Nella 6^ giornata di Serie A la Fiorentina travolge l’Inter 4 a 1 e conquista la vetta della classifica a pari merito con i nerazzurri. Avvio a razzo dei viola che sfruttano il controllo errato con i piedi di Handanovic sul retropassaggio di Medel con Kalinic, atterrato dal portiere sloveno e bravo a meritare il rigore trasformato al 4′ del primo tempo da Ilicic. Non passa un quarto d’ora che lo stesso Ilicic dà vita all’azione che lo ha reso celebre in Italia: partenza palla al piede dalla fascia destra, azione ad accentrarsi dello sloveno e siluro di sinistro verso la porta del connazionale Handanovic, che riesce ad intervenire sul pallone alzando la traiettoria, ma non abbastanza per impedire al rapace Kalinic di fiondarsi sulla sfera in prossimità del palo spingendola in rete per il 2 a 0. Sembra un incubo per l’Inter ma cinque minuti più tardi Marcos Alonso innesta una marcia irresistibile per il povero Perisic, costretto ad improvvisarsi difensore e aggirato dallo spagnolo, autore di un crosso perfetto che pesca in area ancora una volta Kalinic, bravo ad anticipare in scivolata Santon e a spingere in rete il pallone del 3 a 0. Si potrebbe pensare che il peggio per l’Inter sia alle spalle ma non è così: al 32′ Kalinic, lanciato da Badelj, si invola verso la porta avversaria ed è pronto a calciare a tu per tu con Handanovic ma il braccio sulla spalla di Miranda gli impedisce di tirare e ne provoca la caduta. Per D’Amato non ci sono dubbi: fallo da ultimo uomo e rosso diretto per il brasiliano che lascia i suoi in inferiorità numerica sul 3 a 0. Nella ripresa il copione non cambia fino al 60′ quando da un calcio di punizione perfetto di Telles nasce il gol che rinvigorisce le speranze nerazzurre: cross dell’ex Galatasaray che finisce sulla testa di Icardi, bravo ad anticipare Tatarusanu in uscita e ancor più rapido ad anticipare tutti ribadendo a rete dopo la respinta del palo. Per circa un quarto d’ora l’Inter sembra credere nel miracolo sportivo, ma indovinate un po’? Ci pensa Kalinic a chiudere il match: 76′ di gioco, contrasto vinto sulla trequarti contro un Santon troppo arrendevole, apertura sulla sinistra per Ilicic, finta di tiro e assist dello sloveno, e battuta a rete indisturbata dell’eroe croato che porta il pallone a casa meritatamente. Inter dunque sconfitta in casa per la prima volta in stagione e costretta probabilmente a ridimensionare le proprie certezze; Fiorentina al contrario in vistosa crescita e pronta a recitare un ruolo da protagonista in Serie A, non soltanto per l’ingresso in Europa, ma anche per una vittoria del campionato a questo punto non più impossibile. (Dario D’Angelo)
Il Bologna cade in casa contro l’Udinese di Maran. Al Dall’Ara finisce 2-1 per i bianconeri grazie ai gol di Badu e Zapata. Primi trenta minuti di gara particolarmente soporiferi, ritmi bassi e Udinese messa meglio in campo ma poi messa in difficoltà dal fraseggio felsineo. Il Bologna si da da fare con Destro mentre i friulani cercano ripetutamente Zapata e Therau con delle verticalizzazioni. Al trentunesimo si ferma Giaccherini nel Bologna, al suo posto entra Brienza. Poco dopo i padroni di casa trovano la via del gol: incursione di Rizzo in area avversaria, palla per Mounier che sfodera un tap-in vincente. L’Udinese risponde con un diagonale impreciso di Marquinho e il primo tempo si chiude con il Bologna avanti. Nel secondo tempo si vede Lodi tra le fila dei bianconeri; i ragazzi di Colantuono iniziano a macinare gioco e premono in fase offensiva. Al 61esimo arriva il pareggio con Badu che scatta sul filo del fuorigioco su assist di Edenilson. Davanti a Mirante, Badu è cinico nel ribattere in rete una respinta: 1-1. Poco dopo Brienza spreca una ghiotta chance per il suo Bologna facendosi deviare in angolo da Karnezis un tiro ravvicinato. Ne approfitta l’Udinese che mette al tappeto la squadra di Rossi con un gol di Zapata all’ottantaseiesimo: il colombiano trafigge Mirante con un tocco ravvicinato e fa volare l’Udinese. (Jacopo D’Antuono)
