La Fiorentina batte l’Inter 4 a 1 a San Siro rendendosi protagonista di una prova maiuscola. Trascinata da un Kalinic in formato super, autore di una tripletta da sogno, la squadra di Paulo Sousa umilia quella di Mancini, raggiunta dai gigliati in vetta alla classifica a quota 15 punti dopo 6 giornate. 

Letteralmente travolta dalla Fiorentina: subisce il miglior approccio dei viola fin dai primi minuti. Assomiglia ad un pugile suonato ma crolla al tappeto troppo presto. Non assomiglia neanche lontanamente alla squadra delle prime 5 giornate.



Squadra perfetta: velocità, inserimenti, tagli in profondità, possesso palla, la squadra di Sousa stende l’Inter in meno di mezz’ora e si propone come una seria candidata al titolo di Campione d’Italia.

Non sbaglia nulla, dall’assegnazione del rigore all’espulsione di Miranda: ottima direzione arbitrale.



L’Inter di Mancini, capolista dopo 5 giornate di campionato a punteggio pieno, affronta la “rivelazione” Fiorentina, plasmata da Paulo Sousa a sua immagine e somiglianza e capace di ottenere 4 successi in 5 giornate: allo Stadio San Siro va dunque in scena un match d’alta classifica, ma quali sono le scelte degli allenatori?

Roberto Mancini opta nuovamente per il 4-3-1-2: la linea difensiva a protezione di Handanovic (voto 4), è composto da destra verso sinistra da Santon (voto 5), Miranda (voto 4), Medel (voto 4,5) e Telles (voto 5); centrocampo a tre molto fisico ma allo stesso tempo garanzia di qualità, con Felipe Melo nel ruolo di centrale (voto 5), affiancato da Guarin (voto 5) e Kondogbia (voto 5). Il ruolo di trequartista è affidato al croato Perisic (voto 4,5), chiamato ad ispirare le due punte Icardi (voto 5) e Palacio(voto 5), con quest’ultimo informato di dovere scendere in campo pochi minuti prima del via dopo l’infortunio di Jovetic nel riscaldamento. Paulo Sousa risponde con il 3-4-1-2 che ha caratterizzato l’avvio di campionato dei viola: in porta il rumeno Tatarusanu (voto 5,5) è ormai il titolare fisso: davanti a lui difesa a tre composta da Roncaglia(voto 6), Gonzalo Rodriguez (voto 6) e Astori (voto 6). Nel centrocampo a quattro scelto dall’allenatore portoghese agiscono il polacco Blaszczykowsky (voto 6,5) sulla fascia destra e lo spagnolo Marcos Alonso (voto 7) su quella sinistra; in cabina di regia si muovono invece Badelj (voto 6,5) e Vecino (voto 6,5). Tanta qualità in zona offensiva con Ilicic (voto 7,5) e Borja Valero (voto 6,5) a supporto di Kalinic (voto 8) schierato nel ruolo di unica punta.  



Nerazzurri travolti dai viola: la squadra di Mancini, imbattuta fino a stasera, imbarca 3 gol dai viola in 23 minuti. Nel primo tempo in balia della Fiorentina, rischiano di uscire con le ossa rotte da San Siro!  Se il migliore della squadra prende 5 c’è davvero qualcosa che non va: premiato per aver messo in mostra l’ottima sensibilità col piede sinistro.  Regala un calcio di rigore in avvio controllando malamente un passaggio arretrato di Medel e atterrando Kalinic; pochi minuti più tardi respinge male un tiro di Ilicic e facilita il raddoppio dei viola: serataccia per lui! 

Primo tempo da sogno per gli uomini di Sousa: tutto funziona alla perfezione! Manovra fluida, velocità, intensità, qualità: la Fiorentina mette l’Inter alle corde!  Procura un calcio di rigore, costringe Miranda all’espulsione e segna una doppietta in 23′ all’esordio a San Siro: serve altro.  Se proprio bisogna trovare un peggiore nei viola questi è il rumeno, autore di un passaggio da brividi che per poco non si tramuta in autogol! (Dario D’Angelo)

Inter

Colpevole sul almeno due dei gol della Fiorentina: spiana la strada ai viola. Non è la sua serata e si capisce quando atterra Kalinic regalando il penalty dell’1 a 0 gigliato. Serataccia.

Molle, fuori postazione in diverse occasioni soffre a più riprese le scorribande avversarie.

