Ha vinto il torneo Atp di Brisbane 2016, superando in finale uno spento Roger Federer con un duplice 6-4. Il tennista canadese è così tornato a vincere un torneo Atp ad appena tre mesi da quello di San Pietroburgo. Milos Raonic è nato a Podgorica, nel dicembre del 1990, per poi trasferirsi insieme ai genitori, Dusan e Vesna, in Canada.



La sua famiglia era stata in precedenza protagonista della vita politica montenegrina, dove lo zio, Branimir Gvozdenovic, aveva ricoperto le cariche di ministro dello sviluppo economico e di vice-primo ministro. All’età di otto anni ha iniziato a giocare a tennis, sotto la guida del padre e avendo Pete Sampras come modello. Un inizio segnato dalle difficoltà economiche se si pensa che per risparmiare il padre lo faceva allenare la mattina presto, quando l’affitto del campo costava meno. Ha iniziato a giocare negli juniores nel 2003, mettendo in mostra le doti che lo avrebbero poi condotto al professionismo cinque anni più tardi, ovvero un ottimo servizio e colpi offensivi di grande rilievo.

La sua prima vittoria in carriera è stata contro l’allora numero 687 del ranking mondiale, Fabrice Martin. A livello internazionale ha invece iniziato a far parlare di sè nel 2009, quando ha preso parte al torneo Masters 1000 disputato a Montreal passando le qualificazioni per poi uscire con onore al primo turno contro il numero 10 della classifica Atp dell’epoca, Fernando Gonzalez. Nel 2010 si è posto alle dipendenze di Frédéric Niemeyer, facendo registrare immediati progressi che lo hanno portato a far parte del team canadese di Coppa Davis.

Chiuso l’anno al numero 156 della classifica mondiale, Raonic ha quindi cambiato allenatore, passando sotto l’egida di Galo Blanco. Il 2011 si è quindi aperto nel migliore dei modi, con Raonic capace di superare le qualificazioni all’Australian Open, uno dei quattro Slam, ove ha addirittura raggiunto gli ottavi di finale partendo dalle qualificazioni. A sbarrargli la strada è stato in quella occasione lo spagnolo Ferrer, non prima di aver lasciato un set. La sua impetuosa crescita è stata quindi confermata dalla finale raggiunta a San Josè, la prima in carriera, poi vinta contro Verdasco. Un primo successo seguito dalla conferma di Memphis, con una nuova finale, stavolta persa contro Andy Roddick, che però gli è valsa la posizione numero 37 del ranking.

Da quel momento Raonic ha continuato a progredire in maniera incessante, mettendo nel carniere altri sette titoli, tra cui Chennai, altre due volte San Josè, Bangkok e Washington. Nel suo ruolino di marcia vanta anche otto finali perse e la semifinale disputata a Wimbledon nel 2014. Attualmente è numero 8 del ranking mondiale, dopo aver raggiunto il quarto posto a maggio. Giocatore molto alto, dotato di servizio al fulmicotone e ottimi colpi d’attacco, Raonic deve ancora migliorare dal punto di vista difensivo e nella capacità di gestire le gare.

La vittoria di Brisbane rappresenta un ottimo viatico per i prossimi Australian Open, che potrebbero vederlo tra i principali protagonisti; da fine novembre il canadese non è più sotto la guida tecnica di Ivan Ljubicic (che allena, guarda caso, Federer). E’ Carlos Moya, ex numero 1 del mondo, a fare da coach al canadese, e sarà questa la coppia che si presenterà a Melbourne nel tentativo di fare strada nel tabellone del primo Slam della stagione.