Il girone di andata della Serie A 2015-2016 si è concluso con il Napoli campione d’inverno: è la quarta volta nella sua storia, e non accadeva dal lontano 1990 quando i partenopei si erano poi aggiudicati il secondo scudetto in quattro stagioni. Sono due le squadre che inseguono: l’Inter, caduta proprio ad un passo dal platonico titolo, e la Juventus che con la nona vittoria consecutiva ha agganciato i nerazzurri scavalcando la Fiorentina, che ha perso in casa contro la Lazio. Più distanti troviamo Roma, Sassuolo, Empoli e Milan; il girone di ritorno si preannuncia entusiasmante, la media scudetto dovrebbe assestarsi intorno agli 82 punti ma l’incertezza regna sovrana. Per un commento sul girone d’andata del campionato di Serie A, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Antonio Di Gennaro.
Napoli campione d’inverno: se lo aspettava? E’ sempre un traguardo non risolutivo perchè tutto si deciderà alla fine, ma diciamo pure che il Napoli ha meritato. Sarri ha lavorato bene e ha portato quello che aveva fatto di bene ad Empoli dopo il periodo di Benitez. C’era magari un po’ di apprensione per il tecnico degli azzurri, ma i risultati gli hanno dato ragione.
Potrà durare fino a maggio? Ci sono le condizioni perchè possa durare; Inter e Juventus saranno le principali rivali, mentre la Fiorentina dovrà intervenire sul mercato per fare parte anche lei delle favorite.
Come giudica il girone d’andata dell’Inter? L’Inter ha fatto un buon girone d’andata perchè arrivare a 39 punti non era certo semplice. Ha alternato prestazioni ottime ad altre un po’ altalenanti, ma i risultati nel complesso sono stati buoni.
Cosa pensa dei vari reparti della squadra? La coppia difensiva è ottima, come il portiere; il reparto offensivo ha tante alternative. Ci sarebbe bisogno di un rinforzo a centrocampo, un giocatore alla Pirlo. Se arrivasse per sei mesi, darebbe tanta qualità a questo reparto della squadra di Mancini.
Juventus in ripresa, rischierà di pagare fisicamente questa grande rimonta? La Juventus ha fatto fatica all’inizio andando male soprattutto con le piccole, ma ha dovuto pagare dazio per la partenza di tre campioni come Pirlo, Tevez e Vidal. La società ha nel suo dna l’abitudine a vincere ed è così che alla fine è venuto fuori un mercato di livello con i vari Dybala, Mandzukic e Alex Sandro sugli scudi.
Perciò lo scudetto bianconero è ancora possibile? Sì, e in questo senso sarà decisivo per la Juventus il periodo di fine inverno, quello in cui tornerà anche la Champions League e le energie da spendere saranno maggiori.
Parlava prima della Fiorentina: cosa le manca per essere da scudetto? Come ho già detto, e come ha ammesso Paulo Sousa, per giocarsi davvero lo scudetto la Fiorentina ha bisogno di almeno tre rinforzi. Nel complesso ha disputato un ottimo girone di andata, ma la sua panchina è più corta delle altre pretendenti.
Roma e Milan sono loro le vere delusioni del campionato? Ho visto Roma-Milan e i limiti delle due squadre sono stati evidenti. La Roma sta vivendo un momento particolare, Pallotta vorrebbe esonerare Rudi Garcia ma sa anche che sarebbe un esborso economico non indifferente; l’ambiente giallorosso è in fermento, sono giorni difficil.
E il Milan? Sperava di tornare in Champions League, e invece se vorrà agganciare il terzo posto avrà bisogno di un grandissimo girone di ritorno, cosa che – per il suo rendimento finora e il passo delle altre – sarà decisamente complicata.
La sorpresa qual è stata? Empoli e Sassuolo stanno mettendo in mostra un ottimo gioco, tanto entusiasmo e giovani interessanti. Sono certamente società da seguire come esempio.
In coda ormai tutto deciso, anche per il “suo” Verona? Il Verona non è certamente in una situazione facile, ma ricordo che qualche stagione fa il Palermo si salvò partendo da presupposti simili. Certo, il girone di ritorno dovrà essere di altro livello, non ci si può salvare senza vincere una partita…
Quale squadra vede favorita per lo scudetto? Juventus e Napoli, ma volendo sceglierne solo una dico il Napoli. Ha un giocatore come Gonzalo Higuain che le altre non hanno, e che fa la differenza.
(Franco Vittadini)