Milan-Fiorentina 2-0, gol di Carlos Bacca nel primo tempo e Kevin-Prince Boateng nel secondo. In classifica rossoneri a 32 punti e viola fermi a 38.

Non è stata una partita spettacolare, la Fiorentina ha giocato su bassi ritmi trovando molto raramente il tiro in porta, mentre il Milan ha giocato di rimessa, chiudendo il match in contropiede. Non è un caso che i gol siano avanti a inizio e fine gara, prendendo alla sprovvista gli avversari, mentre nella fase centrale del match sono stati i viola a tenere in mano le redini del gioco, con un possesso palla che si è rivelato sterile.



I rossoneri confermano i progressi evidenziati nella gara contro la Roma battendo una delle prime della classe (in affanno) con una prestazione cinica e concreta. Fase difensiva perfetta, i giocatori della Fiorentina non hanno praticamente mai tirato in porta.

La squadra di Paulo Sousa sembra aver compiuto un’involuzione, visti i due KO di fila contro Lazio e Milan. Ora i viola devono reagire se non vogliono perdere definitivamente il treno per lo scudetto, ma stasera hanno pesato molto le assenze di Rodriguez e Badelj.



Veniva da un ottimo momento di forma ed era dunque tenuto d’occhio. A inizio gara lascia giocare e si limita agli ammonimenti verbali, per poi tirare fuori i cartellini una volta trascorsa la prima mezz’ora di gioco, ma nel complesso non perde mai il controllo della situazione. Quasi tutte giuste le chiamate dei fuorigioco.

Milan e Fiorentina tornano negli spogliatoi del Meazza per l’intervallo sul punteggio di 1 a 0; andiamo a leggere le pagelle della partita fino a questo punto, con i migliori e i peggiori del match. A sbloccare il risultato ci ha pensato Carlos Bacca (7,5), che al quarto minuto di gioco ha realizzato il gol dell’1-0 smarcandosi da Tomovic e liberando il tiro: Tatarusanu (6) non ha avuto scampo, l’estremo difensore viola ci ha provato ma la palla era troppo veloce. Nonostante un buon possesso palla, la formazione di Paulo Sousa non arriva quasi mai al tiro, fatta eccezione per un tentativo di Bernardeschi (6,5) il cui tiro viene però rimpallato dalla difesa del Milan, impeccabile in questi primi quarantacinque minuti. Verso il finale di frazione, la Fiorentina prova ad accelerare i ritmi e ad alzare il baricentro, se non altro i padroni di casa hanno faticato di più a trovare gli spazi per ripartire, con Bonaventura (6) che ha provato l’azione personale ma non è stato fortunato a mettere il pallone in mezzo. Gli ospiti chiudono in attacco, la sensazione è che nella ripresa l’undici di Sousa proverà a ribaltare il risultato.



La formazione di Mihajlovic si è rivelata piuttosto cinica, portandosi in vantaggio a inizio gara con Bacca, poi i rossoneri hanno saputo difendersi non concedendo spazi agli avversari.  Per il momento decide lui la gara con il gol nelle battute iniziali del match. Poco incisivo e molto spesso oltre la linea difensiva della Fiorentina.

Possesso palla prolungato inutile per la formazione di Sousa che va sotto già al 4′, i viola accusano l’assenza di un punto di riferimento come Gonzalo Rodriguez, ma arrivano all’intervallo in crescendo. Prova a inventarsi qualcosa e quasi arriva al tiro, ma viene murato sul più bello. Si addormenta perdendosi Bacca nell’azione dell’1-0, poi è autore di altri svarioni, ai quali provano a metterci una pezza Astori e Roncaglia. (Stefano Belli)

Milan

Bisogna aspettare la ripresa per vederlo in azione, le poche volte in cui è chiamato all’intervento esce sempre con grande personalità.

Buona gara sulle corsie esterne per il numero 20 rossonero che fa avanti e indietro con la palla al piede

Quasi sempre in anticipo su Kalinic, che neutralizza rendendolo innocuo, gioca con molta sicurezza e senza mai timore di mettere la gamba.

Ottima scelta di tempo negli interventi e nella gestione del pallone

Si ritrova tra i piedi la palla del 2-0 ma calcia addosso a Tatarusanu, dimostrando di non avere ancora il sangue freddo necessario per essere un campione.