Un destro potente e preciso, che spacca la barriera e la resistenza stoica del Verona e porta la Lazio verso il cielo azzurro della Serie A: nella punizione vincente di Parolo, oltre a 3 punti pesantissimi, c’è anche la metamorfosi della Lazio di inizio stagione, fiaccata e demoralizzata dal preliminare di Champions perso tanto da crollare al tappeto ad ogni ostacolo più alto della media (Chievo e Napoli), rischiando di compromettere un’annata intera. E invece, dopo il 2-0 sul Genoa, ecco un altro segnale di carattere: la squadra di Pioli, stretta attorno al proprio tecnico, riparte dai punti fermi della scorsa stagione, in particolare una mediana di livello, con Biglia e Parolo migliori in campo. Ma scopre anche un Milinkovic-Savic protagonista nel finale e ritrova l’esuberanza di Keita, decisivo con il rigore conquistato. Assente ingiustificato invece Djordjevic, che per non diventare un problema va recuperato totalmente, al più presto. Dall’altra parte Mandorlini, sfortunato e un po’ rinunciatario, paga l’assenza della prima punta fondamentale nel suo tipo di gioco (Toni e Pazzini) ed esagera con il baricentro basso: le alternative erano poche, d’accordo, infatti lungi da noi l’accanirci nei voti e nelle valutazioni. Ma piazzare il pullman davanti alla porta già dal minuto 5 non è mai un’attitudine promettente… (Luca Brivio)
La gara viene aperta dopo due minuti dalla rete di Defrel che sfrutta una respinta corta di Bizzarri su tiro da fuori di Floro Flores. Il pari dei clivensi arriva alla fine del primo tempo, palla dentro di Pepe con Paloschi che la devia di schiena e la palla si insacca in fondo alla rete. La gara cala nella ripresa senza regalare grandi emozioni e con il risultato che non varia. (M.F.)
Il Torino batte il Palermo 2 a 1 al termine di una partita emozionante (soprattutto nel concitassimo finale): quarta vittoria stagionale per gli uomini di Ventura che salgono a quota 13 punti in classifica, terza sconfitta consecutiva per i rosanero di Iachini che perdono altre posizioni e si allontano sempre più dalle parti alte della graduatoria. Primi minuti piuttosto sonnolenti, con entrambe le squadre in campo che hanno preso le misure commettendo diversi errori soprattutto nei passaggi, dopodiché sono i padroni di casa del Torino a prendere l’iniziativa e le redini del gioco, ottenendo diversi calci d’angolo e rimanendo costantemente nella metà campo degli ospiti. La prima occasione ghiotta capita sui piedi di Quagliarella che prova a sorprendere Sorrentino con un pallonetto, mancando però completamente lo specchio della porta. Il Palermo si limita a difendere rimanendo quasi interamente dietro la linea del pallone, senza rinunciare però al contropiede, in un frangente Daprelà si rende pericoloso con un colpo di testa che però esce sopra la traversa. Negli ultimi minuti della prima frazione di gioco è il Palermo ad andare vicinissimo al gol con Trajkovski che direttamente da calcio di punizione colpisce in pieno la traversa. Quando tutto porta a far pensare che si arriverà all’intervallo sullo 0-0, ecco arrivare quasi allo scadere il gol di Maxi Lopez che sfrutta un rimpallo sfortunato di Gonzalez per fare l’1-0. La ripresa si riapre con un gol straordinario di Benassi che fulmina Sorrentino, battuto per la seconda volta. Con il doppio vantaggio, il Torino abbassa i ritmi e si limita a far girare palla, ma proprio nel momento migliore del granata che controllavano agevolmente la partita, Molinaro commette un fallo evitabile e si fa espellere per somma