Sembra una commedia scritta da un regista di classe, che nel caso non potrebbe essere che papà Richard: sulla strada che frappone Serena Williams e la gloria del Grande Slam di calendario, agli Us Open 2015, cè ancora una volta Venus. Che ironia: le due sorelle hanno impiegato quattro anni, tra il 2009 e il 2013, per incrociarsi di nuovo (nella semifinale di Charleston), si sono sfidate nella semifinale di Montréal dove Venus spezzò una serie di cinque sconfitte consecutive e ora, dopo aver già giocato contro a Wimbledon e quando per Serena si tratta di scrivere la storia, si ritrovano nei quarti di Flushing Meadows.



Venus Williams ha vinto 7 Slam; i ben informati dicono che ne avrebbe il doppio e magari di più se non fosse che nel frattempo è accaduto un paio di cose. La prima, purtroppo, è la sindrome di Sjogren: una malattia che atrofizza le ghiandole, provoca secchezza a occhi e labbra e debilita i muscoli da un momento con laltro. Tradotto: Venus ha perso la competitività sul lungo periodo, tanto da sparire anche oltre la centesima posizione del ranking (2011) e non trionfare più in un Major dal 2008, ultimo dei suoi cinque Wimbledon. Laltro fatto è lesplosione di Serena, che si è presa tutto il proscenio: è difficile avere a che fare con una sorella minore che domina il circuito fino a vincere 21 Slam, a un passo dal record in era Open di Steffi Graf e a soli tre incontri dal completare le quattro vittorie nellanno solare, cosa che non riesce dallimpresa della tedesca nel 1988 e che solo altre due donne nella storia (Maureen Connelly e Margaret Court, questultima due volte) hanno centrato. Basta guardare i precedenti: Venus ha vinto cinque dei primi sette incroci, da lì in avanti è stato 13-6 per Serena, che alla sorella ha lasciato le briciole in tornei di minor conto. Cè stato un periodo nel quale le due americane hanno monopolizzato il circuito: tra il Roland Garros 2002 e Wimbledon 2003 hanno giocato cinque delle sei finali Slam (tutte vinte da Serena), poi entrambe sono calate e non si contendono un titolo Major dal (ai Championships, vittoria di Venus come detto). Dicono le malelingue – e non solo – che i match fossero combinati da papà Richard, che da quando vide Virginia Ruzici incassare un super assegno decise che le due figlie sarebbero diventate stelle del tennis; a sostegno dellipotesi cera il fatto che molti degli incontri tra le sorelle fossero noiosi e scontati. Secondo questa teoria, domani dovrebbe vincere Serena: come può essere la sorella maggiore a frenare il percorso glorioso della numero 1 del mondo? Ma anche Venus ha più di un motivo per andare in semifinale: agli Us Open ha vinto due volte ma non entra tra le prime quattro da cinque anni, ha vinto lultimo titolo 14 anni fa e potrebbe festeggiare un Major a 35 anni e 87 giorni, superando Martina Navratilova (33 anni e 9 mesi a Wimbledon 1990), mettendo così 15 stagioni tra il primo e lultimo Major (ma qui Serena ha già fatto meglio con 16). Insomma: sarà sfida vera, come è giusto che sia, e mettiamola così. Se Serena Williams sarà fermata da Venus sulla strada verso il Grande Slam, avremo comunque qualcosa di cui parlare. Per anni e anni. 



(Claudio Franceschini)

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