1-1 tra Lazio e Dnipro Dnipropetrovsk nella prima giornata del gruppo G. Al gol di Sergej Milinkovic-Savic ha risposto negli ultimi secondi di gioco l’ucraino Yevhen Seleznyov, con un colpo di testa che ha beffato la difesa biancoceleste. Nell’altra partita del girone i francesi del Saint Etienne e i norvegesi del Rosenborg hanno pareggiato per 2-2. Seconda giornata di coppa in programma giovedì 1 ottobre 2015: appuntamento alle ore 19:00 con Rosenborg-Dnipro e Lazio-Saint Etienne.
Giornata difficile per l’undici di Markevych Myron, che non riesce a giocare come vorrebbe ma porta comunque a casa un risultato positivo, e visto l’andamento della gara è sicuramente un bottino di tutto rispetto.
Ancora una volta la formazione di Pioli si dimostra davvero scarsa nella gestione del risultato, non vincendo una partita in cui aveva giocato nettamente meglio.
Forse un po’ eccessivo nei confronti dei giocatori della Lazio (le ammonizioni a Hoedt e Milinkovic-Savic francamente non c’erano), ma abbastanza equilibrato nel giudicare gli altri episodi.
Dopo i primi quarantacinque minuti di gioco la Lazio conduce 1 a 0 sul Dnipro. Vantaggio meritato per la formazione di Pioli che sin dal fischio d’inizio ha preso le redini del gioco, proponendosi spesso e volentieri nell’area di rigore avversaria. Dopo la doppietta all’Udinese, Matri va vicinissimo al gol anche stasera, ma sulla sua strada trova un super Boyko che gli nega l’1 a 0. Ma è solo questione di tempo prima che i biancocelesti trovino il modo di sbloccare il risultato, quando sugli sviluppi di un calcio di punizione Milinkovic-Savic intercetta il pallone di testa e lo spedisce in rete, battendo Boyko. Da segnalare un’iniziativa personale di Felipe Anderson che si invola verso la porta, ma pecca di egoismo e invece di passare il pallone a un compagno libero si incarta e perde l’attimo per calciare a rete. Ma nel complesso si sta comportando molto bene l’undici di Pioli, che nella ripresa deve cercare di chiudere una partita che sta dimostrando di tenere in pugno.
Gli ucraini, finalisti dell’ultima edizione dell’Europa League. Per il momento è l’unico del Dnipro che si è fatto vivo dalle parti di Marchetti, senza però impensierirlo più di tanto. Qualche fallo di troppo nei confronti dei giocatori della Lazio, forse meritava un’ammonizione.
Stasera l’undici di Pioli sembra decisamente in palla, tante azioni anche se rimane la cronica incapacità di finalizzare le occasioni create e massimizzare il risultato. Alla prima da titolare, il nuovo acquisto della Lazio fa subito centro segnando il gol dell’1 a 0. Ma ora deve stare attento perché giocherà l’intero secondo tempo con la spada di Damocle dell’ammonizione. Bene anche Felipe Anderson e Kishna. Un paio di uscite non proprio impeccabili per l’estremo difensore della Lazio. (Stefano Belli)
Dnipro
Nega la gioia del gol a Matri, anche se non esce molto bene dal confronto con Milinkovic-Savic.
Qualche difficoltà nel contenere Milinkovic-Savic.
Partecipa spesso al gioco e dà il suo contributo alle azioni del Dnipro.
Fa il compitino, ma niente più.
Va vicino al gol del pareggio, per il resto impalpabile.
Serve l’assist dell’1-1 a Seleznyov, bravo a crederci fino in fondo.
Sostituito a inizio secondo tempo, non ha lasciato il segno sulla partita.
Novanta minuti dove non commette errori e fa sentire la sua presenza a centrocampo.
Poi si fa ammonire e Myron decide di sostituirlo con Bruno Gama (SV), vedendolo piuttosto innervosito.
Uno dei pochi del Dnipro che corre, spesso ha la meglio su Radu non al meglio.
Prestazione appena sufficiente per il numero 12 del Dnipro.
Anche lui molto più veloce di Radu, può permettersi di arrivare quasi indisturbato nei pressi di Marchetti.
Partita di grande sostanza per il centravanti, che dopo aver segnato al Napoli punisce un’altra squadra italiana, privandola della vittoria a tempo scaduto.
A differenza di Pioli, effettua un paio di cambi a inizio secondo tempo, consentendo così ai subentranti di prendere confidenza con la partita e dare un sostanziale contributo al pareggio.
(Stefano Belli)
Lazio
Un paio di suoi interventi decisivi nella ripresa, poi si fa sorprendere anche lui come tutti gli altri sul gol di Seleznyov.
La prolungata assenza dal terreno di gioco si è fatta sentire, soprattutto nella ripresa.
Giovane ma ancora troppo ingenuo per giocare ad alti livelli.
L’ottimo difensore intravisto lo scorso anno è solo un lontano ricordo e anche stasera ne ha dato un saggio.
Troppo lento, sovrastato atleticamente da Matheus e Matos.
Indovina un passaggio su dieci, quando stoppa il pallone non si sa che fine farà.
Anche lui ancora lontano dalla condizione ottimale.
Ogni volta che prende palla si intestardisce e vuole andare in porta con tutto il pallone.
Segna il gol del momentaneo 0-1, si fa sempre trovare vicino dalle parti di Boyko, molto forte fisicamente, i contrasti li vince quasi tutti lui. Esordio europeo (con la maglia della Lazio) più che buono per Sergej.
Entra a tempo quasi scaduto, impossibile giudicarlo.
Propositivo ma niente di più, non lascia il segno sulla partita.
Pioli lo manda in campo nel tentativo di riportare il match sui binari giusti per la Lazio, ma a parte un debolissimo tiro non fa nulla.
Si fa sempre quasi trovare in fuorigioco, a differenza della partita con l’Udinese non trova la porta.
Entra a pochi minuti dalla fine e provoca prima la punizione dalla quale nascerà poi il corner che porterà al pareggio del Dnipro.
Discutibile la scelta di operare i cambi a un quarto d’ora dalla fine, con la squadra sulle gambe. Candreva, Keita e Mauri non hanno così modo di entrare in partita, creando anche qualche problema ai compagni.
(Stefano Belli)