di ammonizioni. Con il Torino in dieci, il Palermo rialza la testa e si riaffaccia dalle parti di Padelli. Si complicano ulteriormente i piani dei padroni di casa quando Baselli si fa male al ginocchio e deve lasciare il campo. L’undici di Ventura accusa il colpo e gli ospiti accorciano le distanze con Gonzalez. Nonostante la superiorità numerica, però, gli ospiti non si rendono realmente pericolosi e anzi i padroni di casa rischiano di sferrare il colpo del KO con Quagliarella che però calcia alto e spreca un contropiede. Nel finale il Torino rimane addirittura in nove per il rosso diretto a Obi, autore di un brutto fallaccio ai danni di Vazquez, ma i granata resistono e si aggiudicano i tre punti, salendo così al secondo posto in classifica prima del posticipo serale tra Inter e Fiorentina. (Stefano Belli)
Genoa-Milan termina con il risultato di 1-0 in favore dei padroni di casa. A decidere la gara c’ha pensato Dzemaili al 9′, direttamente su calcio di punizione. Primo tempo da incubo per il Milan che si ritrova sotto di un gol e di un uomo. L’inizio non è affatto promettente visto che il Genoa schiaccia subito i rossoneri grazie a un pressing infernale. I pericoli principali per gli ospiti arrivano da calcio piazzato. Al 4′ Diego Capel mette i brividi a Diego Lopez su calcio di punizione: la battuta dello spagnolo su tocco di Dzemaili finisce sul fondo di pochissimo. Passano pochi minuti e il Genoa si porta meritatamente in vantaggio: ennesima punizione conquistata da Pavoletti e compagni all’altezza dei 20 metri. Sul punto di battuta si presenta Dzemaili che, complice la deviazione di Bonaventura in barriera, manda il pallone alle spalle di Diego Lopez. Il primo squillo del Milan arriva al 20′ con un gran tiro dalla distanza proprio del numero 28 che non riesce però ad inquadrare lo specchio della porta. Gli uomini di Gasperini rallentano ma il Diavolo non ne approfitta. Eppure il Milan avrebbe l’occasione per acciuffare il pareggio al 34′: su azione da corner il colpo di testa di Balotelli non trova il bersaglio grosso per un niente. Romagnoli non riesce a intervenire in spaccata sul secondo palo. Poco prima dell’intervallo doccia fredda per gli ospiti: erroraccio di Zapata che consegna il pallone a Diego Capel, fallo di Romagnoli sullo spagnolo e inevitabile cartellini giallo per l’ex Roma. Il difensore era già ammonito quindi il Milan è costretto a giocare la ripresa in inferiorità numerica. Per equilibrare la squadra Mihajlovic richiama De Jong per Ely. Nella ripresa gli ospiti sembrano paradossalmente giocare meglio con l’inferiorità numerica e avrebbero occasione e modo di acciuffare il pareggio. Luiz Adriano scalda al 48′ i guantoni di Lamanna mentre più tardi Bertolacci colpisce troppo debolmente dal limite dell’area. Al 62′ Balotelli non riesce ad essere letale come contro l’Udinese: la punizione dal limite di SuperMario non inquadra l’angolino alto. Il Genoa torna a farsi pericoloso fra il 73′ e 74′ quando prima Pavoletti poi Diego Capel non concretizzano il possibile raddoppio. Nel finale da segnalare due enormi chance per il Milan. All’85’Kucka, davanti a Lamanna, spara in curva mentre nell’ultimo minuto di recupero sugli sviluppi di un calcio di punizione, Ely colpisce il pallone di testa ma trova soltanto i cartelloni pubblicitari. (Federico Giuliani)
