Vittoria di prestigio per il Milan di Mihajlovic, che tra le mura amiche del Meazza batte la Fiorentina (al secondo KO consecutivo dopo quello interno con la Lazio) per 2 a 0, al termine di una gara nella quale i rossoneri hanno decisamente meritato i tre punti. Nel primo tempo, a sbloccare praticamente subito il risultato ci ha pensato Carlos Bacca, che al 4′ ha realizzato il gol dell’1-0 smarcandosi da Tomovic (che si addormenta e se lo perde) e liberando il tiro: Tatarusanu non ha avuto scampo, l’estremo difensore viola ci ha provato ma la palla era troppo veloce. Nonostante un buon possesso palla, la formazione di Paulo Sousa non arriva quasi mai al tiro, fatta eccezione per un tentativo di Bernardeschi il cui tiro viene però rimpallato dalla difesa del Milan. Verso il finale di frazione, la Fiorentina prova ad accelerare i ritmi e ad alzare il baricentro, se non altro i padroni di casa hanno faticato di più a trovare gli spazi per ripartire, con Bonaventura che ha provato l’azione personale ma non è stato fortunato a mettere il pallone in mezzo. Nella ripresa gli ospiti provano ad alzare i ritmi, ma stasera la retroguardia rossonera è impeccabile e non concede spazi, tanto è vero che l’undici di Sousa non arriva quasi mai al tiro, e le poche volte che il pallone entra in area ci pensa Donnarumma in uscita a sventare i pericoli. Dal canto loro, i padroni di casa sfiorano il raddoppio prima con Antonelli e poi con Niang, ma la svolta arriva con gli ingressi di Kucka e Boateng: il primo servirà l’assist al secondo per il 2-0 che chiude di fatto la contesa, a due minuti dal novantesimo, con la complicità di Tatarusanu che esce male e lascia la porta sguarnita. Nel recupero ci sarà tempo anche per il palo di Balotelli, che però è in fuorigioco. Con questi tre punti, il Milan sale al sesto posto in classifica scavalcando il Sassuolo, la Fiorentina resta a 38 punti e perde ancora contatto dalla capolista Napoli. (Stefano Belli)
Il Carpi vince contro la Samp e spera più che mai nell’impresa salvezza. Partenza abbastanza noiosa e priva di grandi emozioni, con i blucerchiati che provano a fare la partita ma senza creare nulla. I blucerchiati prendono fiducia dopo il primo quarto d’ora ma a sorpresa è la formazione allenata da Castori a passare in vantaggio con un destro ad incrociare perfetto da parte di Lollo, il quale trafigge Viviano per l’uno a zero. Il match si sblocca e la gara sale di ritmo: il pareggio blucerchiato è pressochè immediato con Soriano che pesca Correa dentro l’area e con un tiro all’angolino sigla il pari. La Samp si gasa e sfiora il bis con una sassata di Cassano che finisce sul legno. Nella ripresa però il Carpi torna in campo con un atteggiamento più aggressivo e al cinquantaquattresimo Di Gaudio si guadagna un calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta Mbagoku che non sbaglia e infila in rete il due a uno, spiazzando Viviano con il destro. Montella non ci sta e mette dentro Muriel e Carbonero ma la sua Sampdoria perde equilibrio e rischia tantissimo nei contropiedi dei carpigiani. Silvestre si rivela infatti miracoloso sul tiro di Mbagoku da dentro l’area, togliendo il pallone direttamente dalla linea di porta. La compagine ligure risponde con una conclusione debole di Muriel e poi spreca una chance incredibile con Soriano che scivola al momento della conclusione. Festa Carpi, doriani rimandati. (Jacopo D’Antuono)
