Italia-Malta, una partita da vincere per chiudere velocemente il discorso qualificazione in vista degli Europei 2016. A Firenze domani sera un incontro sulla carta facile contro un avversario non trascendentale, poi domenica sera affronteremo a Palermo la Bulgaria. Non dovremmo incontrare problemi contro la nazionale guidata da Ghedin, più che altro bisognerà vedere lo stato di forma dei nostri giocatori dopo due sole giornate di campionato. Per presentare Italia-Malta abbiamo sentito Enrico Chiesa. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.



Che partita sarà? Una partita facile sulla carta contro una formazione debole. E’ però un periodo particolare della stagione e l’Italia potrebbe pagare tutto questo. Conterà in ogni caso la concentrazione con cui si andrà in campo, l’Italia dovrà temere soprattutto sé stessa.

Sarà un modulo 4-3-3? I moduli contano poco, quello che sarà importante è che tutti i giocatori stiano bene, poi tutto il resto non sarà fondamentale.



Secondo lei Conte schiererà Criscito? Se Conte l’ha chiamato vuol dire che ha fiducia in lui e potrebbe farlo scendere in campo. Ci sono 5-6 calciatori inamovibili, gli altri si giocheranno il posto. Criscito ha dalla sua anche tanta esperienza internazionale.

Possibile la coesistenza Pirlo-Verratti nel corso della partita? Secondo me tutti i calciatori che sanno giocare un buon calcio possono coesistere. Non vedo quindi perché Conte non possa schierarli contemporaneamente.

Chi potrebbe giocare nel reparto offensivo? Pellè sicuramente: ha più minutaggio nelle gambe, ha segnato sabato, è un attaccante in splendida forma…



Spazio nel corso della partita anche a El Shaarawy? Perché no, El Shaaarwy va preservato, è un talento e potrebbe fare molto bene.

Cosa temere di Malta? L’Italia dovrà temere solo sé stessa. Malta comunque è guidata da Ghedin, un tecnico che ho avuto in Nazionale quando era assistente di Trapattoni e conosce molto bene il calcio italiano.

Il suo pronostico su quest’incontro? Naturalmente vedo l’Italia favorita. (Franco Vittadini)