La Fiorentina batte il Carpi 1 a 0 allo stadio Braglia di Modena e trova i primi 3 punti in trasferta di questa Serie A 2015-2016.  A decidere il match in favore dei viola è stato Babacar,  bravo a trovare un gol da vero attaccante d’area di rigore al 35′ sugli sviluppi di un cross basso di Pasqual. Fiorentina che vola dunque a 9 punti e raggiunge la terza posizione in solitaria; Carpi che rimane invece ad un punto e non si smuove dalla penultima casella della graduatoria.



La squadra di Castori crea diverse occasioni e arriva ad un passo dal concretizzarle ma è costretta a pagare dazio ad un Tatarusanu in serata di grazia. Dopo 4 giornate e un solo punto in classifica i biancorossi hanno bisogno di aumentare il proprio ruolino di marcia, soprattutto fra le mura amiche: pena la retrocessione nella serie cadetta. Gli uomini di Sousa non sono di certo nella loro serata migliore, ma dopo essere stati tenuti a galla dal loro estremo difensore, riescono a trovare il gol del vantaggio e a resistere al forcing biancorosso. La concretezza si dimostra un pregio della squadra viola, che con 3 vittorie in 4 partite si configura come una delle maggiori candidate per un posto in Europa.  Tiene sotto controllo un match che potrebbe sfuggirgli di mano visto il nervosismo in campo. Interviene nei momenti giusti senza spezzettare troppo il gioco; è aiutato dal fatto di non dover valutare casi di difficilissima lettura.



Dopo aver conquistato il primo punto in Serie A in quel di Palermo, il Carpi di Castori cerca la prima vittoria al Braglia contro la Fiorentina di Paulo Sousa, giunta alla vigilia della quarta giornata del massimo campionato con 2 vittorie casalinghe e una sconfitta in trasferta. L’allenatore dei padroni di casa opta per un 3-5-1-1 studiato per occupare al meglio la zona nevralgica del campo, affidandosi alla verve dei due davanti in fase offensiva. Tra i pali chance da titolare a Benussi(voto 5.5), protetto da una linea difensiva composta da Zaccardo(voto 6),Bubnjic (voto 6) e Romagnoli(voto 5,5); nel ruolo di fluidificanti, rispettivamente a destra e a sinistra, agiscono Letizia (voto 6) e Gabriel Silva (voto 6). A centrocampo il compito di dettare il ritmo è affidato a Cofie (voto 6,5), neo-acquisto biancorosso affiancato dalle mezzali Lollo (voto 5,5) e Fedele (voto 6). Il peso offensivo poggia tutto sulle spalle di Borriello (voto 6,5), punto di riferimento centrale sostenuto sulla trequarti dall’ex viola Ryder Matos (voto 6). Il portoghese Paulo Sousa cerca il primo successo fuori dal Franchi affidandosi ad un offensivo 3-4-2-1. Titolare della porta gigliata il rumeno Tatarusanu (voto 7); davanti a lui difesa a 3 composta da Tomovic (voto 5,5), Gonzalo Rodriguez (voto 5,5) e Roncaglia (voto 6). Sulle ali agiscono il brasiliano Gilberto (voto 6) e il capitano Pasqual (voto 6,5), mentre la mediana viola parla spagnolo grazie alla presenza di Mario Suarez (voto 6,5) e Borja Valero (voto 6). In avanti occasione per Bernandeschi (voto 6) e Rossi (voto 6), giocatori dai piedi buoni in grado di servire palloni interessanti alla punta centrale Babacar (voto 6,5).



La formazione di Castori mette in campo un atteggiamento apparentemente attendista per poi distendersi in contropiede e far male ai viola. Le due occasioni più limpide prima della rete di Babacar sono di marca biancorossa: ha il demerito di chiudere in svantaggio il primo parziale. Tanti duelli aerei, sportellate e inserimenti in profondità. Ha almeno due occasioni per portare in vantaggio i suoi, peccato che Tatarusanu si esalti in entrambe le occasioni. Il difensore fa una partita ordinata, ma se Babacar riesce a fare ciò che vuole in area di rigore in occasione del gol è anche colpa sua. La squadra viola va negli spogliatoi in vantaggio 1 a 0, capitalizzando al meglio l’unica vera occasione capitata durante i primi 45′ di gioco. Avrebbe potuto essere tranquillamente sotto 2 a 0, ma cinismo e fortuna fanno parte del gioco! Salva in due occasioni su Borriello negandogli la gioia del gol: l’ultimo intervento di piede, di puro istinto ha del prodigioso. Tiene a galla i suoi. Si fa prendere spesso in velocità da Borriello, giocatore che non fa di certo dello scatto la sua migliore qualità. Disordinato in molte chiusure: non dà sicurezza al reparto difensivo.