Ancora un pari, il terzo 1-1 di fila nei confronti tra giallorossi e gialloblu, il quinto segno X in schedina nelle ultime 6 giornate di campionato: il pomeriggio dell’Olimpico dice questo, per la Roma, c’è ancora tantissimo da lavorare. Sulla testa e sulle gambe dei giocatori, passati dalla cura Garcia e quella Spalletti (bis). Non basta ai padroni di casa il gol di Nainggolan, servito da un colpo di tacco incantevole di De Rossi, la giocata più bella del match; tra pali colpiti da Dzeko e Salah ed errori sottoporta, la Roma spreca diversi match ball e paga dazio su una delle tante accelerazioni di Wszolek, steso da Castan in area di rigore. Destro potente e traversa-gol di Pazzini, dal dischetto, per prolungare l’agonia fino al 94 e “ammirare” errori assolutamente non da Dzeko. Eppure griffati tutti dal bosniaco. Tra le sentenze del pomeriggio, c’è indubbiamente la bocciatura netta proprio per il centrale difensivo brasiliano e anche quella per l’ex City; la differenza è che – per Castan – sembra esserci per ora meno spazio per il perdono, mentre su Dzeko bisognerà giocoforza insistere. Dall’altra parte, nonostante manchi sempre la prima vittoria e l’arrembaggio ufficiale alle posizioni buone di classifica, sia l’approccio che la reazione a gara in corso sono parsi tutto tranne che un segnale di resa incondizionata. Ma se dovesse riuscire in questa impresa-salvezza, Delneri meriterebbe una statua tipo quella di Rocky a Philadelphia…
Nel primo tempo la Juventus mette già in chiaro le cose travolgendo l’Udinese con quattro reti. Nonostante i friulani sembrino partire col piede giusto, è la squadra di Allegri a portarsi in vantaggio al 14′. Dybala sfrutta al meglio un calcio di punizione dal limite per freddare Karnezis con un mancino preciso ma non irresistibile: chiara la complicità del portiere greco che effettua due passi verso il palo opposto a quello battezzato dall’argentino. L’Udinese prova a scuotersi ma al 17′ incassa il raddoppio: dagli sviluppi di un corner Dybala prolunga per Khedira che a porta vuota, di testa, insacca il suo secondo centro consecutivo dopo la rete di sette giorni fa a Marassi contro la Sampdoria. Tutto fin troppo facile per la Juventus che al 24′ si ritrova la strada spianata verso la goleada: sciagurato intervento di Danilo che atterra Mandzukic a tu per tu con Karnezis. Per Rocchi non ci sono dubbi: calcio di rigore e rosso per il difensore che lascia i padroni di casa in dieci. Dal dischetto Dybala non sbaglia firmando così la sua doppietta personale. Prima del’intervallo c’è gioia anche per Alex Sandro, autore di un gol stupendo: l’ex Porto rientra sul destro e, dal vertice sinistro dell’area di rigore, lascia partire un tiro imprendibile per il portiere avversario. Nella ripresa la Juventus decide di limitare le sortite offensive e si accontenta di controllare il match. Da segnalare un paio di occasioni capitate agli ospiti in contropiede con il neo entrato Morata e Khedira. L’Udinese, come era logico aspettarsi, ha innalzato le barricate per evitare la goleada. L’unico spunto di orgoglio dei friulani arriva al 73′ con una punizione di Lodi ben parata da Buffon. La Juventus ottiene tre punti importantissimi, supera l’Inter e acciuffa il secondo posto in solitaria alle spalle del Napoli: gli uomini di Sarri sono avvisati!