Si sacrifica molto in fase difensiva (così come i suoi compagni), la sua voglia di fare bene viene avvertita dal pubblico che lo applaude a più riprese, nel secondo tempo sfiora anche il gol ma gli manca la mira.

Stasera si rende autore di una gara discreta, sacrificandosi molto e concedendo pochi spazi, significativo l’applauso del Meazza alla sua uscita in campo: oggi è stato lui l’anima della squadra. ( Entra subito in partita con un paio di interventi decisivi su Kalinic, poi serve l’assist a Boateng per il raddoppio)

Si muove bene in mezzo al campo, ma non gli capita mai tra i piedi il pallone giusto per gonfiare la rete.

Prova a disorientare la difesa avversaria a suon di dribbling, si conquista un sacco di punizioni con le quali fa guadagnare tempo al Milan.

Si fa trovare spesso in fuorigioco (merito della linea difensiva della Fiorentina che funziona), ma corre comunque tanto e cerca sempre di farsi trovare pronto, poi lascia il campo perché stanco. ( È sua la rete del 2-0 con la quale il Milan sigilla la vittoria, ottimo l’inserimento sull’assist di Kucka, poi sa approfittare dell’uscita maldestra di Tatarusanu e resistendo al recupero di Roncaglia)

Apre il match con un gol stupendo, aggirando la marcatura (debole) di Tomovic; spacca la partita da grande campione qual è, grazie a lui i rossoneri indirizzano il match sui binari giusti. ( – Gioca troppo poco per essere giudicabile, ma prova a mettersi in mostra con un paio di numeri e colpendo il palo nel recupero)

Il tecnico rossonero salva il posto in panchina grazie all’ottima prova fornita dai suoi, che si sono dimostrati insuperabili in difesa e cinici quando bisognava lasciare il segno sul match. Azzeccatissimi i cambi di Kucka e Boateng, sono stati loro a confezionare il 2-0.

Fiorentina

Macchia la sua prova con l’uscita maldestra sull’azione del 2-0, lasciando la porta sguarnita a Boateng che non può sbagliare.

È costretto a compiere gli straordinari a causa della giornata storta di Tomovic, poi deve cercare di rimediare all’errore di Tatarusanu, ma non riesce a fermare Boateng, di certo però non per colpa sua.

Lascia troppo spazio a Bacca nell’azione dell’1-0, in generale appare timido e insicuro quando deve disimpegnarsi e ogni volta che deve intervenire fa sudare freddo i compagni e i tifosi viola.

Anche lui soffre l’assenza di Gonzalo Rodriguez e non disputa una buonissima gara, non potendo contare su un valido punto di riferimento, ma riesce comunque a far valere la sua fisicità quando può.

È il primo dei viola a tirare verso Donnarumma (anche se viene rimpallato), si dà molto da fare per alimentare le azioni dei viola, ma oggi c’era poco da fare con questa Fiorentina.

Primo ammonito della gara, si limita a fare il compitino senza commettere sbavature ma nemmeno rendendosi protagoniste di giocate d’autore. ( Gara incolore per Pepito, che anche stasera non trova il gol, ogni volta che ci prova viene chiuso dalla difesa avversaria)

Nel primo tempo così così con qualche sbavatura di troppo, nel secondo tempo se la cava decisamente meglio ma senza compiere nulla di trascendentale.

Con le sue progressioni e le sue giocate mette in difficoltà gli avversari che devono commettere fallo per fermarlo, poi prende un duro colpo e deve lasciare il campo, forse il migliore della Fiorentina. ( Uno spezzone di gara per lui, dove a malapena si nota la sua presenza in campo)

Prestazione anonima da parte sua, al rientro dopo aver saltato il match con la Lazio. La difesa del Milan non gli concede spazi e finisce nell’ombra. ( Prova a modificare l’inerzia della partita, ma ogni volta che si propone perde il duello con Donnarumma)

È lui a costruire il gioco per la Fiorentina, a smistare i palloni e a innescare i compagni, sicuramente il meno peggiore assieme a Marcos Alonso in una giornata dove la Fiorentina ha le polveri bagnate

Non dà la giusta profondità all’attacco, anche lui – così come Ilicic – viene neutralizzato dal reparto difensivo rossonero e rispecchia fedelmente la prestazione opaca dei viola.

Due sconfitte consecutive dovrebbero rappresentare un serio campanello d’allarme per il tecnico lusitano: la sua squadra comincia a mostrare la corda dopo una prima parte di stagione straordinario.

 

 

(Stefano Belli)