Il cielo è azzurro sopra il San Paolo, dopo la vittoria del Napoli sulla Juventus per due reti a uno. Gara fin da subito vibrante con le due squadre propense ad attaccare e a sfidarsi a viso aperto. Dai piedi di Dybala nasce un passaggio per Zaza, che impensierisce Reina con un diagonale insidioso. Insigne risponde con una conclusione a giro che si spegne alla sinistra di Buffon senza impensierirlo. I bianconeri non convincono in fase di impostazione e quando il Napoli conquista palla da la sensazione di poter fare male. Il vantaggio azzurro si concretizza al 26esimo, con il passaggio di Higuain per Insigne che beffa il numero uno juventino con un bel rasoterra. L’autore del gol esce per infortunio e lascia spazio a Mertens. Nella ripresa è ancora il Napoli a fare la partita, gli ospiti ci provano con alcune iniziative individuali ma non riescono a creare vere e proprie occasioni da gol. Così alla debole conclusione di Bonucci dalla distanza c’è la sassata di Higuain respinta coi pugni da Buffon. E’ il preludio al 2-0 con Gonzalo che con una grande giocata realizza il bis per i partenopei. Quando meno te lo aspetti la Juve rientra in gara con un gol di Lemina che deposita in rete il cross insidioso di Dybala: 1-2. La squadra di Allegri ci prova fino all’ultimo, anche con il nuovo entrato Morata che trova un destro a giro poco fortunato. Trionfano gli azzurri, Juve al tappeto. (Jacopo D’Antuono)
La Roma spinge subito forte e mette i brividi a Brkic su azione da corner con un colpo di testa di Keita terminato alto di non molto. La squadra di Garcia al 21′ perde proprio Keita, costretto ad uscire per problemi fisici: al suo posto esordisce in Serie A Vainqueur. I giallorossi, che pure dominano il match, rischiano di andare sotto quando Borriello supera De Rossi e chiama De Sanctis al miracolo: il portiere dei capitolini è bravo a deviare la conclusione avversaria con un piede. Al 23′ la Roma si porta meritatamente in vantaggio con Manolas: un tiro da fuori di Digne, in seguito agli sviluppi dell’ennesimo corner, si trasforma in un assist per il greco che al limite dell’area piccola fredda Brkic in uscita. Passano pochi minuti e i padroni di casa raddoppiano con Pjanic: calcio di punizione in posizione centrale all’altezza dei 20 metri e magistrale battuta del bosniaco che trova la via del gol. Il Carpi è tramortito e al 30′ arriva il tris giallorosso ad opera di Gervinho, bravissimo a insaccare un tap-in da pochi passi dopo una corta respinta di Brkic su tiro di Maicon. Quando il primo tempo sembrava ormai chiuso ecco la reazione degli ospiti con Borriello che al 33′ anticipa De Rossi e di testa trasforma il suggerimento dalla sinistra di Gabriel Silva nella rete che accorcia le distanze. Nella ripresa Garcia inserisce Totti: per il capitano sarà una partita sfortunata visto che la sua gara durerà meno di 10′. Andiamo con ordine. Al 50′ errore di Fedele che lascia il via libera al numero dieci giallorosso. Totti prova a beffare Brkic con l’esterno destro ma l’estremo difensore del Carpi compie un miracolo: sulla ribattuta, in posizione regolare, Salah segna a porta vuota. Nemmeno il tempo di esultare che Totti richiama l’attenzione dei medici: problema fisico e terzo cambio per la Roma. Al posto del capitano entra Iturbe. Al 67′ Maicon regala a Digne l’assist per il 5-1 finale: è un gioco da ragazzi per il terzino francese spingere in rete di testa il suggerimento del compagno. In una gara perfetta c’è gloria anche per De Sanctis: al minuto 74′ Maicon atterra Di Gaudio e Irrati indica il dischetto. Dagli undici metri Matos si fa parare il tiro da un ottimo intervento del portiere giallorosso. Da segnalare inoltre un clamoroso palo colpito da Gervinho al termine di un’azione travolgente. La Roma vince e convince. La prova del nove è attesa nel match europeo contro il Bate Borisov. (Federico Giuliani)
(primo tempo 3-1)
23’Manolas (R), 27’Pjanic (R), 30’Gervinho (R), 33’Borriello (C), 50’Salah (R), 67’Digne (R)
De Sanctis; Maicon, Manolas, De Rossi, Digne; Keita (21’Vainqueur), Pjanic, Nainggolan; Gervinho, Salah, Dzeko (46’Totti, 54’Iturbe). A disp.: Ponce, Castan, Gyömbér, Lobont, Ucan, Emerson, Di Livio, Torosidis, Pop. All.: Rudi Garcia.