Grande vittoria per il Genoa sul Palermo nell’anticipo delle ore 12:30 della ventesima giornata di Serie A: gli uomini di Gasperini ne fanno 4 e scavalcano in classifica proprio i rosanero. Parte col botto la sfida a “Marassi”: al 4′ Suso prende palla tra le linee, cerca l’appoggio di Perotti e beneficia dell’assist perfetto del compagno, che gli restituisce la sfera nel momento migliore per superare in velocità Goldaniga, con l’ex Milan che trova una battuta di destro facile davanti a Sorrentino che si traduce nell’1 a 0 genoano! La reazione del Palermo si traduce pochi minuti più tardi con un tiro dalla distanza di Jajalo, che per poco non inquadra lo specchio della porta difesa da Perin. L’azione più pericolosa da parte del Palermo scaturisce però da un errore del Genoa, con Rigoni che si lascia soffiare il pallone da Hiljemark a ridosso del limite dell’area: il giocatore svedese serve dunque Vazquez, che punta Izzo ma manca l’angolino per questione di centimetri. La parte finale del primo tempo è comunque di marca genoana, con i rossoblu trascinati soprattutto dalla vena dei componenti del tridente. A farsi pericoloso è per primo Suso, che in area di rigore lascia partire un sinistro rasoterra incrociato destinato all’angolino su cui Sorrentino è bravissimo a distendersi. Poi tocca a Pavoletti colpire di testa in tuffo, dopo il cross di Perotti proveniente dalla sinistra, sfiorando di poco il palo. L’ultimo brivido per la porta del Palermo prima dell’intervallo arriva invece sugli sviluppi della sponda di Rigoni che trova Izzo a pochi metri dalla linea di porta pronto ad impattare di testa, ma ancora una volta un Sorrentino in formato super riesce a dire di no al raddoppio del Grifone. Il secondo tempo si apre con un Palermo molto propositivo, voglioso di impostare la manovra con un possesso palla ragionato e accorto. L’atteggiamento del Genoa però è perfetto per punire il tema tattico adottato dalla squadra di Viviani: se ne ha la prova tra il 63′ e il 64′ quando Pavoletti e Perotti, entrambi a conclusione di azioni di contropiede, impensieriscono Sorrentino con delle conclusioni che per poco non si traducono nel gol del raddoppio. La situazione per il Palermo precipita al minuto 65, quando Andelkovic atterra ingenuamente il neo-entrato Diego Capel e merita l’espulsione per doppio giallo. Da qui in avanti è solo ed esclusivamente Genoa: al 71′ Ansaldi crossa dalla destra e trova la battuta in rete di testa di Pavoletti, lasciato colpevolmente libero di staccare in area di rigore. Quattro minuti più tardi è ancora Ansaldi a servire il pallone del 3 a 0 a Rincon, che impreziosisce una prestazione eccezionale sia a livello quantitativo che qualitativo piazzando un piattone di sinistro alle spalle di Sorrentino sotto la traversa. La giornata di Ansaldi in versione assist-man trova il suo momento di massima espressione all’88’ quando l’esterno argentino torna a crossare dalla destra in direzione di Pavoletti, con quest’ultimo che trova potenza e precisione con una mezza rovesciata al volo che fissa il punteggio sul definitivo 4 a 0. Nulla da fare dunque per un Palermo in balia per 90 minuti di un Genoa praticamente perfetto: la sensazione è che Gasperini abbia finalmente trovato il bandolo della matassa. Se così sarà non resta che augurare buon divertimento ai tifosi del Grifone. (Dario D’Angelo)
Il Napoli allunga il passo in classifica dopo aver travolto il Sassuolo nell’anticipo serale del San Paolo. Gli azzurri si impongono con un netto tre a uno, al termine di novantatre minuti di spettacolo. Partono meglio gli ospiti che colpiscono dopo appena due giri di lancetta, con Htysaj che perde palla, Sansone la ruba e punta la porta prima di essere steso da Albiol. Il direttore di gara concede un rigore, che Falcinelli non fallisce calciando centralmente per l’uno a zero. Gli azzurri provano subito a scuotersi e attorno al diciassettesimo trovano il pareggio con una bella giocata di Insigne, che