E’ Belinda Bencic la vincitrice della Rogers Cup 2015, torneo che si è giocato a Toronto. La tennista svizzera ha infatti battuto nella finale del torneo WTA Premier V la rumena Simona Halep (costretta al ritiro sullo 0-3 nel terzo set a causa di un colpo di sole), aggiudicandosi il suo terzo torneo del maggior circuito mondiale femminile. Una vittoria che fa ampiamente comprendere la forza della diciottenne che dopo questo trionfo scala il ranking WTA e si attesta alla sua miglior posizione di sempre, la numero 12 che ormai significa essere in piena vista della Top Ten.
Belinda Bencic è nata a Flawil, il 10 marzo del 1997, figlia di un profugo cecoslovacco fuggito dopo la Primavera di Praga dal suo paese per stabilirsi in Svizzera. Il nonno paterno era stato in passato un ottimo giocatore di hockey sul ghiaccio, uno degli sport più amati in Cecoslovacchia, militando anche nello Slovan Bratislava e anche il resto della famiglia si è sempre interessata di sport. Dopo essersi segnalata nel 2012 soprattutto nel doppio, nell’anno successivo si è aggiudicata il Trofeo Bonfiglio, un torneo che ormai da decenni si propone come vetrina per il tennis giovanile. Poche settimane più tardi ha poi vinto il Roland Garros, sempre nella categoria juniores, replicando quindi a Wimbledon e diventando la prima giocatrice dopo nove anni a vincere due Slam juniores nello stesso anno solare (replicata qualche mese più tardi da Ana Konjuh). Un duplice successo che ha fatto ampiamente comprendere il suo enorme potenziale, del resto già conosciuto dagli addetti ai lavori che ne avevano segnalato le doti; anche perchè in quel periodo la Bencic ha messo insieme una striscia-record da 39 vittorie consecutive, interrotta soltanto agli Europei giovanili.
La sua prima vittoria nel circuito è stata quella riportata contro la russa Daria Gavrilova a Tokio, prima di essere fermata da Petra Kvitova. Nel 2014 è poi arrivata la partecipazione al suo primo Slam, gii Australian Open, dove al primo turno ha superato l’anziana giapponese Kimiko Date-Krumm, per poi essere battuta dalla cinese Li Na, futura vincitrice del torneo, non prima di averle fatto sudare il secondo set (perso al tie break). E’ stato però il torneo di Charleston, sulla terra verde del North Carolina, a consacrarla, grazie alle quattro vittorie riportate (tra cui quella contro la nostra Sara Errani). La prima semifinale della sua carriera è stata poi persa contro la slovacca Jana Cepelova sul filo di lana, lasciando però la netta sensazione che era ormai nata una stella. La sua impetuosa crescita è stata quindi confermata dal raggiungimento del terzo turno a Wimbledon, dove si è dovuta arrendere alla Halep; e dalla prima finale WTA a Tianjin, persa da Alison Riske.
Ancora meglio ha poi fatto agli Us Open, dove è riuscita ad approdare ai quarti di finale per poi essere eliminata da Shuai Peng che in quelle due settimane è stata fermata solo da atroci crampi nella semifinale contro la Wozniacki. Un cammino che le ha permesso peraltro di issarsi al trentesimo posto del ranking mondiale e di proporsi quindi come la maggiore speranza giovanile a livello mondiale. Il 2015 è invece iniziato in sordina, con l’uscita al primo turno degli Australian Open, per mano della tedesca Julia Goerges, una sconfitta immediatamente vendicata dal buon percorso a Indian Wells, dove la Bencic ha anche avuto modo di battere Caroline Wozniacki, numero cinque al mondo, prima di uscire agli ottavi di finale contro la serba Jelena Jankovic, ex numero uno al mondo. Ancora meglio ha poi fatto a ‘s-Hertogenbosch, ove ha raggiunto la finale, perdendo per mano della nostra Camila Giorgi. Il primo successo era quindi nell’aria, ed è arrivato sull’erba di Eastbourne, dove la Bencic ha battuto in finale Agnieszka Radwanska issandosi di conseguenza al numero 22 del ranking mondiale e soprattutto vincendo il primo titolo WTA in carriera.
A Wimbledon la Bencic ha raggiunto gli ottavi perdendo da Vika Azarenka; si è presentata alla Rogers Cup come mina vagante e sapendo di avere un tabellone terribile, ma ha fatto fuori in successione Sabine Lisicki, Ana Ivanovic e soprattutto la numero 1 del mondo Serena Williams, rimontandole un set e volando in finale dove, come abbiamo detto, dopo due ore di battaglia la Halep ha dovuto alzare bandiera bianca. Belinda Bencic è una predestinata: lo si dice da tempo, come lo si diceva di una certa Martina Hingis. Il paragone ci sta tutto per l’intelligenza tattica con la quale le due si muovono sul campo e il fatto che puntino poco sulla potenza cercando invece la tecnica; per di più entrambe sono cecoslovacche di origine con famiglia emigrata in Svizzera, e se a qualcuno fosse sfuggito la Bencic, che ufficialmente si allena con papà Ivan, è nella “scuderia” di Melanie Molitor che altri non è se non la madre della Hingis. Martina è spesso presente in tribuna per assistere ai suoi match e, ora che è tornata nel circuito per giocare il doppio, potrà vegliare in maniera più diretta sulla sua giovane erede. A proposito. Come la Hingis, anche lei può diventare una straordinaria doppista: quest’anno ha già vinto due tornei, a Praga in coppia con Katerina Siniakova e a Washington facendo team con Kristina Mladenovic.