Anche Roger Federer ha detto la sua sull’indagine che BBC e BuzzFeed stanno conducendo in seno al mondo del tennis, e che coinvolgerebbe 16 giocatori (per lo più) che fanno parte della Top 50 del ranking ATP (otto dei quali impegnati ora agli Australian Open). Il Re svizzero, vincitore di 17 titoli dello Slam, ha parlato a seguito della vittoria di Melbourne contro il georgiano Basilashvili (6-2 6-1 6-2) e si è dimostrato piuttosto scettico sulla possibilità che davvero le scommesse dominino il tennis mondiale: “Non so cosa sia uscito in questi giorni” si legge su Tuttosport “quello che importa è che ATP e opinione pubblica prenda la cosa sul serio”. Mai banale sul campo (per usare un eufemismo), Federer non lo è stato nemmeno nelle sue dichiarazioni, tanto che ha chiesto che vengano fatti i nomi “così staremmo parlando di qualcosa di concreto”. Stessa reazione quando gli è stato riferito che tra i nomi coinvolti ci sarebbe anche un vincitore Slam: “Chi è? Di che Slam stiamo parlando? Era il torneo di singolare o di doppio?” ha detto, ammettendo che “più si andrebbe in alto e più mi sorprenderei”. Federer ha parlato di “vicenda grave” che mette in pericolo l’integrità del tennis.
Sedici giocatori tra i primi 50 al mondo; questi sarebbero alcuni dei numeri dello scandalo che emerge nel tennis mondiale, secondo un’indagine aperta dalla BBC e dal sito BuzzFeed. Le scommesse nel mondo del tennis: non la prima volta che accade, ma qui si parla di nomi grossi e di Wimbledon. Novak Djokovic, attuale numero 1 del mondo e vincitore di 10 titoli dello Slam, dopo la vittoria all’esordio agli Australian Open ha confessato – lo ha riportato anche la Gazzetta dello Sport – di essere stato avvicinato per perdere un primo turno a San Pietroburgo, nel 2007 (un torneo che vinse Andy Murray, e che il serbo nemmeno giocò). All’epoca Nole era già nei primi tre giocatori al mondo; “fu attraverso persone che all’epoca erano nel mio staff, ma l’abbiamo ignorato: chi voleva parlare con me non è neppure arrivato a farlo”. La somma, ha detto Nole, era di 200 mila dollari; una cifra che, più o meno, Djokovic guadagnerebbe raggiungendo i quarti di finale agli Australian Open (anche se naturalmente il punto non è questo). “Da allora non ho sentito nulla di simile” ha detto il numero 1 del mondo “e per quanto ne so nessun altro top player è mai stato coinvolto”. Il serbo ha ammesso che nei tornei Challenger qualche scommessa possa esserci, e che in generale la cosa lo fa stare male: “non voglio essere associato in alcun modo a queste vicende”.
Come abbiamo già detto, l’indagine sul mondo del tennis e le presunte partite truccate riguarderebbe un periodo iniziato nel 2007. Il match tra Nikolay Davydenko e Martin Vassallo Arguello, a Sopot, già all’epoca era stato oggetto di indagine; e già all’epoca Davydenko era stato intervistato in merito alla possibile combine. Il tennista russo aveva negato le accuse, affermando di non sapere nulla; aveva rivelato di aver perso molte partite al primo turno in piccoli tornei, “è successo anche dopo Wimbledon, per tre settimane di fila, eppure nessuno parla di queste partite”. Riguardo il flusso anomalo di scommesse sul match di Sopot, Davydenko era convinto che fosse successo per ragioni di calendario (la Polonia arrivava prima degli Open del Canada, dove il russo doveva difendere i punti del titolo dell’anno precedente). “Non conosco ragazzi che scommettono, non so spiegare niente e non so quanti soldi si puntano”. E sull’ipotesi che la mafia russa potesse essere coinvolta nelle scommesse, Davydenko aveva affermato di vivere in Germania da 15 anni e dunque di non conoscere nessuno.
L’, associazione professionistica del tennis maschile, ha risposto alle accuse mosse dal Tennis Integrity Unit riguardo le partite che sarebbero state truccate. L’accusa riguarderebbe infatti non tanto i giocatori, ma il circuito che, essendo a conoscenza di flussi sospetti nelle scommesse su alcuni match, non avrebbe deciso di fermare gli incontri. “Respingiamo ogni sospetto che prove di partite truccate siano state per qualsiasi motivo soppresse o non siano state oggetto di indagine” ha detto Chris Kermode, presidente ATP; lo scandalo sarebbe iniziato nel 2007, quando un match tra Nikolay Davydenko (all’epoca numero 3 del mondo e vincitore del Master di fine anno precedente) e l’argentino Martin Vassallo Arguello era stato interrotto per un infortunio occorso al russo, che stava dominando. All’epoca dei fatti entrambi i giocatori erano stati assolti, ma i sospetti si erano comunque allargati. La BBC, che ha svelato l’indagine svelando alcuni documenti, ha parlato di reti di scommettitori in Russia e Italia (in particolare a Nord e in Sicilia).
Sono numerose le fonti di cui parla la Bbc quando alza sospetti su partite truccate ai massimi livelli del tennis mondiale. Nei match in questione ci sarebbero anche alcuni disputati a Wimbledon. Negli ultimi dieci anni sono addirittura sedici i tennisti tra quelli che sono entrati nel mirino del Tennis Integrity Unit, l’istituto della sorveglianza del tennis. Questa ha sottolineato giustamente che sarà usato un approccio di tolleranza zero nei confronti della corruzione legata alle scommesse. Ovviamente questa notizia alza come al solito un grosso polverone perchè parlando di una manifestazione così importante coinvolge indirettamente anche nomi davvero molto importanti. Al momento non è uscito nessun indizio chiaro che possa collegare queste potenziali violazioni ai professionisti nello specifico.