dalla sinistra mette dentro per l’inserimento di Callejon, il quale anticipa Consigli e lo trafigge con il suo primo gol dell’anno. I padroni di casa spingono e a tre minuti dall’intervallo passano in vantaggio con il solito Gonzalo Higuain, che riceve dal fondo il cross di Hamsik e con un inserimento fulmineo beffa tutti, Consigli compreso: 2-1. Nella ripresa il pipita continua a rendersi pericoloso ma la difesa emiliana se la cava bene, riuscendo a limitare i danni. Nel finale la squadra di Di Francesco va vicina al pari con un colpo di testa di Pellegrini dalla distanza ravvicinata ma la sfera finisce fuori di poco. C’è però ancora tempo per un’altra emozione, con Higuain che chiude la partita con il definitivo 3-1 grazie ad una conclusione ben calibrata all’angolino. San Paolo in festa, Napoli sogna lo scudetto. (Jacopo D’Antuono)
Bella partita ricca di gol quella dell’Olimpico tra il Torino ed il Frosinone che si è conclusa sul risultato di 4 a 2 in favore dei padroni di casa che sono scesi subito in campo col piglio giusto, sfiorando già al 3′ il vantaggio. Lo scatenato Bruno Peres ha messo dentro un bel cross sul quale si è avventato Baselli, il cui tentativo è stato respinto alla grande da Leali in collaborazione col palo della propria porta. Un gol che però arriva già al 9′ quando Immobile trasformando, dopo aver dovuto ripetere per un invasione dell’area di rigore, la massima punizione assegnata da Irrati per una ingenua trattenuta di Bertoncini su Glik sugli sviluppi di un calcio di rigore. Grande entusiasmo sugli spalti per il ritorno dell’ex capocannoniere della Serie A che non poteva sognare un rientro migliore. Dopo il gol che ha spezzato l’equilibrio iniziale, i padroni di casa hanno abbassato drasticamente il ritmo, consentendo agli avversari di prender coraggio e di alzare il proprio baricentro di gioco. E così molti minuti privi di occasioni, sono stati gli ospiti a trovare l’inaspettato pareggio al 33′ con Sammarco che segnato un gran gol. Ottimo cross di Pavlovic sul quale il centrocampista si inserisce alla grande anticipando tutta la difesa granata. Il pareggio scuote gli uomini di Ventura che riescono a tornare in vantaggio già al 37′ quando l’ennesimo cross di Bruno Peres è raccolto in area da Immobile che è bravo a colpire di testa e a costringere Leali ad una difficile deviazione che però viene raccolta da Belotti che da due passi non può sbagliare. Non passano neanche cinque minuti e al 42′ ancora il “gallo” sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Dionisi perde un brutto pallone davanti all’area di rigore permettendo a Maksimovic di servire in verticale Belotti che fa partire un bolide che si infila sotto la traversa della porta di Leali. Si è chiuso così sul risultato di 3 a 1 un primo tempo ricco di gol. La ripresa si apre senza sostituzioni ma con un cambio tattico deciso da Stellone che decide di schierare i suoi con un spregiudicato 3-4-3 con l’arrettramente di Pavlovic sulla linea dei tre centrali e l’allargamento in fascia di Kragl e con Soddimo e Tonev avanzati alle spalle di Dionisi. Proprio il bulgaro al 54′ a farsi pericoloso dalle parti di Ichazo con una bella azione personale che costringe l’estremo difensore uruguaiano ad alzare sopra la traversa il suo tentativo. Lo schieramento dei ciociari concede però invitanti spazi per i padroni di casa che al 59′ hanno l’occasione di un contropiede con Belotti che ha appoggiato a Bruno Peres, il cui tiro è stato bloccato con sicurezza da Leali. Al 61′ ancora Belotti scatenato sfrutta la sua velocità riuscendo poi a servire in area Baselli che però perde il tempo per la conclusione facendosi murare dalla difesa. Al 63′ ancora Sammarco però mette i brividi all’Olimpico quando, dopo un altro ottimo inserimento, prova il tiro che finisce di poco a lato della porta di Ichazo. Al 64′ proteste veementi degli ospiti che hanno reclamato un cartellino rosso per Molinaro che, dopo aver preso un cartellino