Brkic; Zaccardo, Romagnoli (46’Di Gaudio), Gagliolo; Letizia, Bianco, Cofie, Fedele (54’Lazzari), Gabriel Silva; Ryder Matos, Borriello (70’Lasagna). A disp.: Gino, Martinho, Belec, Bubnjic, Liotti, Wallace, Pasciuti, Iñiguez. All.: Castori.
Massimiliano Irrati (sezione di Pistoia)
25’Cofie (C)
Al 74′ De Sanctis (R) para rigore a Matos (C)
(primo tempo 1-0)
Insigne (N) 26′ p.t., Higuain 17′ (N), Lemina (J) 18′ s.t.
Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 35′ s.t. Lopez); Callejon, Higuain (dal 35′ s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 38′ p.t. Mertens). (Rafael, Gabriel, Maggio, Strinic, Henrique, Chiriches, Valdifiori, Chalobah). All.: Sarri.
Buffon; Padoin (dal 43′ s.t. Alex Sandro), Bonucci, Chiellini, Evra; Lemina, Hernanes (dal 19′ s.t. Cuadrado), Pogba; Pereira; Dybala (dal 25′ s.t. Morata), Zaza. (Neto, Audero, Barzagli, Asamoah, Rugani, Sturaro) All.: Allegri.
Orsato di Schio (Giallatini-Passeri/De Luca; Rizzoli-Pinzani)
Spettatori 45mila circa. Ammoniti: Ghoulam, Callejon (N), Bonucci, Evra (J). Recuperi: 3′ p.t., 3′ s.t.
(primo tempo 1-0)
9’Dzemaili (G)
Lamanna; De Maio, Burdisso, Marchese (69’Ntcham); Figueiras (55’Izzo), Rincon, Dzemaili, Laxalt; Capel, Pavoletti (84’Gakpé), Perotti. A disp.: Ujkani, Ierardi, Lazovic, Tachtsidis, Raul Asensio, Lazovic. All.: Gasperini.
Diego Lopez; Calabria, Zapata, Romagnoli, De Sciglio; De Jong (45’Ely), Montolivo (75’Kucka), Bertolacci; Bonaventura (79’Bacca); Luiz Adriano, Balotelli. A disp.: Abbiati, Donnarumma, Alex, Antonelli, Nocerino, Poli, Suso, Honda, Cerci. All.: Mihajlovic.
Paolo Tagliavento (sezione di Terni)
10’Bonaventura (M), 18’Romagnoli (M), 55’Calabria (M), 57’Pavoletti (G), 61’De Maio (G), 66’Dzemaili (G), 82’Luiz Adriano (M), 88’Burdisso (G)
41’Romagnoli (M)
(primo tempo 1-0)
44′ autogol Gonzalez (Torino), 48′ Benassi (Torino), 71′ Gonzalez (Palermo)
Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Zappacosta, Benassi (71′ Acquah), Vives, Baselli (67′ Obi), Molinaro; Lopez (62′ Silva), Quagliarella. All.: Giampiero Ventura.
Sorrentino; Struna, Gonzalez, El Kaoutari; Rispoli (52′ Gilardino), Hiljemark, Chochev, Daprelà (74′ Lazaar); Vàzquez; Trajkovski (82′ La Gumina), Quaison. All.: Giuseppe Iachini.
Maurizio Mariani (sezione di Aprilia)
Rispoli, Bovo, Vazquez, Struna, Padelli, Vives, El Kaoutari
Molinaro, Obi.
