A chiudere i Mondiali di Atletica 2015 di Pechino sono state come di consueto le due staffette 4x400m femminile e maschile. Erano in molti ad attendersi una doppietta da parte degli Stati Uniti, ma i velocisti a stelle e strisce hanno fatto il loro dovere soltanto a metà. Le donne americane infatti, dopo una gara di testa, hanno visto sfumare l’opportunità di conquistare il metallo più pregiato proprio sul rettilineo finale, quando una stremata Francesca McCorory si è letteralmente piantata lasciandosi scavalcare a velocità doppia da Novlene Williams-Mills per la Giamaica. Dopo il secondo posto delle ragazze Usa, l’affermazione nelle 4x400m maschile di LaShawn Merritt e compagni, condita da un tempo che vale la miglior prestazione mondiale, non serve a scalzare il Kenya dalla vetta del medagliere, con gli Stati Uniti costretti ad “accontentarsi” del primato nella classifica a punti per nazioni. 



Manca l’opportunità di realizzare l’accoppiata 1500m-5000m ai Mondiali di Atletica 2015 di Pechino e rinuncia all’idea di diventare la donna-copertina del mezzofondo compiendo, seppur su distanze differenti, quanto fatto da Mo Farah, autore della doppietta tra 5000m e 10.000m in questa rassegna iridata. L’atleta etiope, dopo essersi dovuta arrendere al forcing della connazionale Almaz Ayana a poco più di un km dal traguardo, si è anche vista risucchiare dall’altra etiope in gara, Senbere Teferi, brava a credere fino in fondo alla rimonta sulla Dibaba e a metterla in atto nel rush finale. Per la Dibaba arriva dunque solo un bronzo, è il caso di dire: oltre al danno, la beffa! 



Mondiali di Atletica 2015 di Pechino che per l’Italia entreranno nella storia come “i peggiori della storia”, anche a detta del Presidente Fidal Alfio Giorni, a livello globale verranno ricordati come quelli del Kenya sul tetto del mondo. La nazione africana infatti, dopo l’oro conquistato nei 1500 metri da Asbel Kiprop, hanno infatti ottenuto la certezza di chiudere la rassegna iridata in testa al medagliere. I kenyoti hanno accumulato la bellezza di 7 ori, un risultato eguagliato soltanto dalla Giamaica di Bolt, trascinatore indiscusso del movimento caraibico. Gli Stati Uniti si sono dovuti accontentare del numero di medaglie più alto tra ori, argenti e bronzi, ma lo scettro di nazione regina del medagliere spetta ormai di diritto al Kenya.   



Nella finale del salto in alto ai Mondiali di Atletica 2015 di Pechino che ha visto la prematura eliminazione dell’azzurro Gianmarco Tamberi a quota 2,29 metri, ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è stato il canadese Derek Drouin, con una misura certamente non impossibile, 2,34 metri, figlia oltre che della tensione, anche delle condizioni non ideali della pedana dopo la copiosa pioggia abbattutasi nel pomeriggio sulla capitale cinese. Nonostante un livello tecnico non eccezionale, il pubblico presente allo Stadio Olimpico di Pechino non si è però annoiato, con 3 atleti costretti allo spareggio per le medaglie dopo una situazione di assoluta parità. A contendere l’oro a Druin fino all’ultimo salto sono stati lucraino Bondarenko e l’idolo di casa Guowei Zhang. I tre avevano saltato con lo stesso numero di tentativi fino a 2,33 metri, ma non erano riusciti a superare la soglia successiva posta a 2,36 m. Con l’asticella abbassata di 2 centimetri, Drouin è riuscito immediatamente a ritrovare tecnica e concentrazione, al contrario di Bondarenko e Zhang, costretti a condividere per sempre un argento mondiale.