giallo per un fallo da dietro su Tonev, ha rischiato la seconda sanzione che però Irrati ha ritenuto giustamente esagerata. Gianpiero Ventura è stato così costretto ad effettuare il primo cambio per evitare di rimanere in dieci uomini mandando in campo Avelar al posto proprio di Molinaro. Al 67′ è stato Stellone ad effettuare i primi cambi mandando in campo Matteo Ciofani e Frara al posto di Bertoncini e Gucher. Dopo l’ingresso in campo di Acquah al 70′ al posto di Baselli, gli ospiti al 74′ sono riusciti ad accorciare le distanze grazie ad uno sfortunato autogol del neo-entrato Avelar che ha deviato col volto nella propria porta un calcio d’angolo di Soddimo. Quando la partita poteva sembrare riaperta, ci ha però pensato Benassi all’82’ a chiudere l’incontro. Super azione di Belotti che ha sfondato sulla destra e dal fondo ha messo dentro un pallone rasoterra che il capitano dell’Under 21 ha messo in rete con un preciso tocco da dentro l’area piccola. C’è ancora tempo per l’ingresso in campo di Zappacosta al posto dell’infortunato Bruno Peres e di Daniel Ciofani per Kragl. Dopo quattro minuti di recupero si è così conclusa la sfida che ha visto prevalere meritatamente il Torino per 4 a 2. (Marco Guido)
Nella ventesima giornata della serie A Atalanta ed Inter pareggiano per 1 a 1 allo stadio Atleti Azzurri dItalia di Bergamo grazie alle autoreti di Murillo e Toloi nel primo tempo. La formazione di Mancini perde lopportunità di portarsi momentaneamente al comando della classifica di serie A in attesa della gara del Napoli e sale così a 40 punti. LAtalanta invece interrompe la sua serie di quattro sconfitte consecutive portandosi a quota 25. Rispetto alla gara contro il Sassuolo, Mancini opta per un 4-3-3 concedendo unaltra opportunità a Jovetic nel tridente dattacco composto con Ljajic ed Icardi. A centrocampo fuori invece Kondogbia e Perisic, dentro Medel dal primo minuto. Cambio anche in difesa con Telles titolare al posto di Nagatomo. Dall’altra parte mister Reja si affida al 3-5-2 con la coppia d’attacco composta da Gomez e Monachello, questultimo alla prima da titolare in questo campionato. In panchina invece Denis. La formazione di casa parte subito molto forte. Al minuto 4 Cigarini ci prova di destro con un tiro al limite dell’area di rigore: Toloi in area non riesce ad intervenire e la palla finisce sul fondo. Un minuto più tardi Dramé dal lato sinistro dell’area di rigore dell’Inter lascia partire un tiro che viene respinto da Handanovic. Il portiere sloveno sarà oggi lautentico protagonista della partita. Al minuto 14 viene ammonito Toloi per una trattenuta ai danni di Jovetic. Il giocatore bergamasco è il primo ammonito del match. Al minuto 16 si fa vedere per la prima volta lInter con Brozovic che ci prova con un tiro da fuori area ma la palla finisce a lato alla sinistra di Sportiello. Al minuto 17 lAtalanta va meritatamente in vantaggio: ottima azione sulla sinistra di Dramé che entra in area di rigore e mette la palla al centro. Murillo in scivolata la tocca e manda alle spalle di Handanovic. Pochi minuti più tardi lo stesso Murillo commette un altro grave errore facendosi soffiare la palla da Monachello in area di rigore: l’attaccante bergamasco va al tiro ma Handanovic respinge. Ci prova poi De Roon con un tiro da fuori che però finisce sul fondo. Al minuto 25 l’Inter pareggia grazie ad un altro autogol: Jovetic allarga sulla destra per Icardi che dalla destra dellarea di rigore mette al centro, Toloi nel tentativo di anticipare. Al minuto 35 viene ammonito Jovetic per una trattenuta ai danni Dramé sulla fascia sinistra. Il montenegrino pochi minuti dopo ci prova con un tiro a giro da fuori area che finisce di poco alto. Al minuto 41 viene ammonito Gomez per un fallo commesso ai danni dello stesso Jovetic su una ripartenza della squadra di Sul finire di primo tempo comincia lo show di Handanovic. Cigarini serve un pallone splendido in area di rigore per Monachello: il