Compromette in maniera definitiva la gara dell’Inter facendosi espellere sul 3 a 0 alla mezz’ora per un fallo da ultimo uomo su Kalinic: sarebbe stato preferibile subire il poker ma restare in parità numerica.

Soffre come i suoi compagni di reparto ma ci mette tanta grinta e personalità, meritando gran parte dei pochi applausi nerazzurri della serata

In fase difensiva totalmente da rivedere: soffre costantemente la verve di Ilicic; quando si spinge in avanti mostra il meglio di sé: un piede sinistro educato che è l’artefice del gol di Icardi.

Partita senza capo né coda del colombiano, mai in partita, spesso vittima dei fischi del pubblico. (dal 77′ BROZOVIC s.v.)

Incappa anche lui in una serata no: ci mette tanta grinta per tappare le falle di un centrocampo che fa acqua da tutte le parti, ma non riesce a imporsi come nei confronti precedenti.

Il francese abbandona il campo al 45′ sostituito da Ranocchia. La Milano nerazzurra non ha ancora potuto ammirare il giocatore valutato 35 milioni: assente ingiustificato. (dal 46′ RANOCCHIA 5,5: Cerca di dare sicurezza ad un reparto in perenne sofferenza ma viene spesso beccato dal pubblico)

L’ex Wolfsburg è un fantasma in fase offensiva, e quando si trova costretto a difendere viene umiliato dalla velocità di Marcos Alonso che lo supera come un birillo prima di sfornare l’assist del momentaneo 0-3 viola. (dal 61′ BIABIANY 6: L’unica nota lieta della serata nerazzurra: torna in campo dopo mesi di esilio forzato dovuti al problema cardiaco. Spera di poter lasciare il segno da qui a fine stagione)

Tanta corsa e sacrificio come da copione, ma poco altro. Conquista il calcio di punizione da cui scaturisce il gol di Icardi

Il migliore dei suoi: riesce a capitalizzare l’unico pallone utile fattogli recapitare dai suoi. Dimostra per l’ennesima volta di avere il gol nel sangue

Il vero sconfitto della serata è proprio lui: l’allenatore nerazzurro perde nettamente il confronto con il pari ruolo viola. I suoi subiscono il miglior posizionamento in campo dei gigliati, che penetrano nella difesa interista come una lama nel burro.

Fiorentina

Il peggiore dei suoi: incerto con i piedi in un paio di occasioni, si lascia anticipare di testa da Icardi in occasione del gol nerazzurro

Buona partita di contenimento dell’argentino, che esce nel finale in barella per una botta rimediata in contrasto (dal 75′ GILBERTO s.v.)

Poco impegnato dall’attacco interista, dirige come sempre con personalità il pacchetto arretrato.

Puntuale in chiusura e preciso nei disimpegni. Offre un’ottima prova sotto gli occhi attenti di Conte.

Meno appariscente del pari ruolo Alonso, è garanzia di kilometri e intelligenza tattica. Acquisto azzeccato. (dal 70′ TOMOVIC s.v.)

Tanti palloni giocati e qualche inserimento in avanti: enormi margini di miglioramento per un giocatore cresciuto vistosamente sotto il profilo della personalità.

Spazia su tutto il fronte d’attacco dispensando tocchi di qualità sopraffina: elemento insostituibile in casa viola

Il padrone del centrocampo questa sera a San Siro: il giocatore croato dispensa palloni con classe e personalità. Rispetto al suo arrivo in Italia è un altro giocatore: detta i tempi con carisma da grande giocatore. (dall’81’ MATI FERNANDEZ s.v.)

Freccia inarrestabile sulla fascia sinistra: umilia Perisic servendo a Kalinic il pallone del 3 a 0. In questo avvio di stagione è il migliore esterno sinistro della Serie A.

A tratti incontenibile: apre le marcature dal dischetto ma entra in due dei restanti 3 gol realizzati da Kalinic. Il giocatore lento e abulico di qualche anno fa è il lontano parente dello sloveno che ha illuminato il Meazza questa sera.

Mattatore della serata, mette a segno una tripletta a San Siro da raccontare ai nipotini. Mette il turbo fin dall’inizio conquistando il rigore che mette il match in discesa, e prosegue rendendosi protagonista di una prestazione letteralmente perfetta. Se continuerà con questo ritmo rischia di essere la sorpresa del campionato italiano

 Vince il confronto diretto con Mancini: dopo le lodi per il gioco difensivo dei suoi, ecco la perfezione anche in zona offensiva. La vetta in classifica dei viola è anche merito suo: trascinatore silenzioso.

 

(Dario D’Angelo)