Non ce l’ha fatta Gianmarco Tamberi a realizzare il sogno di conquistare una medaglia nella finale del salto in alto ai Mondiali di Atletica 2015 di Pechino. L’atleta azzurro infatti, dopo aver superato al primo tentativo quota 2,20m e 2,25m, non è riuscito ad andare oltre l’asticella posizionata a 2,29 metri di altezza. Dei tre tentativi effettuati da Tamberi, è soprattutto l’ultimo a lasciare il rammarico più grande, con l’azzurro capace di saltare ben oltre la misura prestabilita, ma un soffio troppo lento nello svincolo con le gambe: decisivo in senso negativo nel determinare la caduta dell’asticella. Tamberi, subito dopo l’eliminazione, non ha nascosto la sua delusione, soprattutto considerando il momento complicato vissuto dall’atletica italiana, a digiuno di medaglie in questa rassegna iridata. Ecco le parole di Gianmarco:” iniziata male la giornata. Non ho mai sentito la sensazione giusta. Volevo fare bene , ero l’ultimo degli italiani in gara e ci tenevo, siamo stati sfortunati. Non capisco cosa è andato storto, dove ho sbagliato. Non mi sentivo troppo carico di pressione, volevo divertirmi. Boh, proprio non so spiegarmi. Non è andata come pensavo, evidentemente era una giornata no. Chiedo scusa a tutti gli italiani, quelli che erano qui per tifarmi, quelli a casa: potevo saltare ben più di 2.29. Non c’è proprio niente da aggiungere“.

La maratona di oggi segna il rimpianto per un’atleta che avrebbe potuto dire oggi la sua in questa specialità. Si tratta di Valeria Straneo che ha raccolto due argenti al Mondiale scorso a Mosca e all’Europeo di Zurigo. Questi ha dovuto rinunciare al Mondiale per problemi fisici, senza riuscire a partire per la Cina. L’atleta classe 1976 è stata fermata dalla fascite plantare, l’infiammazione l’ha colpita in maniera dirompente impedendole addirittura di potersi allenare. Un peccato perchè siamo sicuri che Valeria avrebbe potuto essere molto competitiva anche oggi, arricchendo il nostro medaliere nella importante competizione.

Oggi domenica 30 agosto 2015 è la nona e ultima giornata di gara ai Mondiali di atletica 2015, la rassegna iridata che si sta disputando a Pechino e che oggi si chiuderà assegnando gli ultimi sette titoli: ecco dunque qual è il programma delle finali odierne. Nella mattina cinese – quando in Italia sarà ancora notte – ci sarà la maratona femminile, gara che prenderà il via alle ore 1.30 italiane, le 7.30 cinesi. Purtroppo non ci sarà nessuna italiana in gara, un vuoto molto triste e dovuto soprattutto all’assenza di Valeria Straneo, che negli ultimi anni ci aveva regalato molte gioie con gli argenti ai Mondiali 2013 e agli Europei 2014. Nella sessione serale ecco le ultime sei finali iridate: si comincerà alle ore 12.30 italiane (18.30 di Pechino) con il salto in alto maschile, la gara più importante in chiave azzurra perché abbiamo Gianmarco Tamberi che è fresco di record italiano e può essere un outsider per il podio, anche se la missione non sarà facile perché la concorrenza è agguerrita e numerosa. Alle ore 12.45 ecco il lancio del giavellotto femminile, gara attesa soprattutto dai tedeschi, perché ci saranno ben quattro atlete della Germania, tutte in grado di salire sul podio. La prima finale in pista sarà alle ore 13.15 quella dei 5000 metri femminili, che vedrà il tentativo di Genzebe Dibaba di fare la doppietta con i 1500 che l’etiope ha già vinto. Si proseguirà con i 1500 metri maschili alle ore 13.45, una finale che si annuncia molto interessante perché il pronostico è apertissimo e le sorprese possibili. Come di consueto, la chiusura dei Mondiali sarà affidato alle 4×400: appuntamento dunque alle ore 14.05 con la staffetta 4×400 femminile, infine alle ore 14.25 la staffetta 4×400 maschile, ultima gara in assoluto dei Mondiali 2015. In entrambi i casi favoriti gli Usa, come da tradizione nella staffetta lunga: pronostico che sembra chiuso fra le donne, mentre tra gli uomini c’è maggiore equilibrio.

La diretta tv sarà garantita sia su Rai Sport 1 (numero 57 del telecomando e disponibile anche al numero 5057 della piattaforma Sky), che garantirà una diretta che coprirà prima la maratona e poi le gare pomeridiane, sia sul canale tematico Eurosport, disponibile sia sulla piattaforma Sky sia su quella di Mediaset Premium, naturalmente con la stessa copertura di tutte le gare. La diretta streaming video sarà dunque garantita dal sito Internet della Rai all’indirizzo www.rai.tv, oppure per quanto riguarda Eurosport tramite Sky Go, Premium Play ed Eurosport Player. Preziose informazioni su Pechino 2015 si troveranno sul sito della Federazione internazionale (http://www.iaaf.org/) e sui suoi contatti ufficiali sui principali social network, che sono su Facebook e @iaaforg su Twitter.