giovane attaccante bergamasco va al tiro di sinistro all’altezza del dischetto. Il secondo tempo comincia senza nessun cambio nelle due formazioni. L’Inter è subito aggressiva ma è l’Atalanta a rendersi pericolosa con Monachello che raccoglie un cross dalla destra di Gomez e va al tiro al volo in area di rigore ma la palla finisce fuori. Al minuto 50 viene ammonito lo stesso Monachello per un Al minuto 52 nuovo miracolo di Handanovic: il portiere sloveno compie un intervento straordinario su Toloi che colpisce di testa il cross da calcio d’angolo del Papu Gomez. Al minuto 58 primo cambio per la formazione di Roberto Mancini: fuori Guarin, dentro Perisic. Un minuto più tardi Handanovic compie un altro intervento straordinario: cross dalla sinistra di Gomez per Monachello che serve Cigarini di testa in area di rigore. Il centrocampista bergamasco va al tiro a botta sicura da pochi metri. Al minuto 63 ci prova Icardi: l’attaccante argentino raccoglie il cross dalla destra di Medel e colpisce di testa ma Conti devia in angolo. Un minuto dopo gran palla di Ljajic che dal limite dell’area di rigore serve Jovetic: il montenegrino colpisce al volo ma manda la palla fuori. Al minuto 70 secondo cambio per l’Inter: esce Telles. Al minuto 73 primo cambio anche per la formazione allenata da Reja: esce il giovane Conti ed entra Bellini. Al minuto 77 ci prova anche Perisic con un tiro da fuori area che però finisce alto. Nei minuti finali doppio cambio per l’Atalanta: entra prima Migliaccio per Kurtic e poi Diamanti per Gomez. Anche Mancini effettua il suo terzo ed ultimo cambio facendo entrare Palacio per Jovetic. Non buona la prestazione del montenegrino. Nei minuti finali l’Inter prova ad andare alla ricerca del gol della vittoria ma non riesce a rendersi veramente pericolosa dalla parti di Sportiello. Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro Rizzoli fischia così la fine della partita. Allo stadio Atleti Azzurri d’Italia Atalanta ed Inter pareggiano per 1 a 1. (Emanuele Rufini)
Immobile (T) su rigore al 9′, Sammarco (F) al 33′, Belotti (T) al 37′ e 41′ p.t.; Avelar (T) autorete al 29′, Benassi (T) al 37′ s.t.
Ichazo; Maksimovic, Glik, E. Moretti; Bruno Peres (dal 31′ s.t. Zappacosta), Benassi, Vives, Baselli (dal 25′ s.t. Acquah), Molinaro (dal 20′ s.t. Avelar); Belotti, Immobile. (Padelli, Castellazzi, C. Bovo, Gazzi, J. Martinez, Gaston Silva, Prcic, Quagliarella). All. Ventura.
Leali; Rosi, Bertoncini (dal 22′ s.t. M. Ciofani), Ajeti, Pavlovic; Sammarco, Gucher (dal 22′ s.t. Frara), Soddimo; Tonev, Dionisi, Kragl (dal 38′ s.t. D. Ciofani). (Zappino, L. Gomis, Crivello, A. Russo, Blanchard, Paganini, Longo). All. Stellone.
Irrati di Pistoia.
Bertoncini (F), Molinaro (T) per gioco scorretto.
RETI: 17’ Aut. Murillo (I), 25’ Aut. Toloi (A).
ATALANTA (3-5-2) Sportiello; Masiello, Toloi, Cherubin; Conti (73’ Bellini), Cigarini, De Roon, Kurtic (82’
Migliaccio), Dramé; Gomez (85’ Diamanti) Monachello. All. Reja.
INTER (4-3-3) Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Telles (70’ Biabiany); Guarin (58’ Perisic), Medel,
Brozovic; Ljajic, Icardi, Jovetic (83’ Palacio). All. Mancini.
ARBITRO: Rizzoli.
AMMONITI: 14’ Toloi (A), 36’ Jovetic (I), 40’ Gomez (A), 44’ Guarin (I), 51’ Monachello (A), 53’ Brozovic (I),
62’ D’Ambrosio (I), 82’ Biabiany (I), 93’ Cigarini (A).
4′ Suso, 71′, 88′ Pavoletti, 75′ Rincon
Perin; Munoz, Burdisso, Izzo; Ansaldi, Rincon (dal 33′ s.t. Dzemaili), L. Rigoni, Laxalt; Suso (dal 15′ s.t. Capel), Pavoletti, Perotti (dal 46′ s.t. Tachtsidis). A disposizione: Lamanna, Al. Donnarumma, De Maio, Bruno Gomes, Gakpè, Marchese, Ntcham, Pandev, Lazovic. All. Gasperini.
Sorrentino; Goldaniga, Gonzalez, Andelkovic; Morganella, Hiljemark, Cristante (dal 24′ s.t. Balogh), Jajalo, Lazaar (dal 45′ s.t. Pezzella); Vazquez, Djurdjevic (dal 17′ s.t. Gilardino). A disposizione: Colombi, Rispoli, Bolzoni, Trajkovski, Gilardino, Cionek, Brugman, Chochev, Quaison, Maresca. All. Viviani.