(primo tempo 1-1)
Defrel 3′ (S), Paloschi 24′ (C)
Consigli; Vrsaliko, Cannavaro (46′ Ariaudo), Terranova, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan; Berardi, Defrel, Floro Flores (70′ Sansone). (Pomini, Pegolo, Gazzola, Longhi, Biondini, Laribi, Pellegrini, Politano, Falcinelli, Sansone, Floccari) Allenatore: Di Francesco.
Bizzarri; Cacciatore, Gamberini, Dainelli (30 Cesar), Gobbi; Castro, Rigoni, Hetemaj; Pepe; Paloschi, Meggiorini. (Bressan, Seculin, Sardo, Frey, Radovanovic, Pinzi, Mattiello, Christiansen, Pepe, Inglese, Pellissier) Allenatore: Maran.
Michael Fabbri (sezione di Ravenna)
Peluso, Magnanelli, Berardi (S), Hetemaj (C)
(primo tempo 1-0)
33′ Helander (H) – 63′ Biglia e 86′ Parolo (L)
Rafael, Pisano, Moras, Helander, Souprayen, Greco (dal 60′ Bianchetti), Viviani, Hallfredsson (dal 77′ Matuzalem), Sala, J. Gomez (dal 55′ Wszolek), Jankovic. All. Mandorlini.
Marchetti, Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic, Biglia, Parolo, Felipe Anderson (dall82′ Hoedt), Milinkovic-Savic, Kishna (dal 60′ Keita), Djordjevic (dal 60′ Mauri). All. Pioli.
Giacomelli di Trieste
Hallfredsson e Sala (H) – Lulic e Parolo (L)
Mauricio (L) per doppia ammonizione
(primo tempo 1-0)
31′ Mounier (B), 16′ st Badu (U), 40′ st Zapata (U)
Mirante; Ferrari, Rossettini, Oikonomou, Masina; Pulgar, Diawara, Rizzo (29′ st Taider); Giaccherini (30′ Brienza), Destro (30′ st Mancosu), Mounier. A disp.: Da Costa, Morleo, Crisetig, Falco, Mbaye, Acquafresca, Maietta, Gastaldello, Stojanovic, Brighi, Crimi. All.: Rossi.
Karnezis; Piris, Wague, Danilo, Adnan (34′ st Pasquale); Badu, Iturra (1′ st Lodi), Edenilson; Marquinho; Thereau (14′ st Di Natale), Zapata. A disp.: Danilo, Insua, Perica, Kone, Widmer, Felipe, Camigliano, Aguirre, Hertaux, Romo, Meret. All.: Colantuono.
Andrea Gervasoni (sezione di Mantova)
Mounier, Destro, Diawara, Masina (B); Adnan, Lodi, Pasquale (U)
(primo tempo 0-3)
4′ Rig. Ilicic (F), 18′, 23′, 76′ Kalinic (F), 60′ Icardi (I)
Handanovic; Santon, Miranda, Medel, Telles; Perisic (dal 61’ Biabiany), Guarin (dal 76’ Brozovic), Melo, Kondogbia (dal 46′ Ranocchia); Icardi, Palacio. (Carrizo, Jesus, Montoya, Nagatomo, DiMarco, Gnoukouri, Ljajic, Manaj). All. Mancini.
Tatarusanu; Roncaglia (dal 75′ Gilberto), Rodriguez, Astori; Blaszczykowki (dal 69’ Tomovic), Badelj (dal 82’ Mati Fernandez), Vecino, Alonso; Ilicic, Borja Valero; Kalinic (Sepe, Lezzerini, Bernardeschi, Suarez, Verdù, Rossi, Rebic, Babacar). All. Paulo Sousa.
Antonio Damato (sezione di Barletta)
3′ Handanovic (I), 40′ Kondogbia (I), 43′ Guarin (I), 69′ Kalinic (F), 81′ Medel (I), 90′ Alonso (F)
32′ Miranda (I)