campitelli del Teramo e Aldo Dellepiane del Savona (ecco perché responsabilità diretta), poi Marco Barghigiani (ex collaboratore del Savona), Ninni Corda (ex tecnico di Barletta e Savona), Marcello Di Giuseppe (d.s. del Teramo) Ercole Di Nicola (ex d.s. LAquila), Davide Matteini (calciatore Luparense San Paolo), Giuliano Pesce (dirigente), Marco Cabeccia (ex Savona) Enrico Ceniccola (ex collaboratore Savona), Fabio Di Lauro (allenatore). In questo filone delle inchieste sono infatti coinvolte anche Luparense San Paolo Fc, Barletta e LAquila, ma queste tre società per responsabilità oggettiva. Hanno chiesto di essere ammessi al dibattimento come parti terze Forlì, San Marino, Gubbio e Ascoli. In particolare è importante il ruolo proprio dell’Ascoli, che ha chiuso il girone al secondo posto: se il Teramo venisse condannato, la promozione in Serie B spetterebbe infatti ai bianconeri marchigiani.



Prima giornata subito vivace, perché l’avvocato del Teramo ha chiesto ufficialmente al consiglio giudicante la non ammissione dell’Ascoli come terza parte interessata, richiesta che però è stata respinta. Sono poi cominciate le audizioni dei testimoni delle due parti: una giornata molto intensa nella caldissima Roma per un processo che – unito a quello per il caso del Catania – minaccia di riscrivere i calendari di diversi campionati del calcio italiano.