Celi
22′ Andelkovic (P), 39′ Gonzalez (P), 58′ Rigoni (G), 73′ Burdisso (G), 90′ Goldaniga (P)
65′ Andelkovic (P)
Falcinelli (S) su rigore al 3′, Callejon (N) al 19′, Higuain (N) al 42′ p.t.; Higuain al 48′ s.t.
Reina; Hysaj, Raul Albiol, Chiriches (dal 23′ s.t. Koulibaly), Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 42′ s.t. David Lopez); Callejon, Higuain, L. Insigne (dal 32′ s.t. Mertens). (Gabriel, Rafael C., Strinic, Maggio, Valdifiori, Luperto, Dezi, El Kaddouri, Gabbiadini). All. Sarri
Consigli; Vrsaljko, Ariaudo, Acerbi, Peluso; Missiroli (dal 16′ p.t. L. Pellegrini), Magnanelli, Duncan; Politano (dal 23′ s.t. Floro Flores, dal 38′ s.t. Defrel), Falcinelli, N. Sansone. (Pomini, Pegolo, Antei, Longhi, Fontanesi, Biondini, Laribi). All. Di Francesco
Giacomelli di Trieste
AMMONITI: Acerbi (S) per gioco scorretto
Marcatori: 41′ Nainggolan (R), 61′ rig. Pazzini (V)
Szczesny; Torosidis (dal 73′ Iago Falque), Manolas, Castan (dal 66′ Rudiger), Digne; De Rossi, Pjanic; Florenzi, Nainggolan, Salah; Dzeko. All. Spalletti
Gollini; Bianchetti (dal 46′ Fares), Moras, Helander; Emanuelson (dal 46′ Hallfredsson), L. Greco, Sala, Wszolek (dal 73′ Juanito Gomez); Ionita, Rebic, Pazzini. All. Delneri
Massa di Imperia
Sala e L. Greco (V)
14′ e 25’rig.Dybala (J), 17’Khedira (J), 41’Alex Sandro (J)
Karnezis; Wague (54’Heurtaux), Danilo, Felipe; Widmer, Badu, Lodi, Iturra, Edenilson; Thereau (70’Bruno Fernanes), Di Natale (59’D. Zapata). A disp.: Guilherme, Ali Adnan, Duvan Zapata, Piris, Perica, Aguirre, Meret, Coppolaro, Marquinho, Kone. All.: Colantuono.
Buffon; Rugani, Bonucci, Chiellini (58’Caceres); Lichtsteiner (79’Padoin), Khedira, Marchisio, Asamoah, Alex Sandro; Dybala (66’Morata), Mandzukic. A disp.: Neto, Audero, Evra, Sturaro, Hernanes, Pogba, Cuadrado, Zaza. All.: Allegri.
Rocchi
10’Chiellini (J), 12’Badu (U)
24’Danilo (U)
Marcatori: 27′ Lollo (C), 32′ Correa (S), 55′ rig. Mbakogu (C)
Belec; Zaccardo, S. Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Cofie, R. Bianco (60′ Bianco), Di Gaudio (65′ Crimi); Lollo, Mbakogu (75′ Mat. Mancosu). All. Castori.
Viviano; P. Pereira (63′ Carbonero), Silvestre, Regini, Zukanovic; Soriano, Fernando, E. Barreto (63′ Muriel); Correa (79′ A. Rodriguez), Cassano, Eder. All. Montella.
Arbitro: Mariani di Aprilia
Ammoniti: 45′ Gagliolo (C), 48′ Cofie (C), 72′ Soriano (S)
Espulsi: 85′ Gagliolo (C)
(1-0)
4′ Bacca (Milan), 88′ Boateng (Milan)
Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Honda, Montolivo (70′ Kucka), Bertolacci, Bonaventura; Niang (79′ Boateng), Bacca (87′ Balotelli). All.: Sinisa Mihajlovic.
Tatarusanu; Roncaglia, Tomovic, Astori; Bernardeschi, Suarez (67′ Rossi), Vecino, Alonso (76′ Pasqual); Ilicic (83′ Babacar), Borja Valero; Kalinic. All.: Paulo Sousa.
Daniele Doveri.
Suarez (Fiorentina), Kalinic (Fiorentina), Vecino (Fiorentina), Tomovic (Fiorentina), Bacca (Milan), Bertolacci (Milan).
0′ e 5′.