Il portiere biancorosso non può nulla sul gol di Babacar. Sempre sicuro in uscita alta e in presa: non fa rimpiangere Brkic

L’ex Milan ha dalla sua l’esperienza di tante battaglie: la fascia di capitano lo responsabilizza e lo aiuta nel limitare le sortite avversarie. BUBNJIC 6: Ha il suo bel daffare nel limitare le punte viola: se la cava spesso con il fisico

Pesa sulla media l’azione del gol dei viola: è lui il difensore biancorosso che non riesce ad impedire che Babacar porti in vantaggio la Fiorentina. Un atteggiamento più deciso in quell’occasione avrebbe fatto comodo.

Sempre propositivo: si sovrappone a ripetizione sulla fascia destra per offrire ai compagni un’opzione di passaggio sempre sicura. I suoi cross creano spesso scompiglio nella retroguardia viola. (dal 77′ A. LAZZARI s.v.)

Buon mix di quantità e qualità. Pedina difficilmente sostituibile nello scacchiere biancorosso.

Parte bene nel primo tempo fornendo il cross del potenziale 1 a 0 per Borriello. Cala alla distanza. (dal 56′ DI GAUDIO 5,5: Il suo impatto nel match non è certo devastante come quello contro l’Inter. Trasparente.)

Soffre il dinamismo dei centrocampisti avversari, Borja Valero in primis. Non la sua migliore prestazione.

Costringe Gilberto a limitare le sortite offensive cercando in diverse occasioni di arrivare sul fondo. Ha la palla per il pareggio: ma il tuffo di testa sul cross potente di Letizia è difficile da controllare e termina alto.

Non è il giocatore funambolico ammirato nelle prime uscite. Anche lui si fa ipnotizzare da Tatarusanu da pochi passi. Non si fa trovare pronto contro la sua ex squadra. (dal 71′ MBAKOGU 6: Ha poche occasioni per incidere: aggiunge peso offensivo al reparto, ma non fa la differenza.)

Tanto dinamismo, tanto lavoro oscuro e altrettante occasioni: manca la finalizzazione, un po’ per merito di Tatarusanu, un po’ per sue colpe

Ha instillato nei suoi lo spirito giusto, ma nel cocktail per la salvezza manca l’ingrediente del cinismo. Ha fortunatamente ancora del tempo a disposizione per rimediare.

Man of the match indiscusso: salva i suoi in almeno 3 occasioni. Mostra alcune delle qualità che hanno convinto Paulo Sousa a puntare su di lui in avvio di campionato.

Non sempre attento in chiusura; nel primo tempo rischia di regalare a Borriello il gol del momentaneo vantaggio.

Così come Tomovic è vittima di vistosi cali d’attenzione nel primo tempo. Un suo disimpegno errato costringe Tatarusanu al prodigio su Borriello.

Il migliore del reparto arretrato viola. Partita grintosa come sempre, l’argentino si rende protagonista di una scivolata tanto rischiosa quanto bella nel finale di match sul solito Borriello scongiurando il pareggio.

Si limita al compitino. Soffre spesso l’intraprendenza di Gabriel Silva, ma nel finale si spinge in avanti lasciando intravedere le sue potenzialità SUAREZ 6,5: Una delle migliori prestazioni dello spagnolo dall’arrivo in Italia. Detta i tempi al centrocampo ed è sempre presente in fase d’interdizione. In crescita.

Tocchi sopraffini, dinamismo, inserimenti intelligenti e generosità. Acclamato dal pubblico viola presenta a Modena, è il vero leader della squadra.

Esce dopo soli 45 minuti per un acciacco: nel primo tempo confeziona il cross da cui nasce il gol di Babacar.(dal 46′ MARCOS ALONSO 6: Soffre la spinta di Letizia ma lo costringe spesso al ripiegamento. Come sempre dà il meglio nella fase offensiva.)

Da lui ci si aspetta sempre la giocata da fenomeno, e a volte si resta delusi. Si accende a sprazzi, ma quando lo fa sono dolori per tutti. (dal 76′ VERDU’ s.v.)

Assente durante tutto il primo tempo: è ancora l’ombra del giocatore che tutta Italia ha amato. Ha ancora da lavorare sulla condizione prima di poter tornare ad essere “Pepito”. (dal 58′ KALINIC 6: Tanti movimenti per la squadra, sponde e inserimenti: il croato sarà meno appariscente di Rossi, ma in attesa del vero “Pepito”, il suo apporto è fondamentale.)

Così come i grandi attaccanti, inizia a segnare anche i gol meno belli. Sul cross di Pasqual si fa beffe di Romagnoli dando dimostrazione di tecnica e forza fisica. Decisivo.

I suoi non esprimono un gioco “champagne”, ma se chiederete ad un allenatore qual è la qualità più importante per una squadra di calcio lui vi risponderà: “la concretezza”. Il portoghese non fa eccezione.

(Dario D’Angelo)